“Dr. Nest – Familie Flöz – al Teatro Menotti
Un’opera di Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Björn Leese, Benjamin Reber, Hajo Schüler, Mats Suethoff e Michael Vogel.
Tornano come ogni anno i Familie Flöz al Teatro Menotti e come ogni anno portando un nuovo spettacolo.
La trama di “Dr. Nest“
L’inizio è abbastanza insolito, per la Familie Flöz, gli attori scorrazzano in sala tra il pubblico, senza abiti di scena e senza le maschere.
Ben presto richiamati all’ordine, si riuniscono sul palco e siamo in un non ben precisato gabinetto medico, gli attori si infilano, sfilano un camice, ora l’uno ora l’altro.
Infine buio.
Il dottor Nest saluta la moglie e sale sul treno notturno in una remota città intanto a “Villa Blanca”, una clinica per malati psichiatrici, dopo un inteso andirivieni dei pazienti e dei medici in attesa di un nuovo arrivato, scende finalmente la notte.
Arriva il dottor Nest nell’isolata casa di cura dove assume il nuovo incarico sicuro di sé. Spinto dalla curiosità, dalla sete di sapere e dall’empatia entra in contatto con le manifestazioni originali e misteriose dei suoi pazienti. Corpi che si inceppano, corpi che non si reggono, corpi che tremano come foglie, corpi che rispondo a messaggi, linguaggi musicali, persone che hanno bisogno di continui abbracci, donne che si inventano maternità. Il dottor Nest trova la via per entrare in contato con ognuno di loro, ma ad un certo punto il confine fra normale e anormale, fra conscio ed inconscio, fra sano e malato sbiadisce si fa confuso.
Chi è davvero il dottor Nest?
Il cast di “Dr. Nest“
Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Björn Leese, Benjamin Reber, Mats Suethoff : Ecco qui gli spettacolari cinque performers che con un sincronismo perfetto, una perfetta padronanza anche dei più piccoli gesti e posture riescono a dar vita, espressività e carattere ben distinto ad ogni personaggio.
Regia Hajo Schüler
Co-Regia Michael Vogel
Maschere Hajo Schüler
Musiche Fabian Kalbitzer
Scenografie Rotes Pferd (Christian Eckelmann, Felix Nolze)
Costumi Mascha Schubert
Sound Design Dirk Schröder
Disegno Luci Reinhard Hubert
Direttore di produzione Gianni Bettucci
Produzione Julia Danila, Dorén Grafendor
Trailer di “Dr. Nest”
Teatro Menotti
“Dr. Nest“
dal 23/01/2024 al 28/01/2024
Sito web: www.teatromenotti.org
INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
0282873611
biglietteria@teatromenotti.org
La nostra recensione
Ancora una volta gli artisti di Familie Flöz sorprendono, commuovono, incantano.
Pur essendo la loro caratteristica sempre quella di un teatro di mimo con queste stupefacenti maschere, riescono ogni volta ad essere originali e nuovi.
In questo spettacolo abbiamo due elementi nuovi.
Prima di tutto lo spettacolo inizia già mentre gli spettatori entrano in sala, gli attori folleggiano per la platea, senza maschera e senza costumi di scena, si rincorrono saltano interpellano gli spettatori che si stanno accomodando.
Subito dopo, richiamati all’ordine e saliti sul palco, vi è un grazioso scambio iniziale, dove i 5 attori si scambiano e si contendono il camice da dottore. Visto che la storia dello spettacolo si svolge in una clinica per malati psichici, come per indicare che ognuno può essere medico o malato, curato o curatore.
L’altro elemento di diversità è lo svolgersi della storia.
Nei precedenti spettacoli vi era un procedere semplice e chiaro. In Dr Nest vi è un intrecciarsi di più piani. Inizialmente abbiamo un nuovo dottore che incontra i diversi ospiti della clinica individuando in modo originale e fantasioso, il metodo per entrare in contatto con ognuno di loro. Ad un certo punto però i piani si mischiano, il dottore è come se si vedesse in uno specchio e sembra chiedersi (e noi con lui) chi sia veramente. Nuovo medico o nuovo ricoverato?
Con questo i personaggi sembrano interrogare anche gli spettatori e insinuano il dubbio che in tutti, nessuno escluso, esistano fragilità, lati se non oscuri, grigi e che il vero ascolto può essere la via della risoluzione.
La scelta delle musiche e delle luci, la scenografia mutevole ed in movimento contribuiscono a realizzare una sensazione onirica, fatata e poetica.
Ancora una volta stupisce la straordinaria capacità di trasmettere con il corpo, con le posture e minimi movimenti e gesti tutta una gamma di sentimenti ed emozioni, nonostante la fissità obbligatoria dei volti (visto che indossano delle maschere).