“L’altezza delle lasagne” di Francesco Freyrie e Andrea Zalone al Teatro Leonardo di Milano.
Un nuovo monologo di Vito dove il fil rouge è il mondo della cucina e le sue derive, ossessioni e mistificazioni
La trama di “L’altezza delle lasagne“
“Lo spettacolo che tutti quelli che amano cucinare dovrebbero vedere”
Un pungente e attento escursus nel mondo “moderno” della cucina.
Vito infatti esordisce con la frase:
“La civiltà occidentale è crollata il 21 settembre 2011, il giorno in cui in Italia è andato in onda la prima puntata di MasterChef”
Da questo punto di partenza nessuno si salva.
Sotto accusa le novelle manie, tipo “l’impiattamento”; la comparsa e l’uso di alimenti fino ad allora sconosciuti, tipo l’avogado o lo zenzero o addirittura il Sushi!
Le diete e gli stili alimentari più vari e strani dal diguno intermittente, al vegano, macrobiotico, vegetariano, crudista, fruttista, ecc…
Gli ingredienti a km 0, l’ecocompatibilità, , alimenti biologici, ecc…
Ma non finisce qui, Vito ne ha per tutti: per i celiaci, gli intolleranti, quelli che al ristorante non ordinano mai quello che c’è sul menù.
Anche i camerieri non scampano alla lingua tagliente di Vito da quelli che prima di servirti il piatto ti fanno un quarto d’ora di spiegazione a quelli che si presentano trasandati e ti danno del tu senza alcun interesse o rispetto.
Vito termina con un suo Decalogo di leggi, molto personale, da lasciare ai posteri.
Il cast di “L’altezza delle lasagne“
Vito: al secolo Stefano Bicocchi è attore e comico, ma anche appassionato gourmand, figlio di genitori cuochi, proprietario anche di un ristorante nel suo paese d’origine.
Oltre ai numerosi spettacoli di cabaret, sia in teatro che televisivi, e alcuni film, ha condotto anche trasmissioni di cucina per l’appunto come “Vito e i suoi” sul Gambero Rosso Channel.
Combina così queste sue due arti in questo monologo, potremmo dire quasi di denuncia.
Trailer di “L’altezza delle lasagne“
La nostra recensione
Uno spettacolo esilarante!
Ho temuto che in sala qualche spettatore si sentisse male dal troppo ridere!
In più parti ho trovato la definizione “politicamente scorretto”, ma io direi piuttosto uno monologo che non ha paura di dire “pane al pane e vino al vino” e visto l’argomento dello spettacolo è un detto che calza a pennello!
Vito nel suo monologo non ha paura di dire quello che probabilmente ognuno di noi ha, almeno per una volta, pensato.
Cioè che le persone, come in altri campi, si fanno trascinare dalle mode e da cosiddetti guru.
Non è un accusa contro l’ecosostenibilità, piuttosto che il coltivare biologico o l’impiego di nuovi alilmenti, o le nuove allergie, ma è un insofferenza verso il fanatismo, l’estremismo al limite dei talebani, che si è andato diffondendo tra le persone.
E’ un opporsi alla mancanza di capacità di contestualizzare le affermazioni e le scelte.
Un desiderio di ritornare a cucinare e mangiare per nutrirsi. Come dice Vito: è il bisogno di mangiare che ti fa diventare appassionato di cucina.
Poi c’è il piacere della condivisione, del mangiare insieme.
Il desiderio di Vito e forse in fondo un po’ di tutti noi, è la trattoria:
dove “si mangia con la pancia e non con la testa.”
Cast artistico e tecnico di “L’altezza delle lasagne“
In scena: Vito
di Francesco Freyrie e Andrea Zalone
Assistenza drammaturgica/regia Daniele Sala
Assistente Mattia Angiola
Concept fotografico Giovanni Bortolani
Produzione Cronopios Srl
MTM Teatro Leonardo
“L’altezza delle lasagne” Teatro Leonardo
Dal 21/03/2025 al 23/03/2025
Info e prenotazioni: biglietteria@mtmteatro.it – 02.86.45.45.45
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