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Il BARONE RAMPANTE – La vita vissuta dall’alto. La nostra recensione
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Il BARONE RAMPANTE – La vita vissuta dall’alto. La nostra recensione

Il barone rampante

“Il barone rampante” – dal romanzo di Italo Calvino adattamento di Riccardo Frati. Il Piccolo Teatro Grassi, inaugura l’anno del centenario di Italo Calvino portando per la prima volta in scena questo spettacolo, secondo romanzo della Trilogia dei nostri antenati, di cui gli altri due titoli sono “Il visconte dimezzato” e “Il cavaliere inesistente“.

Riccardo Frati che, oltre alla regia, ha curato l’adattamento ha deciso di rimane il più fedele possibile al testo, dando spazio quindi a un impianto immaginifico piuttosto che realistico.

Il barone rampante
Cosimo ha deciso che non scenderà più dagli alberi.

Per questo Frati ha voluto garantire alla figlia di Italo Calvino, Giovanna, che Cosimo (così come nel romanzo) non avrebbe mai toccato le assi del palcoscenico.

La trama di “Il barone rampante”

È Biagio, il fratello minore del nostro barone rampante, che ormai anziano racconta la bizzarra storia di suo fratello Cosimo.
Ed inizia proprio con l’incipit del romanzo:

Fu il 15 di giugno del 1767 che Cosimo Piovasco di Rondò, mio fratello, sedette per l’ultima volta in mezzo a noi.

Infatti, di fronte alla presentazione in tavola di un piatto a base di lumache, preparato dalla sorella Battista, si rifiuta di mangiarlo e di fronte alle imposizioni paterne sale a rifugiarsi su un albero del giardino della loro casa.
Da quel momento tutta la sua vita si svolgerà sugli alberi.

Decisione irrevocabile.
Piano piano si organizza, si costruisce un rifugio, continua la sua istruzione, si crea addirittura una biblioteca, esplora il mondo circostante.
Conosce Violante, ma per tutti Viola, una ragazzina figlia del loro vicino, di cui si innamora, anche se poi per lungo tempo si perderanno di vista.

In seguito si ritroveranno e avranno anche una intensa storia sentimentale se pur poi rovinata da fraintendimenti e gelosie.
Cosimo si fa conoscer e diviene figura famosa tra gli abitanti delle terre dei Rondo, sia che siano artigiani, popolani o altri nobili.
Conoscerà anche un famoso bandito Gian dei Brughi, con cui stringerà amicizia e a cui insegnerà l’amore per i libri.

Il barone rampante
Cosimo conosce il bandito Gian dei Brughi con cui farà amicizia.

Aiuterà gli abitanti ad organizzarsi in gruppi di vigilanza e protezione contro gli incendi del bosco. Si dedicherà alla filosofia arrivando a conoscere Voltaire (per lettera, naturalmente!).
Sventerà addirittura un attacco di pirati arabi, in cui tra l’altro perderà la vita lo zio Enea Silvio Carrega.

Infine ormai anziano e ammalato, quando Biagio lo implora di scendere dagli alberi per farsi curare, ecco che si aggrappa alla cima pendente di una mongolfiera che sta attraversando i cieli, e scompare per sempre.

Il cast di “Il barone rampante”

Giovanni Battaglia
Giovanni Battaglia è il fratello Biagio del barone rampante e voce narrante.

Giovanni Battaglia (Biagio, il fratello): è il fratello di Cosimo che, ormai anziano, narra la fantastica storia di questo fratello, un po’ invidiato per le scelte che ha preso.
Biagio che, come abbiamo detto è ormai anziano, con questo aspetto attuale di uomo matura entra ed esce nei vari quadri, mano a mano che va raccontando la storia del fratello.
Semplicemente con una piccola modifica della postura e con un tono di voce un po’ più alto riesce bene a farci distinguere i suoi due aspetti.

Francesco Santagada
Francesco Santagada è Cosimo il barone che salirà sugli alberi per non scenderne più.

Francesco Santagada (Cosimo, il barone rampante): è lui il ragazzino originale, proiettato e curioso del mondo moderno che gli si offre.
La sua non è una fuga dal mondo, non è un misantropo, anzi è coinvolto dal suo tempo e partecipa alla vita degli uomini. È altruista e cerca di aiutare gli altri.
La sua è scelta consapevole perché, questo è il suo pensiero:

Chi vuole guardare bene la Terra deve tenersi alla distanza necessaria.

Marina Occhionero
Marina Occhionero nei panni di Violante o meglio Viola, di cui si innamora Cosimo.

Marina Occhionero (Violante): Violante, o meglio Viola, come tutti la chiamano. Se Cosimo rappresenta la volontà, l’uomo della ragione, Viola è il romanticismo, il sentimento, il lasciarsi trascinare dal bisogno di provare e sperimentare tutti i piaceri, a rischio di distruggere.

Altri interpreti: Mauro Avogadro, Nicola Bortolotti, Michele Dell’Utri, Diana Manea

Regia Riccardo Frati
Scene Guia Buzzi
Costumi Gianluca Sbicca
Disegno luci Luigi Biondi
Composizione musicale e sound design Davide Fasulo
Animazioni Davide Abbate

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Produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa

Trailer


La nostra recensione


Tanti sono i temi che poiché appartengono all’umanità, sono attuali in ogni epoca storica.
Abbiamo il rapporto con l’autorità, il rapporto con l’ambiente, le relazioni e i rapporti interpersonali, i rapporti tra genitori e figli e il rapporto tra fratelli.
Insomma una fiaba, piena di elementi fantasiosi, ma nella quale ognuno di noi può riconoscere momenti e difficoltà.

La scenografia è sicuramente originale e nella sua originalità riesce a rendere visibile questa vita condotta su un altro livello aereo tra le fronde degli alberi.
Altrettanto suggestivo l’impianto delle luci e proiezioni che creano delle immagini simili a ombre cinesi che, come fermi immagini, creano lo stacco tra un quadro e l’altro.

Il barone rampante
La realizzazione dell’incendio di un bosco è davvero suggestiva.

La realizzazione, tramite il gioco di luci e proiezioni sui teli che attraversano la scena come fronde di alberi, dell’incendio del bosco, è una delle immagini più belle.

Info e biglietti

Teatro Grassi

Il barone rampante

dal 20/11/2023 al 5/02/2023

INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
Biglietteria del Teatro Grassi
V. Rovello 2 (M1 Cordusio)
Informazioni e prenotazioni 02.21126116 – www.piccoloteatro.org

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