Il 19 e 20 Marzo presso il Teatro di Bosconero (TO) ha debuttato il musical “Papà Gambalunga“, presentato da Chi è di Scena in collaborazione con Compagnia della Rancia. Ne sono interpreti Marianna Bonansone e Gioacchino Inzirillo. Con loro i musicisti Ariel Lanteri al pianoforte, Gianluca Balzo alla chitarra, Arianna di Raimondo al violoncello. La regia è di Mariasole Fornarelli. Liriche italiane Michele Renzullo, direzione vocale Elisa Fagà, supervisione artistica Mauro Simone.
Commovente storia di una Cenerentola, una giovane donna spiritosa e intelligente, ed il suo misterioso benefattore, questo premiato musical di successo off-Broadway offre melodie dolci e romantiche. Ambientato all’inizio del 1900 nel New England, “Daddy Long Legs” è la vivida storia di una giovane orfana mentre sboccia in una donna bella, intelligente e vivace.
Lo spettacolo conserva la struttura epistolare del romanzo originale di Webster, in cui Jerusha Abbott scrive infinite lettere al timido filantropo, noto solo come Mr. Smith, che paga per la sua educazione, e che lei presume essere vecchio e irritabile.
La trama di “Papà Gambalunga”
Jerusha Abbott, che è cresciuta in un orfanotrofio, viene mandata al college da un misterioso benefattore in modo che possa imparare a diventare una scrittrice.
Da lontano, Jerusha intravede brevemente questo misterioso benefattore mentre lascia l’orfanotrofio, avendolo visto solo per un attimo, sa solo che è alto – e inoltre lo immagina vecchio e grigio – così lo chiama “Papà Gambalunga” perché non può sopportare il suo pseudonimo John Smith. (“Perché non potevi scegliere un nome con un po’ di personalità?” lei protesta ad un certo punto).
L’unico requisito di papà, per fornirle la borsa di studio, è che gli scriva una lettera una volta al mese, non le risponderà né rivelerà mai la sua identità.
Anche se sa che non risponderà mai alle sue lettere, Jerusha diventa sempre più curiosa nei confronti di questo sfuggente e gentile “vecchio” gentiluomo che è in grado di assistere con discrezione alla sua crescita mentre lei gli rivela innocentemente i suoi sentimenti. Nel frattempo, un’altra relazione inizia a svilupparsi nella vita di Jerusha, quella con con Jervis Pendleton, lo zio benestante di una delle sue coinquiline.
Le sue lettere a Papà Gambalunga dipingono un ritratto commovente dello sviluppo della sua mente e del suo spirito, e la fanno lentamente emergere come una donna fieramente indipendente e intelligente, destinata a trovare l’amore dove meno se lo aspetta.
Il cast di “Papà Gambalunga”
Gioacchino Inzirillo (Papà Gambalunga / Jervis): volto amatissimo del musical italiano, performer di grande esperienza e versatilità, regista, scrittore ed insegnante, direttore artistico della Chi è di Scena, dà ancora una volta una prova di grandi capacità attoriali. Il personaggio si mostra disinvolto, ma a tratti anche un po’ insicuro, stupito egli stesso dei sentimenti che prendono forma nel suo cuore, come si addice al personaggio di un uomo che impersona un altro, si “scioglie” durante lo svolgimento dello spettacolo, sempre meno ricco filantropo e sempre più uomo innamorato, geloso e romantico.
Il legame tra Jerusha e Jervis è intellettuale oltre che emotivo e Gioacchino conferisce al personaggio esattamente il giusto mix di riservatezza e autorità propri del benefattore con la dolcezza e la freschezza del giovane sognatore. Voce suadente, calda e potente accompagna il pubblico all’interno dei pensieri e dei sentimenti del personaggio con delicatezza attraverso le canzoni sia come solista che nei duetti.
Per conoscere meglio Gioacchino leggi la nostra intervista.
Marianna Bonansone (Jerusha): giovane performer, diplomata in danza presso la Royal Academy of Dance di Londra, ha studiato anche canto e recitazione ed ha già collaborato con la Chi è di Scena in alcune produzioni passate. Il suo personaggio è travolgente: la sua spontaneità e gioia sono contagiose mentre intraprende questa avventura educativa e il risultato è il saper coinvolgere il pubblico nella sua corrispondenza epistolare stimolante e unilaterale, che inizialmente diverte il suo intelletto e alla fine cattura il suo cuore. Jerusha è una figura frizzante che legge voracemente, sfida sempre più il suo benefattore e, crescendo, ottiene argutamente ciò che desidera. Voce melodiosa e armoniosa molto convincente in ogni brano.
Dove vedere “Papà Gambalunga”
Dopo le anteprime al Teatro di Bosconero del 19 e 20 marzo è in fase di organizzazione un tour italiano per la prossima stagione.
Spettacolo da non perdere per avere l’occasione di sognare un amore autentico.
La nostra recensione
Lo spettacolo è un gioiellino, la regia di Maria Sole Fornarelli arricchisce il tutto di “accortezze” femminili, tutti i dettagli sono sapientemente studiati per innamorarsi dei due protagonisti e seguirne i percorsi facendo il tifo per loro.
La scenografia semplifica l’azione, basandosi su casse e bauli abilmente riorganizzati, per suggerire cambiamenti di località.
I protagonisti sono ospitati in un set vivido e dettagliato che indica: una biblioteca dal volume fitto, che farà da sfondo all’ufficio di Jervis, gli alloggi privati di Jerusha, una casa di campagna, e qualsiasi altra cosa necessaria per raccontare una storia che copre molti anni, in cui seguire la crescita di Jerusha fino a quando sarà abbastanza matura per guadagnare il lieto fine che questo racconto regala.
Jerusha e Jervis devono lasciare di tanto in tanto il palco per togliersi un cappello o aggiungere un cappotto, tuttavia, non possono stare lontani a lungo, poiché ognuno ha assoli e duetti da offrire al pubblico per condurlo nella narrazione.
Nella nostra epoca è meravigliosamente nostalgico restituire un mondo in cui le lettere sono un’opera d’arte: spiritose, toccanti, che esplorano e rivelano sempre i pensieri dei loro creatori. E queste lettere sono costantemente interessanti, non solo rivelano una mente brillante e vivace che reagisce a tutto ciò che sta imparando, ma anche un cuore immerso nei pettegolezzi e nelle preoccupazioni di una giovane ragazza che diventa maggiorenne. È una storia d’amore condotta principalmente attraverso una serie di lettere per un certo numero di anni. È una storia bizzarra, umoristica e in definitiva molto romantica che toccherà anche il cuore più duro.
Gli artisti condividono il palco per tutto il tempo ma si incontrano raramente. Costruiscono un calore e una chimica familiare tra la coppia man mano che la musica progredisce.
I costumi di Gabriele De Mattheis e Nicolò Ruzzante della Old House Costumes aiutano lo sviluppo visivo di Jerusha in particolare mentre acquisisce equilibrio e stile nel corso degli anni e permettono di identficare facilmente le “trasformazioni” di Jervis. Stile, eleganza, creatività contraddistinguono questa sartoria.
La maggior parte del cast e del team creativo è abituata a lavorare su palchi molto più grandi e porta la propria esperienza in questo spettacolo.
La perfetta sintonia degli artisti in scena che si raccontano tra parlato e cantato, leggendo le lettere in un mix armonioso.
La crescita emotiva dei personaggi.
I costumi e la scenografia.
La canzone “Il segreto della felicità” da ascoltare con il cuore oltre che con le orecchie.
I musicisti dal vivo che arrischicono lo spettacolo e creano una bella atmosfera.
Le musiche, seppur ottimamente tradotte ed arrangiate, sembrano un po’ tutte simili, non c’è un brano particolarmente orecchiabile.
Serve buona memoria per ricordare i nomi e le caratteristiche dei personaggi nominati, ma non presenti in scena, a tratti si rischia di perdere il filo.