“La Notte” da La nuit juste avant les forêts di Bernard-Marie Koltès
Spettacolo-concerto di Pippo Delbono – al Teatro Menotti
Pippo Delbono affronta il testo di Bernard-Marie Koltès, ‘La notte poco prima della foresta’, piece di cui avevamo parlato qualche anno fa nell’interpretazione di Pierfrancesco Favino, con una sua versione.
La trama di “La Notte“
La lettura dell’opera è preceduta dalla lettura di una lettera indirizzata a Delbono di François Koltès, fratello del drammaturgo, che autorizza Delbono a farne ciò che vuole delle pagine dell’autore, anche tagliare o modificare il testo originale.
Questa lettera, spedita dall’isola di Ortigia descrive con immagini strazianti il dramma degli immigrati dai paesi africani che li stazionano e vagano.
Prende poi il via il racconto vero e proprio dove l’attore che parla è lo straniero clandestino che vaga per la città durante una sera di pioggia alla ricerca di una stanza per passarvi la notte, “anzi per parte della notte”. È bagnato e avvicina un uomo che stava svoltando l’angolo della strada, lo chiama compagno perché lo vede come suo simile con il quale desidera comunicare perché sente il peso della solitudine. Intanto prosegue a discorrere quasi tra se con un flusso ininterrotto dove parla di lavoro non trovato o mal pagato, di amori irrealizzati, di necessità di camuffarsi per confondersi con la popolazione locale, di fughe dai francesi stronzi che vanno a caccia dei topi come essi chiamano nelle loro spedizioni punitive gli immigrati nordafricani.
E il suo soliloquio diventa rabbioso, diventa urlo, diventa un invettiva convulsa. Si sente inseguito, corre, corre, cerca un luogo dove fermarsi, dove poter parlare ed ascoltare e intanto non smette “la pioggia, la pioggia, la pioggia”…
Al termine la lettura di un altra lettera, questa scritta da Bernard-Marie Koltès alla madre nella quale egli rivendicava il suo concetto universale dell’amore, in risposta al fatto che lei non aveva approvato il suo testo
Il cast di “La Notte“
Pippo Delbono: attore, autore, regista, con questa opera compie un viaggio quasi autobiografico. Facendo uso del consenso ricevuto dal fratello dell’autore a tagliare e operare come più lo desidera, crea una sorta d’intreccio di due vite, la sua e quella dell’anonimo protagonista straniero e ramingo del mondo.
Con una voce spezzata, un eloquio spesso interrotto, quasi incespicante realizza un crescendo di disperazione, desolazione, solitudine e amarezza.
Musiche Piero Corso
Compagnia Pippo Delbono
In collaborazione con Garofano Verde
Teatro Menotti
“La Notte“
dal 9/01/2024 al 14/01/2024
Sito web: www.teatromenotti.org
INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
0282873611
biglietteria@teatromenotti.org
La nostra recensione
Un flusso di pensieri solo apparentemente slegati, ma che narrano l’animo affannato e disperato di questo uomo solo nella notte.
Un fiume di parole che raccontano l’abbandono, la solitudine di un “ultimo”, in cerca di un ripara, di un luogo da poter chiamare casa. In cerca di contatti umani, di giustizia, di un lavoro dignitoso.
L’introduzione con la lettura della lettera di François Koltès, fratello dell’autore, scritta dall’isola dell’Ortigia che descrive la presenza ed il dramma dei migranti africani crea una contestualizzazione moderna ed attuale di questo racconto.
Il linguaggio spesso rabbioso, crudo, quasi violento raggiunge lo spettatore come pugni nello stomaco.
L’accompagnamento musicale eseguito dal vivo con la chitarra di Piero Corso rende ancor più drammatici gli urli di rabbia e ribellione così come riempie di malinconia i momenti più accorati e disperati. Senza mai sovrastare od invadere la lettura del testo.