“Con la carabina”, di Pauline Peyrade al Teatro Franco Parenti.
Pauline Peyrade è scrittrice e co-direttrice del Dipartimento di Scrittura dell’ENSATT (Lione). Ha pubblicato otto opere teatrali con questa in particolare ha vinto due premi: Premio Ubu per il miglior testo straniero (Italia) 2022 e il Prix Godot 2022.
“Con la carabina” è ispirato ad una vicenda di cronaca: una ragazzina, poco più che bambina, abusata da un amico di famiglia. Un trauma che lascia una ferita mai rimarginata soprattutto perché il tribunale l’ha riconosciuta consenziente e quindi ha assolto il colpevole. Divenuta adulta deciderà di farsi giustizia da sola.
La trama di “Con la carabina“
La storia si articola su due piani temporali, uno del passato e uno del presente, che si sposta anche su due luoghi un luna park per il primo e l’appartamento della donna per il secondo.
Nel luogo del luna parke, nel tempo del passato, vediamo il rapporto tra il fraterno e l’amicizia, tra una ragazzina e l’amico del fratello più grande, procedere tra scherzi, battute e litigi tra lo scherzoso e il vero.
Ma progressivamente il piano del rapporto diverge e, se per la ragazzina rimane fiducioso e scherzoso, per il ragazzo passa su un altro piano più sessuale e “predatorio”.
Fino a giungere ad una violenza sessuale.
Nell’altro luogo di una stanza di appartamento, nel presente, la bambina è ormai donna, la ferita della violenza non è guarita e ora trova il coraggio, la forza di rivendicare il suo rifiuto, il suo diritto di rivoltarsi.
Per arrivare fino a farsi giustizia da se, visto che il tribunale l’ha tradita giudicandola consenziente.
Il cast di “Con la carabina“



Ermelinda Nasuto e Danilo Giuva : entrambi gli attori sono chiamati ad un continuo cambio di età e di ruolo. Da adolescenti ad adulti; alternativamente da vittima a carnefice.
Non è una prova facile sia da un punto di vista fisico, che, soprattutto, da un punto di vista psicologico.
Così Ermelinda Nasuto è ragazzina, forse preadolescente, in altalena tra i giochi e i pupazzi dell’infanzia e i primi pruriti dell’adolescenza, con quella spinta a punzecchiare e stuzzicare senza la capacità di prevedere le possibili conseguenza.
Un attimo dopo è donna adulta in cui la ferita della violenza e soprattutto della mancata giustizia, la rendono violenta e assetata di vendetta, di una rivalsa definitiva.
Allo stesso modo Danilo Giuva deve essere l’adolescente che già si sperimenta con il mondo adulto. Adolescente che porta dentro di se gli esempi e la cultura maschilista da cui non sa, o non vuole, distaccarsi.
Dall’altro versante uomo ormai adulto, che forse finalmente comprende i suoi errori, il dolore che ha inflitto.
Trailer di “Con la carabina”
La nostra recensione
Spettacolo intenso e violento, anche se non vi sono violenze esplicite in scena.
E’ un crescendo di tensione.
Una storia che si ripropone, purtroppo, con frequenza nelle cronache quotidiane.
Verrebbe da chiedersi come sia possibile che ancora succeda. Come mai ancora succede che ragazzine e donne non hanno imparato a prevedere e ad evitare? Come mai ancora gli uomini, adolescenti o adulti, ancora hanno questa visione di cacciatore, di possesso?
Lo spettacolo di Pauline Peyrade riesce con grande abilità a mettere in evidenza luci ed ombre di entrambi i protagonisti.
La conclusione è segnata da un incapacità della società di fare giustizia, da una vittima che non riesce a guarire la sua ferita se non con il passare al ruolo di carnefice fino ad uccidere, da un carnefice che non arriverà a comprendere la propria crudeltà e violenza se non di fronte alla punizione estrema, la morte.
Tutto questo è fallimento per tutti.
E per questo il finale è spiazzante, ma giusto.
Spiazzante perché termina con lo sparo della carabina e un corpo che cade.
Così rimane, immobile e riverso in scena!
Non ci sono applausi, attori che vengono in scena a prendere i riconoscimenti del pubblico, la maschera deve invitare gli spettatori ad uscire per far comprendere che è terminato.
Ed è giusto così! Di un fatto del genere, Di un finale così, non c’è niente da gioire, da applaudire, ma solo di farsi un “Mea culpa”.
Molto originale, incalzante ed efficace il lavoro di luci sia per indicare il cambio di ambiente che percoinvolgere gli spettatori.
Magnifico la ruota panoramica in miniatura con il carillon ceh individua il lugo luna park, che con le sue luci lampeggianti finisce per divenire ipnotico.
Mentre invece luci da set fotografico per individuare l’altro ambiente, ma anche per colpire illuminare, in alcuni momenti anche in modo abbagliante, gli spettatori, come a chiamarli in causa.
Cast Artistico e Tecnico
In scena: Danilo Giuva e Ermelinda Nasuto
Regia e spazio Licia Lanera
Traduzione Paolo Bellomo
Luci Vincent Longuemare
Sound design Francesco Curci
Costumi Angela Tomasicchio
Aiuto regia Nina Martorana
Organizzazione Silvia Milani
Produzione Compagnia Licia Lanera
in coproduzione con POLIS Teatro Festival
in collaborazione con Angelo Mai
si ringrazia E Production
VINCITORE DI DUE PREMI UBU 2022:
Miglior regia, Miglior testo straniero/scrittura drammaturgica (messi in scena da compagnie o artisti italiani)
Teatro Franco Parenti
“Con la carabina“. – Sala tre
dal 3/02/2025 al 12/02/2025
Sito web: www.teatrofrancoparenti.it
INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
Biglietteria
via Pier Lombardo 14
02 59995206
biglietteria@teatrofrancoparenti.it