“Ciarlatani”, di Pablo Remón al Teatro Franco Parenti.
Il testo “Los Farsantes” del pluripremiato drammaturgo e regista spagnolo Pablo Remón va in scena con la traduzione italiana di Davide Carnevali.
Uno spettacolo sullo spettacolo, sul suo mondo, sul labile confine tra la finzione scenica e la vita reale.
La trama di “Ciarlatani “
Più storie si sviluppano su piani paralleli, ma collegate da un punto in comune che piano piano le intreccia.
Da una parte vi è la storia di Anna Velasco giovane attrice, figlia di un famoso regista, in cerca della sua strada, alla ricerca del grande personaggio, della grande storia che finalmente le darà il successo e la fama tanto ricercata. Infatti l’inizio della storia è una sorta di sogno dove lei si vede vincere il David di Donatello.
L’altra storia in parallelo è quella di un regista di successo di film commerciali, che sta per dare inizio ad una grande produzione. Un incidente in cui rischia la vita lo porta ad una pausa di riflessione sia personale che professionale. Decide quindi di sospendere la produzione per dedicarsi alla regia di un film, di una sceneggiatura che gli è stata consegnata di Eusebio Velasco.
Eusebio Velasco, regista di culto degli anni ’80, scomparso e isolato dal mondo, altro non è che il padre di Anna Velasco.
Vi è anche un quadro, una sorta diparentesi di metateatro, un autofiction, in cui l’autore dell’opera (in questo caso interpretato da Francesco Brand) in scena, si difende dalle accuse di plagio raccontando di come ha iniziato a scrivere e di come sia nata l’idea con Silvio Orlando e la sua società di portare in scena quest’opera.
Il cast di “Ciarlatani“
Silvio Orlando: la bravura di Silvio Orlando non ha bisogno di parole per essere ricordata. E’ sempre reale, vivo, accattivante. Con il suo fare tra l’ingenuo e l’ironico passa con disinvoltura dall’essere Eusebio Velasco regista impeganto ed ermetico, al regista di film commerciali Diego Fontana, perfino un bambino di 6 anni critico teatrale per finire con il bartista filosofico.
A volte gli basta un occhiata, una semplice alzata di spalle per esprimere tutto un mondo di pensieri.



Francesca Botti, Francesco Brandi, Blu Yoshimi : questi i tre compagni di scena di Silvio Orlando. Anche a Francesca Botti e Francesco Brandi spetta il compito di assumere le vesti di più personaggi.
Vediamo quindi Francesca Botti essere la presentatrice del concorso dei David di Donatello, poi attrice per spettacoli per bambini, attrice invecchiata recitando nelle telenovelas, tanto da non saper più distinguere tra la fiction e la vita vera, infine anche la madre della giovane attrice Anna.
Così come assistiamo ai passaggi di ruolo di Francesco Brandi, da produttore strafatto del regista commerciale, a regista teatrale sperimentale della giovane Anna, all’autore regista stesso (Pablo Remón) che fa una sorta di confessione.
Entrambi se pur nei brevi quadri in cui dura il loro personaggio, danno uno spessore e una credibilità ai loro personaggi, con tocchi di ironia e comicità allo stesso tempo.
A Blu Yoshimi spetta invece il compito di un solo personaggio, Anna Velasco, figlia di un famoso regista che decide di fare l’attrice, nonostante tutto. Sostenendo tutte le fatiche, il coraggio di passare da piccole parti di scarsa soddisfazione professionale in recite infantili e telenovelas trite e ritrite, ma tentando anche in ruoli e teatri sperimentali.
A lei dunque spetta un personaggio da far crescere e maturare lungo il percorso a puzzle dello spettacolo e ci riesce egregiamente, senza mai incorrere nel rischi di divenire una macchietta, ma dando spessore e maturità al personaggio di Anna.
Trailer di “Ciarlatani“
La nostra recensione
Uno spettacolo sicuramente allegro, leggero che però sa lanciare alcune provocazioni profonde.
Uno spettacolo sullo spettacolo che mette in evidenza le difficoltà del percorrere questa strada.
La fatica di rimanere fedeli a se stessi e non genuflettersi alle richieste di produttori e registi che aspirano più al riconoscimento e successo che ad esprimere la loro verità.
Uno spettacolo che ci interroga sulla nostra unicità.
Tutti siamo unici eppure l’autore stesso (nell’interpretazione di Francesco Brandi) mette in dubbio la sua stessa unicità, proponendo l’idea che in fondo ognuno di noi è un po’ il plagio di chi ci ha preceduti, di chi ci sta intorno.
Infine uno spettacolo che ci porta a riflettere sul perché delle nostre scelte, come Anna nell’ultimo quadro che si domanda il perché della scelta di fare l’attrice.
E’ davvero quello che desidera, che la rende felice? O piuttosto è qualche cosa che altri hanno desiderato per lei? Oppure ha scelto questa strada per essere apprezzata, amata , per essere l’orgoglio del padre?
Domande che forse almeno una volta ognuno di noi si è posto. Domande che sicuramente assillano molti giovani d’oggi.
Apprezzabile l’idea di presentare queste questioni in una forma lieve, di commedia, con la giusta ironia senza scadere nel banale.
Cast Artistico e Tecnico
In scena: Silvio Orlando e (in o.a.) Francesca Botti, Francesco Brandi, Blu Yoshimi
Regia Pablo Remón
Scene Roberto Crea
Luci Luigi Biondi
Costumi Ornella e Marina Campanale
Produzione Cardellino srl / Spoleto Festival dei Due Mondi / Teatro di Roma – Teatro Nazionale
Teatro Franco Parenti
“Ciarlatani“. – Sala Grande
dal 8/10/2024 al 20/10/2024
Sito web: www.teatrofrancoparenti.it
INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
Biglietteria
via Pier Lombardo 14
02 59995206
biglietteria@teatrofrancoparenti.it