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Fantasmi in città: bambini acchiappa fantasmi alla scoperta di Los Angeles – Il telecomando della zia Elena
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Fantasmi in città: bambini acchiappa fantasmi alla scoperta di Los Angeles – Il telecomando della zia Elena

Fantasmi in città

Fantasmi in città è una nuova serie d’animazione per ragazzi, visibile su Netflix dal 5 marzo 2021.

Elizabeth Ito, nota per il cortometraggio d’animazione “Welcome to My Life” e la serie, anch’essa d’animazione, “Adventure Time”, ha curato la sceneggiatura e la produzione di “Fantasmi in città”.

Gli episodi di “Fantasmi in città” cercano di creare un canale di comunicazione tra i mondo delle anime e quello dei viventi. Un po’ come accadeva nel cortometraggio d’animazione Soul.

La trama di Fantasmi in città

La serie è costituita da 6 episodi. Sono basati su storie vere. Lo stile è un po’ quello del documentario.

Si tratta di un gruppo di ragazzini che hanno costituito un club particolare, il Ghost Club, si occupano di fantasmi.
Non c’è niente di horror in queste inchieste che i giovani protagonisti conducono.
In seguito alle segnalazioni di abitanti dei diversi quartieri di Los Angeles, vengono a conoscenza di fatti strani curiosi, procedono quindi ad intervistare gli abitanti della zona.
Infine inducono la persona misteriosa, il fantasma, a palesarsi e quindi lo intervistano.
In questo modo vengono a conoscenza delle storie che riguardano la loro città.

Fantasmi in città
Il Ghost club in azione.

Contemporaneamente, dialogando con i fantasmi sul passato e con le persone che hanno segnalato gli eventi, aiutano queste ultime a riconciliarsi e vivere meglio la loro realtà presente.

Conosceremo anche noi qualche notizia sulle radici di Los Angeles, su alcuni sui distretti come Venice, Boyle Heights o Leimert Park e Koreatown.

Impareremo qualche cosa sui Tongva, un popolo indigeno di Los Angeles.

Le impressioni di zia Elena

Fantasmi in città è una realizzazione molto interessante.
Prima di tutto interessante l’uso di personaggi animati, stop motion e ambientazioni live action, l’inserimento di fotografie. Un mix di tecniche che rende molto innovativa la narrazione.

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Molto bello l’uso dei “fantasmi”, non come figure paurose o vendicative, ma piuttosto come dei testimoni del passato.

Questi fantasmi sono rappresentati con uno stile molto fiabesco, un incrocio tra il classico lenzuolo bianco e una sorta di nuvola soffice.
Rappresentano le radici del passato, ma anche la passione che li ha animati in vita e che continua a tenerli presenti nei loro quartieri di origine.
Non viene mai evocato il momento triste della loro morte, sono piuttosto come dei nonni o degli zii che raccontano del passato.

L’ho trovato un modo accattivante ed originale per raccontare i ricordi dei cambiamenti di una realtà che ci circonda.
E’ anche un modo delicato e positivo di parlare e ricordare chi ormai non c’è più.

Dove vedere Fantasmi in città

Ecco il link per vedere “Fantasmi in città” su Netflix.

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