“Il male dei ricci”, ideazione e drammaturgia di Fabrizio Gifuni al Teatro Franco Parenti.
Fabrizio Gifuni torna al Teatro Parenti con questo monologo, previsto per gennaio, ma sospeso per motivi di salute.
Il monologo fa parte del progetto “I fantasmi della storia” insieme a quello dedicato alla figura di Aldo Moro “Con il vostro irridente silenzio” andato in scena sempre a gennaio e di cui vi avevamo già parlato qualche anno fa.
La trama di “Il male dei ricci “
All’inizio è una sorta di prologo. Gifuni si rivolge al pubblico come ad amici a cui spiegare il perché della sua scelta.
Spiega così perché la scelta di Moro e ora di Pasolini, fantasmi della nostra storia, cadaveri eccellenti dell’Italia del novecento rimasti insepolti a sui cui ancora oggi finiamo per “inciampare”.
Spiega anche le affinità, i punti i comune di questi due personaggi: la solitudine, voci inascoltate, l’angoscia che pervade entrambi soprattutto negli ultimi giorni della loro vita, il loro sguardo preveggente sulla Storia, il loro legame con la figura di Gesù.
Dopo questo “inquadramento” entra nel vivo del racconto:
una lettura di capitoli di Ragazzi di vita, il romanzo di esordio di Pasolini, intervallate da altri brani: brani giornalistici, poesie, lettere, interviste, sempre di Pierpaolo Pasolini.
Il cast di “Il male dei ricci“
Fabrizio Gifuni: eccezionale e inarrivabile. Fabrizio Gifuni ha un dono naturale, la sua voce, che, anche se leggesse l’elenco telefonico, ti avvince in modo indissolubile.
In più aggiunge una passione una capacità di assorbire, di entrare e immedesimarsi con i pensieri, i sentimenti, le emozioni del personaggio che va studiando ed interpretando che lo porta a raggiungere quasi una somiglianza anche fisica, (così come avevamo già notato nel monologo su Aldo Moro).
Tutto il corpo parla in Fabrizio Gifuni, con i molteplici scatti, balzi, improvvisi arresti. parla anche quando è fermo.
Una capacità illimitata di effettuare continui passaggi dentro e fuori i personaggi del racconto, ma anche dentro e fuori dalle pagine scritte del romanzo a quelle di lettere e pensieri di Pasolini, perfino nella poesia in dialetto friulano che diviene la “vera” voce dello spirito di Pasolini.
La nostra recensione
Affascinati, travolti, commossi, sorpresi e anche un po’ indignati nel constatare che ancora una volta le “Cassandre” rimangono inascoltate, ignorate e dimenticate.
Queste sono le sensazioni e le emozioni che via via attraversano l’animo, assistendo a questo monologo.
I brani da Ragazzi di vita mostrano le giornate di giovani ragazzi; mostrano le loro generosità, i loro egoismi, la comicità e la tragicità, la violenza anche di queste “bande” di ragazzi dei palazzoni delle periferie romana che si muovono verso il centro.
Contrastano con i brani di lettere personali ai “colleghi” scrittori, di editoriali che denunciano e accusano la civiltà materialistica che genera una devastante omologazione.
Nei testi riportati scritti negli anni ’70 di Pierpaolo Pasolini appare una analisi preveggente delle insidie della cultura e società del consumo.
Prevede Pasolini tutti i danni e gli esiti distruttivi che vediamo oggi, anzi che ancora cerchiamo di non vedere e negare.
Una società, una vita, fondata sul consumo del superfluo fa si che la vita stessa sia superflua
«Potere» della società dei consumi è invasivo e pervasivo ma invisibile e produce un condizionamento ben più profondo di quanto riuscì a fare il fascismo, perché ha a disposizione mezzi di comunicazione più efficaci come la televisione (oggi Internet, social media, IA.. ndr) e perciò è in grado di creare omologazione, conformismo, uniformazione e una forma molto più strisciante di repressione.
Queste due delle citazioni che arrivano, ti colpiscono al cuore, ti fanno sobbalzare.
Ti fanno anche un po’ arrossire pensando al futuro che abbiamo creato per i nostri figli.
Ti fanno un po’ vergognare per essersi lasciati ingannare, irretire, reprimere.
Cast Artistico e Tecnico
In scena Fabrizio Gifuni
Ideazione e drammaturgia di Fabrizio Gifuni
da Lettere luterane, Scritti corsari, Ragazzi di vita, Poesia in forma di rosa, Seconda forma de La meglio gioventù di Pier Paolo Pasolini
Produzione Cadmo
Teatro Franco Parenti
“Il male dei ricci“. Sala Grande
dal 27/05/2024 al 29/05/2024
Sito web: www.teatrofrancoparenti.it
INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
Biglietteria
via Pier Lombardo 14
02 59995206
biglietteria@teatrofrancoparenti.it