“A spasso con Daisy” di Alfred Uhry al Teatro Parenti è uno spettacolo di Alfred Uhry che vinse nel 1988 il premio Pulitzer per la drammaturgia.
L’anno successivo, il 1989 ne fu tratto un film con Morgan Freeman e Jessica Tandy che vinse ben 4 Oscar.
Questo spettacolo ha scelto Andrèe Ruth Shammah per aprire la rassegna “La grande età”.
Rassegna culturale che il Teatro Franco Parenti, con la collaborazione della Fondazione Ravasi Garzanti, ha pensato per la “Cinquantesima Stagione”.
Un insieme di spettacoli incentrati non sulla “terza età” come ci ha tenuto a precisare la Shammah stessa, ma su una “grande età”, volendo mettere in luce tutta l’esperienza, e l’energia creativa che c’è in questa grande età!
La trama de “A spasso con Daisy”
Daisy è una anziana maestra in pensione; è una donna ebrea che ha raggiunto una certa agiatezza, ma che non vuole apparire arricchita, una che si dà delle arie; ci tiene alle sue origini povere e non vuole ostentare gli agi che la ricchezza le può dare.
Il figlio Boolie ha deciso di assumere per la madre un autista, preoccupato, dopo l’ultimo incidente che Daisy ha provocato, che la madre possa farsi male o combinare guai.


Daisy però non ne vuole sapere di dover dipendere da qualcuno per i suoi spostamenti, non vuole dover rendere conto a nessuno di ciò che vuole fare.
Inoltre l’uomo assunto da suo figlio è di colore!
Siamo agli inizi degli anni 40 e i pregiudizi sono diffusi e ben radicati.
La partenza della collaborazione tra i due è quindi difficile e faticosa.
Daisy è scontrosa, irritata ed irritante, e naturalmente prevenuta.
Per fortuna Hoke è un uomo paziente, semplice e sa come prendere per il verso giusto la vecchia signora.
Così con il passare dei giorni, mesi, anni il rapporto tra i due si consolida, e tra battibecchi e battute pungenti nasce un legame ed un affetto profondo.
Il cast di “A spasso con Daisy”
Milena Vukotic (Daisy): perfetta in questo ruolo! Ora un po’ bisbetica, ora testarda, poi orgogliosa, prevenuta sul personale domestico e soprattutto sul fatto che sia di colore. Tuttavia una mente aperta e curiosa e un cuore buono, pronta, se pur lentamente a ricredersi. Tutto questo e anche di più riesce ad esprimere Milena Vukotic, talora solo con uno sguardo, con un sospiro o una smorfia.
Salvatore Marino (Hoke): attore, ma anche autore, conosciuto forse più per alcune trasmissioni televisive a cui ha partecipato, tra cui Zelig nel 2012. Attore anche in diversi film sempre di genere comico. L’autista Hoke che qui interpreta, ha anche lui sicuramente una verve comica, ma accompagnata da un carattere servizievole, buona volontà di svolgere il suo lavoro, una capacità di vedere e trovare il buono nelle cose e nelle persone.
E poi pazienza, tanta pazienza con la sua datrice di lavoro. Tenerissimo nelle scene finali dove, ormai invecchiato, lui come Daisy, si preoccupa ancora di accudire la sua signora.

Maximilian Nisi (Boolie): attore e anche regista di grande esperienza, qui nei panni di un figlio che appare un po’ preso tra due fuochi. Da un lato una madre forte, autonoma, ma anche un po’ tiranna. Dall’altro una moglie, non ebrea (questo ha un suo peso nel rapporto con la madre), interessata soprattutto all’essere presente, nelle occasioni mondane. Boolie in mezzo tra queste due dinamiche dalle quali in realtà si mantiene, per quanto possibile, distante per dedicarsi invece al lavoro, al successo.
Nisi da un tono, al suo personaggio di Boolie, un po’ agitato, smanioso. In alcuni momenti ha un po’ i tratti di un “milanese imbruttito” di un’altra epoca.
Adattamento Mario Scaletta
Regia Guglielmo Ferro
Costumi Graziella Pera
Scene Fabiana Di Marco
Musiche Massimiliano Pace
produzione Associazione culturale spettacoli teatrali
Dove vedere “A spasso con Daisy”
“A spasso con Daisy” al Teatro Parenti Sala grande
dal 25/10/2022 al 30/10/2022
Sito web: www.teatrofrancoparenti.it
INFORMAZIONI BIGLIETTERIA
Biglietteria
via Pier Lombardo 14
02 59995206
biglietteria@teatrofrancoparenti.it
La nostra recensione
Un’opera delicata, divertente e tenera insieme.
Ambientato in un arco di tempo che va dalla fine degli anni Quaranta agli anni Settanta, nell’America del dopo guerra, affronta una serie di tematiche attuali allora come oggi.
Il rapporto madre-figlio, come non scorgere tratti odierni nella solitudine di questa donna, orgogliosa della sua autonomia. Oppure nelle preoccupazioni di questo figlio per un genitore che invecchia progressivamente, ma che fatica, se non addirittura rifiuta ad accettare i suoi limiti e il bisogno di un aiuto.
Odierno assillo anche quello del lavoro che finisce per occupare tutta la nostra vita, divorando tempo e sentimenti.
Altrettanto attuali le tematiche del razzismo, di quelle prevenzioni che come spesso accade si vincono e si superano solo attraverso la conoscenza e la condivisione; solo attraverso l’ascolto dell’altro.
Molto ingegnosa la scenografia che permette di fare passaggi dal salotto di casa di Daisy all’abitacolo della macchina utilizzando delle finestre sul fondo, che sono schermi su cui vengono proiettati o immagini del giardino di casa nelle diverse stagioni, o le strade che la macchina percorre nei vari spostamenti.
Il piccolo divanetto del salotto di Daisy, si trasforma nei sedili della macchina.
Una radio illuminata con la voce di quello che oggi chiameremmo radio dj, che da alcune notizie ed introduce brani d’epoca, segnano lo scandire del tempo ed il trascorrere degli anni.
Che dire, uno spettacolo da non perdere con attori che ci travolgono e portano nel loro mondo!