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Il ministero della solitudine – Solitudini che si sfiorano – La nostra recensione
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Il ministero della solitudine – Solitudini che si sfiorano – La nostra recensione

Il ministero della solitudine

“Il ministero della solitudine”,  di Caterina Carpio al Teatro Franco Parenti.
Uno spettacolo di lacasadargilla.
Questo spettacolo si ispira ad una notizia vera. Nel gennaio 2018 la Gran Bretagna ha nominato un Ministro della Solitudine per far fronte ai disagi che questa può provocare a livello emotivo, fisico e sociale.

Da questo fatto e da una serie di quesiti che questo pone i cinque protagonisti hanno costruito un testo fatto di pensieri sparsi, monologhi che il drammaturgo Fabrizio Sinisi ha riordinato come fossero tessere di mosaico.

La trama di “Il ministero della solitudine

Cinque figure che camminano, corrono, si scuotono, senza incontrarsi, senza vedersi.
Una è Simone, centralinista del Ministero della Solitudine: la sua giornata scorre registrando annunci, talora rispondendo ad utenti, ma con toni distaccati, quasi infastidita anche solo dalle voci.

Poi c’è Teresa donna della media borghesia, inquieta, con smanie di scrittura, in disperata ricerca di un contatto.
Alma, donna che vive di sogni, meglio vive nei sogni, talora incubi, rifugiatasi in un altra realtà.

Primo, un informatico, la sua vita si svolge principalmente davanti ad un computer e anche quando sembra che si dedichi ad una vita esterna, con una compagna, in realtà questa è una real doll.

Il ministero della Solitudine
Ci si passa accanto senza vedersi o toccarsi

F. un uomo che cerca di rifarsi una vita, di reinventarsi una attività, in cerca di soldi, di sovvenzioni.

Vite che scorrono su binari solitari che giungono a sfiorarsi tramite il loro cntatto con il Ministero della Solitudine dove ognuno di loro cerca di avere una risposta, un sostegno, un aiuto.

Il cast di “Il ministero della solitudine

Caterina Carpio, Tania Garribba, Emiliano Masala, Giulia Mazzarino, Francesco Villano: tutti riescono a trasmettere una tragica disperazione, nonostante l’apparente distacco o per contro estrema sensibilità.

Particolarmente strazianti i momenti in cui, per esempio, Primo , il personaggio di Emiliano Masala, pur di provare un contatto vero tangibile paga un passante perché si finga un amico di vecchia data. Oppure i momenti in cui F., interpretato da Francesco Villano, brama da un lato il contatto, il rapporto con una persona (TeresaCaterina Carpio in quel caso), ma nello stesso tempo è terrorizzato dall’incontro. Ed è un continuo invitare proporsi, per poi rifiutarsi e ritirarsi,

+1Marta: la real doll, donna di plastica, l’unica ad aver realizzato la solitudine integrare e l’unica ad esserne realmente appagata.

Il ministero della solitudine
Marta un personaggio, non personaggio, una real doll

Il Trailer di “Il ministero della solitudine


La nostra recensione


Fin dall’inizio questo spettacolo crea inquietudine.
I personaggi iniziano a vagare, apparentemente con mete precise, ma senza mai incontrarsi con gli occhi, scossi talora da tremiti o movimenti apparentemente senza senso.

I loro sono monologhi che apparentemente non raggiungono nessuno.
Anche la stessa centralinista del Ministero della Solitudine sembra interagire col nulla. Elencando orari di disponibilità ai presunti utenti sempre più ridotti e quasi impraticabili.

Ognuno in una sua bolla con un bisogno estremo di entrare in contatto, anche magari scontrarsi, con la bolla di qualcun altro.

A tratti queste vite sembrano sfiorarsi, sembra esserci un tentativo di entrare in contatto, ma tale è l’impaccio di questi approcci e il timore, anzi paura, di giocarsi in un incontro che immediatamente si ritraggono.

Il senso di angoscia e di commiserazione per queste anime in pena, cresce progressivamente fino alla conclusione dove paradossalmente i personaggi s’incontrano ad una festa organizzata per la chiusura del ministero appunto.

Si esce con la triste malinconia di aver visto un quadro fin troppo reale.
E con la sensazione che forse più che un ministero della solitudine bisognerebbe creare “La casa dell’abbraccio”!

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Cast Artistico e Tecnico

In scena: Caterina Carpio, Tania Garribba, Emiliano Masala, Giulia Mazzarino, Francesco Villano

Drammaturgia del testo Fabrizio Sinisi
Regia Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni
Drammaturgia del movimento Marta Ciappina
Cura dei contenuti Maddalena Parise
Spazio scenico e paesaggi sonori Alessandro Ferroni
Luci Luigi Biondi
Costumi Anna Missaglia

Produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Teatro Metastasio di Prato, La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello

Spettacolo presentato in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa

Premi UBU 2023
Miglior Regia: Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni
Miglior Attore/Performer: Francesco Villano

Teatro Franco Parenti

Il ministero della solitudine. – Sala Grande
dal 25/02/2025 al 2/03/2025

Sito web: www.teatrofrancoparenti.it

INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
Biglietteria
via Pier Lombardo 14
02 59995206
biglietteria@teatrofrancoparenti.it

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