Una data da non dimenticare Sabato 3 Aprile 2021. Un saluto da tutti i “quattro moschettieri di TAB” ovvero Martina Ciabatti, Giorgio Camandona,Mauro Simone e Phil Mennel, una breve spiegazione del Webinar, i dovuti ringraziamenti per le eccellenze presenti e per un pubblico da tutto il mondo e con l’aiuto delle due meravigliose traduttrici Martina (inglese) e Diana(spagnolo) si parte alla grande per scoprire i segreti del mondo delle audizioni con tre creativi idi fama mondiale quali Jerry Mitchell, Gillian Bruce e Dr.Steward Morley.
Le domande dei fondatori di Tab
Jerry, come regista come ti arrivano i progetti? Cosa ti porta a decidere di lavorare su un progetto? Sei tu che decidi il team creativo?
Solitamente vengo chiamato da un produttore oppure altre volte ho io l’idea, spesso da un libro, ne compro i diritti d’autore e lo trasformo in musical.
Su “Kinky” sono stato la prima persona che i produttori hanno “approcciato”; di solito scelgo perché c’è qualcosa che adoro, una storia che voglio raccontare e sento vicino a me.
Mi innamoro di una storia e voglio trasformarla in un musical.
Qual è il Processo di pre-produzione, come arrivi e quali sono le tue aspettative alle audizioni?
Gillian: io inizio con il copione, poi faccio della ricerca sullo spettacolo, sul periodo storico, sullo stile di danza, poi ascolto la musica e comincio a scrivere le idee che mi vengono così che quando incontro il registra vediamo insieme cosa tenere o meno e cerco di capire in che direzione vuole andare.
Poi studio le scene e i costumi, che mi danno un altro stimolo, e in ultimo devo sapere tutte le cose tecniche. Dopo che ho tutto questo mi chiudo in stanza e inizio a creare.
Le mie aspettative alle audizioni… trovare le persone giuste.
Steward: io voglio vedere tutte le audizioni, anche quelle di danza, in modo da avere il miglior cast. Ci deve essere un’idea collettiva.
Jerry: io non scrivo mai niente perché se non posso ricordare non era idea buona. Mi piace che siano tutti diversi. Mi piace avere delle persone reali, anche chi è ensemble deve essere in grado di coprire i ruoli principali e quindi i performer devono essere bravi in tutto. Il cast deve essere assolutamente in grado di fare tutto.
Devo vedere che siano capaci di imparare la coreografia e migliorala in qualche ora o giorno, devo vedere il potenziale per capire se poi è migliorabile.
Chi ha più potere tra il musical supervisor e il musical director?
Steward: la linea è molto sottile. Il musical supervisor è la persona che sarà responsabile di tutta la parte musicale, dirige l’orchestra, si occupa di diversi spettacoli. A me piace esserci per la prima settimana di prove, all’apertura dello spettacolo. Deve fare anche molte cose amministrative. Il musical supervisor è il boss e decide anche i musicisti.
Jerry: il musical supervisor è quello più presente nello spettacolo, pronto per trovare le sostituzioni, presente alle prove, con persone nuove; è un ruolo fondamentale e io conto molto su di lui.
Musical supervisor e musical director sono nella stessa stanza alle audizioni?
Steward: se il musical è nuovo non è detto che il musical director ci sia perché magari non è ancora stato deciso, a volte invece sono la stessa persona. Nelle produzioni originali ad esempio, se hai più produzioni nel mondo, spesso si divide come accade in Hamilton che ha molte compagnie nel mondo.
Jerry ti sei mai trovato nella situazione in cui due persone siano perfette per lo stesso ruolo e come hai scelto?
Certo che si, ovviamente non sono la sola persona che decide e le opinioni del resto del team creativo per me sono importanti. Richiamo gli attori e li chiamo uno dopo l’altro con lo stesso materiale nello stesso giorno. Tutti hanno 10/15 minuti per lavorare con me e gli chiedo di fare qualcosa di loro uno dopo altro. Bisogna mettere da parte i sentimenti personali e scegliere il più adatto rispetto al ruolo.
Gillian: a volte è molto difficile perché conosci le persone molto bene e devi mettere te stessa da una parte.
Steward: io penso anche alle coppie in scena e voglio vederli insieme, è tutto un puzzle. Jerry: quando stai venendo nella stanza per un’audizione e vuoi disperatamente la parte e siete rimasti in pochi, tu performer devi rilasciare l’aspettativa, camminare nella stanza e essere te stesso perché c’è solo una persona come te. Voglio vedere una persona sicura che non vuole essere qualcun altro o quello che pensate che sto cercando: portate le vostre energie e le vostre idee. Cerca di essere te stesso io riesco a vederlo… è la cosa più eccitante che forse ti farà avere la parte.
A volte a un’audizione non vieni scelto per il ruolo per cui ti sei presentato ma ti apre le porte per un altro.
Quali sono le differenze quando fanno un cast in paesi diversi del mondo?
Gillian: il West End e l’Italia sono molto diversi, noi non abbiamo il casting director in Italia ed è più difficile così fare la preselezione. Le audizioni italiane sono più complesse e ci vuole più tempo. Nel West End è più facile scegliere il cast perché è già avvenuta una forte preselezione prima dell’audizione.
Steward: a Londra e nel West End tutti sanno già cosa succede in un’audizione e fuori dall’ Inghilterra questo non succede: non c’entra con il talento, fuori non sanno cosa aspettarsi.
Jerry: a New York e in Inghilterra funziona tutto in modo organizzato perché ci sono tanti performer che fanno lo stesso lavoro. Fuori ci sono meno persone che vanno per lo stesso ruolo. Mio consiglio è vai all audizione e insisti!
Steward: voglio vedere nell’audizione la voglia di fare qualcosa, voglio veder persone felici di essere li, voglio vedere sforzo e impegno perché penso che sarà lo stesso che si metterà nello spettacolo: voglio vedere la passione.
Le domande di famosi performer
Jose Dominguez per Gillian Bruce: quali sono le caratteristiche più importanti che cerchi in un ballerino a un’audizione?
La tecnica, lo stile, la personalità, la flessibilità, la velocità di apprendimento e la versatilità e inoltre tanta energia e bravura attoriale. La tecnica non basta devi raccontarmi una storia. Cerco personaggi che abbiano una personalità. Devono essere capaci di fare tutte e tre le cose: cantare, ballare e recitare. A volte non è che non sei bravo abbastanza ma non sei giusto nella parte.
Jerry: quando faccio le audizioni per ballerini cerco qualcuno che mi sciocchi e la tecnica deve essere a posto: un cavallo all inizio della corsa deve essere pronto ad andare.
Christian Ruiz per Jerry: quanto un abbigliamento in linea con il personaggio può aiutare o essere fuorviante?
Siamo noi che dobbiamo immaginarvi nel ruolo, voi dovete credere nel personaggio.
Non ho una preferenza, penso che a volte si possa esagerare. Se volete darmi un suggerimento del personaggio va benissimo ma senza perdere chi sei tu.
Taddeo Pellegrini per Steward: che cosa pensi se qualcuno arriva malato? Noi performer come dovremmo comportarci in una condizione così?
Dipende da quanto sei malato e, se hai una malattia che spargerai, non venire. Noi possiamo capire se la voce non al 100% per salute. Devi decidere tu se sarà tempo perso il tuo e delle persone in audizione e se puoi spostarla, spostala, riposati e torna. E’ una risposta che devi darti da solo col tuo buon senso.
Domande dal numerosissimo pubblico di Tab
Jerry cosa ti fa capire che è l’artista giusto per la parte che state cercando?
Difficile da spiegare… succede, semplicemente succede. Se mi fanno credere al personaggio, quella è la magia.
Gillian: a volte succede non con la persona che ti aspettavi e dici wow…
Se ti trovi con due persone molto qualificate per un ruolo prendi in considerazione curriculum? Quanto conta?
Jerry: non conta nulla per me guardo la persona nella stanza. Ovvio che se è una stella di un film o di un programma tv contro qualcuno che è sconosciuto ci penso due volte ma… non conta nulla. Penso di essere un bravo giudice del carattere delle persone che per me fondamentale.
Gillian: io a volte guardo per vedere la loro versatilità e le loro esperienze (sono curiosa) ma conta poi molto di più quello che fanno nella stanza.
Steward: si lo guardo ma non mi fa decidere, vedo il range vocale e se hanno lavorato con colleghi che conosco… beh mi aiuta.
Gillian: è molto importante per la produzione lavorare con persone che non creano problemi e se sappiamo che hanno dato problemi perché non professionali ci informiamo.
Steward: a volte arriva sms da colleghi che chiedono esattamente questo. Quando si crea un musical si crea una famiglia e quando hai anche solo una persona non “carina” si crea un energia negativa e così cerco di evitare.
Come si fa ad sempre pronti anche in assenza di stimoli, ora sopratutto che non ci sono audizioni e i teatri sono chiusi sopratutto in Italia?
Gillian: è difficile per tutti ma quando torneremo penso che tutti saremo ancora più affamati del teatro live, quindi dobbiamo essere pronti e prepararci: penso che siamo alla fine della tragedia. Puoi “sopravvivere” ogni giorno tenendoti attivo e pronto per quando tutto ricomincerà. Devi mantenere viva la tua passione.
Jerry: ora lavoriamo virtualmente, ho odiato tutto questo anno ma ho ingoiato la pillola e fatto tutto quello che si poteva fare. Ho letto moltissimo ed è stato fantastico. Mantieniti attivo e si gentile con te stesso, perdonati un po’ di cose e non sentire che devi per forza far qualcosa… ti alzi la mattina hai già fatto qualcosa!
Da baritono a volte è difficile avere dei ruoli in musical theatre? Sei d’accordo? Si deve portare quindi musica da tenore? Cosa si può fare in audizione?
Steward: ci sono ruoli da baritono anche se trovo che i musical contemporanei sono più con un’estensione aumentata perché derivano dal genere pop dove non ci sono baritoni. Io penso che dovresti essere te stesso e non cantare da tenore. Abbassa le canzoni, se spettacolo già famoso non puoi ma se sono nuove produzioni è possibile cambiare la tonalità a seconda dell’attore che preferiamo. A volte i creativi neanche si accorgono. La cosa più importante è che la tua voce suoni come la tua voce. Trova le canzoni giuste per te e che rispecchiano chi sei. Cercate un personaggio simile a voi e esplorate… non siate timidi!
Jerry: io se mi piace davvero una persona e la canzone non è adatta alla sua estensione chiedo che si abbassi.
Durante le audizioni quanta attenzione prestate in percentuale alla tecnica e alla personalità?
Gillian: sono entrambe estremamente importanti, un ballerino molto tecnico con poca personalità e carisma non mi basta. L’una senza l’altra non è abbastanza.
Jerry: sono entrambe importanti ma posso avere tanta personalità e nessuna tecnica e mi piace in un attore ma mai il contrario.
Steward: se una persona non racconta una storia non mi interessa, mi deve emozionare è la cosa migliore per me.
Qual’ è la cosa che amate di più del teatro dal vivo?
Steward: la sensazione, l’emozione dell’orchestra dal podio e dal pubblico. La vibrazione che non arriva dal computer o da un film. Adoro che non è mai la stessa cosa… l’imprevedibile.
Jerry: l’imprevedibile della reazione del pubblico sopratutto se lo spettacolo è nuovo.
Gillian: il teatro dal vivo è condivisione; un artista sul palco è completamente nudo ha solo il suo talento. Adoro sedermi nel pubblico e vedere come vive l’emozione. Adoro ascoltare l’orchestra dal vivo che si scalda (purtroppo questa una delle prime cose tagliate in Italia per mancanza di fondi). Adoro essere parte di una storia raccontata tutti insieme!
Quando siete in un audizione e i ballerini devono imparare una coreografia nuova state più attenti ai dettagli o alla velocità di come la imparano?
Jerry: i dettagli della coreografia sono importanti e devono essere più precisi possibile. Non devi essere perfetto devo capire che tu possa imparare lo stile.
Gillian: io penso che i dettagli facciano la differenza. Non te li puoi aspettare tutti ma se li specifico, e continuo a specificarli, e un ballerino non li fa, ci penserei se prenderlo: ci servono persone veloci. Se ascolti i dettagli che i creativi ti stanno chiedendo hai più possibilità di essere considerato per il lavoro.
Domanda finale per tutti: che suggerimenti vorreste dare per persone che stanno per affrontare audizioni?
Jerry: la cosa migliore che potete fare è farla e rifarla più volte e mandarla quando siete pronti (audizioni on line) è un piccolo film di voi stessi. Siate pronti per la persona che vi verrà a bussare alla porta perché il teatro tornerà.
Gillian: non arrendersi, ci saranno molti no ma poi più audizioni farai più migliorerà il tuo modo di affrontarle. Si impara a gestire l’ansia in modo positivo. Non c’è niente di peggio di lasciare un’audizione pensando di non aver fatto il vostro meglio. Ci sono tanti fattori per la scelta di un personaggio non solo la bravura. Segreto è godersi l’audizione, divertiti. Un “No” oggi può sicuramente diventare un “Si” in futuro.
Steward: si te stesso non vogliamo vedere altro e non dimenticare di essere carino e educato. Ci saranno dei no e quando li prendete sarà solo l’opinione di alcune persone rispetto a quanto tu sia giusto per lo spettacolo. Succede a tutti dobbiamo continuare a cercare il lavoro giusto per noi.
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