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LA STORIA D’ITAGLIA
Scuro Chiaro
itaglia

LA STORIA D’ITAGLIA
in scena dal 31/01 al 17/02 al Teatro MARTINITT
DI Alessandro Tirocchi, Maurizio Paniconi e Claudio Pallottini e con la regia di Marco Simeoli

D’Itaglia?! Si, d’Itaglia perché parla di italiani comuni, nella media, forse anche un po’ mediocri, con piccoli grandi problemi, piccole grandi frustrazioni, piccoli grandi sogni.

Il pretesto è uno spettacolo, la storia d’Italia appunto, riscritto da dei ragazzi, degli studenti delle superiori, si suppone.

Spettacolo che una professoressa un po’ sui generis, vuole far mettere in scena dai padri degli stessi ragazzi.

Tre padri, tre vite, tre famiglie alle spalle.

Lo spettacolo è: le prove dello spettacolo che mettono alla prova (scusate il gioco di parole!)

Durante queste prove i tre uomini, i tre padri, hanno l’occasione di abbandonare piano piano le loro maschere, le loro armature, per ammettere i loro fallimenti, le loro delusioni, le loro amarezze e le loro fatiche, ma anche riscoprire i loro sogni più rintuzzati e la loro voglia di rimettersi in gioco, di provarci ancora.
Anche per la professoressa, la regista di questo spettacolo, è l’occasione per svelare sogni segreti che non ha mai trovato la forza di perseguire fino in fondo.

Si pongono domande sui loro rapporti con i figli, su che modelli siano stati per loro e anche per la società, su che mondo gli hanno costruito.

Insomma tante questioni, tante domande importanti, di quelle su cui ti giochi la vita.

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Potrebbe sembrare un’opera drammatica, tormentata, invece no, è una commedia.

Gli autori hanno saputo affrontare questi momenti di crisi, semplici, comuni, ma allo stesso tempo drammatici per chi li vive, in modo leggero, lieve.
Si sorride, si ride di gusto, grazie al sapiente uso di gag e battute della, direi, più classica commedia all’italiana, si passano quasi due ore in allegria, pur riflettendo.
Bravi gli attori Daniele Derogattis (Michele, padre di Oronzo), Maurizio Paniconi (Andrea, padre di Tancredi), Alessandro Tirocchi (Giovanni, padre di Janis) e Valeria Monetti (la professoressa Incoronata D’Onofri), credibili, scoppiettanti con il procedere dello spettacolo acquistano sempre più ritmo e fluidità.
Qualche incertezza all’inizio, ma si sa… l’emozione della prima!

Finale… sorprendente!

ATTENZIONE SPOILER!

Le luci in sala si accendono, il pubblico è invitato ad alzarsi, mano sul cuore, gli attori coinvolgono tutta la platea e tutti cantiamo con grande entusiasmo l’INNO di MAMELI!!!

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