Carmen Pascucci pubblica il nuovo singolo dal titolo ‘’Bravi a scappare’’ (distribuito da Distrokid) prodotto da Raffaele Viscuso. Il brano rappresenta un nuovo capitolo artistico nella vita dell’artista che, da anni, vive negli Stati Uniti, terra che le ha permesso di esprimere al meglio la sua arte.
‘’Bravi a scappare’’ è stato scelto come colonna sonora del film ‘’Come il sale nell’acqua’’ con la regia di Fabio Manfrè, prossimamente sulle piattaforme streaming.
Carmen Pascucci è una cantante italiana, che si distingue per la sua voce potente e versatile, capace di spaziare tra diversi generi musicali. Da diversi anni vive negli USA dove grazie ad una intensa attività live ha conquistato il pubblico con la sua presenza scenica e interpretazioni emotive. Dopo aver collaborato con vari musicisti e producer e partecipato ad importanti eventi musicali, Carmen Pascucci continua con il suo percorso di crescita, confermandosi come una delle voci emergenti da seguire con interesse. Attualmente sta lavorando alla realizzazione del suo nuovo EP in collaborazione con l’autore e produttore artistico Raffaele Viscuso.
Il film: “Come il sale nell’acqua” offre uno sguardo profondo sul percorso interiore del protagonista, Francesco Lombardo, imprenditore del settore urbanistico, la cui vita sembra riflettere il grigiore del cemento che contribuisce a stendere sugli spazi verdi della città. La narrazione esplora con sensibilità la corrispondenza tra la cementificazione dei prati e la progressiva perdita di empatia e sensibilità di Francesco, soprattutto nei confronti della figlia Sofia, con cui si erge un muro fatto di incomprensioni e dolore condiviso. Il film si sviluppa attraverso un’alternanza tra i ricordi adolescenziali del passato di Francesco e le sue odierne e tragicomiche difficoltà nel campo dell’imprenditoria.
Cosa racchiude il brano ‘’Bravi a scappare’’?
Il brano “Bravi a scappare” è un’intensa riflessione sulle difficoltà della vita e sulla lotta costante contro la sensazione di vuoto e smarrimento che caratterizza la nostra epoca. Le giornate scorrono troppo veloci e ci ritroviamo intrappolati in un labirinto di responsabilità e abitudini che spesso soffocano i sogni e spengono l’entusiasmo. La canzone descrive un’esistenza in cui ci si sente prigionieri di una routine che imprigiona l’anima e lascia poco spazio alla libertà di esprimersi davvero; racconta la sofferenza di chi si sente bloccato, incapace di cogliere le opportunità e costantemente in fuga dalle proprie emozioni. Tuttavia, in mezzo a questa fuga costante, emerge una luce di speranza rappresentata da immagini che sono metafore di piccoli segnali di rinascita che sembrano indicare la possibilità di ritrovarsi in modo autentico. “La musica è stata composta da Raffaele Viscuso, il testo da Carmen Pascucci. Lo stesso Viscuso si è occupato della direzione artistica del progetto.
Un brano che mette al centro il ruolo delle donne. E’ un inno a riprendersi del tempo per se stessi?
Mette sicuramente in risalto il ruolo delle donne, delle madri ma penso che chiunque possa rispecchiarsi nella storia, in quanto rappresenta la vita di tutti i giorni di ognuno noi, a prescindere da uomo, donna o bambino, scappiamo un po’ tutti da qualcosa, dagli occhi del nostro partner, dai momenti difficili con i nostri figli perché abbiamo bisogno di una tregua, dai dolori, dalle esperienze passate, dall’ansia sociale, dai disagi nelle scuole e ancora molto di più.. Bravi a scappare” è quindi un invito a fermarsi, a trovare il coraggio di affrontare le proprie paure e a cercare la pace anche nei momenti più incontrollabili.
Com’è nata la collaborazione con il produttore Raffaele Viscuso?
Questa collaborazione e’ nata per caso, ci siamo conosciuti su Facebook qualche anno fa, in quel periodo ero lontana dal voler pensare a canzoni e carriera, ero quasi stufa di dover sempre cercare un’opportunità per fare qualcosa in più nell’ambiente artistico e mi stavo allontanando sempre di più da quella parte creativa di me per concentrarmi su di me “persona” e basta e sulla mia salute. Poi arriva la sua chiamata e il suo interessamento mi hanno spinto a scrivere ancora… perché scrivere mi permette di esprimermi meglio. Di tirar fuori il meglio o il peggio e mi fa sentire libera. Da li con Raffaele e il suo team di professionisti abbiamo creato vari brani in italiano ed è stato un nuovo inizio nella mia lingua madre dopo varie canzoni in inglese.
Quando hai intrapreso la tua carriera artistica?
Sin da piccola ho sempre voluto cantare, il mio primo microfono è stato un cacciavite (ride, ndr). A 14 anni ho incominciato a fare audizioni e a lavorare con vari gruppi spettacolo in giro per l’Italia e mi divertivo molto, sul palco mi sentivo a casa. ll mio primo EP lo registrai a Bologna, poi a 22 anni, parto per l’Inghilterra e li creo una band “Armen’s Band” con la quale vado in giro per i locali più cool della zona e a Brighton registro un altro mini album. Fino ad arrivare in USA 5 anni dopo dove intraprendo delle collaborazioni con produttori americani.
Che ricordi porti con te dei tuoi inizi?
Ho bei ricordi, ero molto scatenata, ribelle ma forse non determinata abbastanza. Passavo le ore ad ascoltare musica e a cantare a scuarciagola, collezionavo cd e le cassette, ricordo che gia’ all’epoca sognavo l’America e gli artisti internazionali e facevo sempre le traduzioni dei testi dall’inglese all’italiano. Ricordo quando la mia insegnante di canto lirico si arrabbiava perché la voce era stanca in quanto cantavo molto la musica leggera. Ricordo che preferivo stare nel mio mondo piuttosto che andare a giocare con i miei coetanei, mia madre doveva chiamarmi più volte per la cena, io avrei continuato a cantare ancora e ancora. Se guardo indietro infondo mi osservo con tenerezza ed ora riesco quasi a non arrabbiarmi più con quella bambina/ ragazza che avrebbe potuto fare molto di più. Sono qui e cerco di vivere giorno per giorno sempre con una fiammella accesa nel cuore. Ricordo i viaggi insieme a mio padre che mi ha sempre supportato e accompagnato in questa avventura che non sempre era rose e fuori.
Perché la scelta di lasciare l’Italia per gli Stati Uniti?
Prima di partire per gli Stati Uniti vivevo in Inghilterra in realtà ed ero stanca di quella realtà, avevo bisogno di cambiare… venivo da un periodo difficile fino a quando ricompare nella mia vita una persona importante che poi diventerà mio marito e che mi ha portato fino a qui ad avere una famiglia.
Rispetto al nostro Paese, com’è l’ambiente artistico americano e cosa ti piace?
L’ambiente artistico musicale americano è sicuramente molto variegato e innovativo, con una forte propensione alla sperimentazione e a mescolare generi diversi. Anche se ormai questo lo vediamo un po’ in tutto il mondo credo, la musica si è evoluta, è cambiata e con essa anche il modo di cantare. In genere trovo ci siamo molte voci interessanti nel panorama musicale Americano però per certi versi io che sono amante della melodia trovo che si stia perdendo quel “gusto musicale” e quella eleganza che c’era una volta. Sicuramente, soprattutto in questo brano, posso davvero dire di aver spogliato me stessa dal bel canto Italiano dal quale provengo e siccome dobbiamo stare al passo con i tempi mi sono dovuta adeguare ad interpretare il brano con una verve molto diversa da quella che ero io, più lineare. Devo dire che mi piace e mi sono divertita. E’ giusto sperimentare con se stessi, cambiare, mettersi in gioco, altrimenti non c’è evoluzione.