“Il Misantropo”, di Molière, al Teatro Parenti.
Questa opera di Molière era già stata prevista nella stagione scorsa, 2022-23, in occasione del 50° del Teatro Parenti e dei 400 anni dalla nascita di Molière.
Poi la sua messa in scena è stata rimandata all’inizio della stagione di quest’anno poiché fece il suo debutto a Firenze ed in seguito i diversi impegni hanno costretto a posporre le date.
Così ora abbiamo quasi un mese di repliche per poter godere di quest’opera.
La trama di “Il Misantropo“
Alceste, il misantropo, in questione, è un uomo che dice di odiare l’umanità.
O meglio non tollera né i pettegolezzi né, tanto meno, le lodi gratuite ed esagerate, non sopporta l’ipocrisia e la vanità dell’ambiente di corte in quanto vorrebbe che tutti gli uomini fossero sinceri.
Vorrei che nessun uomo d’onore, dica qualcosa che non venga dal cuore!
Non è disposto ad accettare come gli suggerisce l’Amico, l’unico amico, Philinte di ricercare ed accettare un equilibrio delle passioni.
E’ lo stesso amico Philinte che gli fa notare le sua incongruenze, le sue contraddizioni.
Poiché Alceste frequenta proprio quel mondo di corte che tanto detesta per la sua ipocrisia e vanità.
Non solo ma frequenta ed è innamorato di Célimène, giovane nobildonna famosa per la sua arguzia e ironia, per i suoi pettegolezzi, per la sua frivolezza, per il suo piacere di circondarsi di molti ammiratori e aspiranti amanti.
Nonostante, però, Philinte dimostri ad Alceste la contraddizione evidente tra quello che egli dice e quello che vuole, quest’ultimo è sempre convinto di dire il vero.
Ed è in nome della sua presunta onestà e sincerità che Alceste cerca di persuadere Célimène ad abbandonare la vita corrotta di corte e a vivere con lui in solitudine.
Célimene, abile manipolatrice accetterà, ma…
Il cast di “Il Misantropo“
Luca Micheletti (Alceste) : figura poliedrica quella di Luca Micheletti, è scrittore, regista, attore. Ha collaborato con registi come Luca Ronconi, Umberto Orsini e Marco Bellocchio; ha ottenuto illustri riconoscimenti, come il Premio Ubu nel 2011 e il Premio Internazionale Pirandello nel 2015.
Oltre a ciò Micheletti è baritono noto ed affermato sia in Italia che all’estero
Qui ha operato in stretta collaborazione sia nella traduzione che nella messa in scena con Andrée Ruth Shammah da cui è diretto per la prima volta.
Il suo Alceste è quasi arrogante, si ritiene al di sopra di tutti. E’ indignato dal fatto che non vedano, non si inchinino alla suo onestà intellettuale, alla sua sincerità nuda e cruda.
Anche nel suo rapporto con Célimène, pur dichiarando di vederne i difetti, è convinto di poterla cambiare, piegare alle sue vedute.
Uniformarla in qualche modo al suo modello di concepire la vita.
Angelo Di Genio (Philinte): l’ “Amico”, l’unico che, pur condividendo con Alceste l’avversione per l’ipocrisia , gli fa presente la necessità nella vita di società, ma comunque nella vita sociale, di dover trovare un giusto mezzo tra il rimanere fedeli ai propri principi, non omologarsi alle mode correnti e nello stesso tempo con buon senso riconoscere ed adeguarsi a certe regole che la società si è data per la propria convivenza.
Philinte è un vero amico, di cui Alceste non si rende conto, disposto anche a fare un passo indietro per quanto riguarda l’amore che ha per una donna, Eliana cugina di Célimène, poiché questa parrebbe innamorata di Alceste.
Disposto a esporsi per cercare di cautelare e proteggere Alceste che con la sua intransigenza ottiene denunce su denunce da parte di coloro che si ritengono offesi da lui



Marina Occhionero (Célimène), Emilia Scarpati Fanetti (Orsina), Maria Luisa Zaltron (Eliana): ecco il terzetto di donne che, incredibilmente, nonostante il pessimo carattere di Alceste, ruotano intorno a lui.
Célimène è quella amata, donna giovane, arguta, pungente ed ironica, che bersaglia chiunque di critiche pungenti e al limite della diffamazione. Innamorata di Alceste, ma amante della compagnia, dall’essere circondata da molti ammiratori, sentirsi il centro degli omaggi e del desiderio.
Orsina è la donna che offre al pubblico l’immagine della più innocente e onesta donna, sempre sincera e non disposta a credere ai pettegolezzi che vengono riferiti e nello stesso tempo sempre pronta a sottolineare e disapprovare i comportamenti altrui. Ma esattamente con questo comportamento semina tra le persone maldicenza, critiche e disapprovazione. Vorrebbe gettare discredito su Célimène per poter conquistare Alceste.
Eliana cugina di Célimène rappresenta un po’ la versione femminile di Philinte (non a caso si ritroveranno alla fine), vede i difetti della cugina, cerca di farla riflettere e convincerla a quanto meno limitare un po’ i suoi “eccessi”. Nello stesso tempo comprende ed apprezza Alceste e sarebbe “quasi” disposta ad innamorarsi di lui se…

Filippo Lai (Clitandro), Vito Vicino (Lacasta), e la partecipazione di Corrado D’Elia (Oronte): le figure maschile , la gente di corte tanto detestata da Alceste.
Per dimostrare quanto siano detestabili, sono rappresentati quasi come delle macchiette: vanesi, superficiali, preoccupati solo dell’immagine, dell’apparire, del farsi notare.
Altri interpreti: Pietro De Pascalis (Du Bois), Matteo Delespaul (secondo servitore), Francesco Maisetti (Guardia), Andrea Soffiantini (Basco),
progetto e collaborazione alla traduzione di Andrée Ruth Shammah e Luca Micheletti
regia Andrée Ruth Shammah
traduzione Valerio Magrelli
scene Margherita Palli
costumi Giovanna Buzzi
luci Fabrizio Ballini
musiche Michele Tadini
cura del movimento Isa Traversi
scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti
costumi realizzati da LowCostume in collaborazione con la sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni
Produzione Teatro Franco Parenti/ Fondazione Teatro della Toscana
Trailer “Il Misantropo“
La nostra recensione
Indubbiamente commedia, non si può non sorridere, ridere di gusto, come sempre quando scorgiamo messi in ridicolo i difetti, le manie degli altri.
Ma siamo proprio sicuri che siano difetti e manie solo degli altri?
Non sono piuttosto difetti e manie che appartengono, in misura diversa, un po’ a tutti noi?
La figura di Alceste e tutta la commedia in fondo sembra suggerire proprio questo oltre ad essere una critica impietosa della società del tempo di Molière
Alceste odia l’ipocrisia, le frivolezze, la superficialità eppure frequenta proprio quegli ambienti dove queste sono richieste e necessarie per essere accettati. Eppure si innamora proprio di una donna che riunisce in se proprio tutte queste caratteristiche, anzi addirittura se ne compiace e se ne serve.
Alceste ritiene che per essere “veri” sia necessario dire sempre e comunque a chiare lettere quel che si pensa o si prova.
Non accetta e non approva il suggerimento del suo amico Philinte, che per vivere in una società sia necessario a volte smussare, soprassedere, tacere o dire delle mezze verità.
Guardando le figure femminili credo che possiamo anche in questo caso scorgere temi che purtroppo sono ancora molto odierni.
Il possesso, l’indipendenza della donna sono le prime che saltano all’occhio, ma non solo soprattutto nella figura di Célimène, quando si trova nel suo ambiente, nel suo salotto, mi ha ricordato molto le figure dell’influencer, con fake news e compagnia bella.
Come non vedere in Orsina, per esempio, una hater ante litteram?
Proprio vero che, come sempre, scorgiamo la pagliuzza nell’occhio dell’altro e non vediamo la trave nel nostro.
Dove vedere “Il Misantropo“
“Il Misantropo” al Teatro Parenti Sala Grande
dal 8/11/2023 al 3/12/2023
Sito web: www.teatrofrancoparenti.it
INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
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via Pier Lombardo 14
02 59995206
biglietteria@teatrofrancoparenti.it