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Due giorni di magia con Vittorio Matteucci a Milano con il suo Stage “La voce non mente”. Il racconto minuto per minuto.
Scuro Chiaro

Due giorni di magia con Vittorio Matteucci a Milano con il suo Stage “La voce non mente”. Il racconto minuto per minuto.

Vittorio matteucci

Due giorni di magia!

Finalmente!

Finalmente tornano quei momenti, di studio, di fatica, ma che ti regalano viaggi incredibili in mondi che non avresti pensato esistessero!

Finalmente è possibile tornare a riunirsi in un “aula”, sempre con mille attenzioni e precauzioni, per poter studiare, confrontarsi, ascoltarsi, insieme, uno di fronte all’altro.

Quindi, finalmente, dopo alcuni rimandi torna Vittorio Matteuccci con uno dei suoi Stage “La voce non mente”, il 20 e il 21 novembre torna a Milano e più precisamente a New Star School (www.newstarmilano.it)

Parecchio tempo fa eravamo volati nel mondo del musical con “Un giorno con Giulia Fabbri e Davide Sammartano”, questa volta con Vittorio Matteucci si spazia dal mondo del teatro, della musica, del musical. Come ama dire lui stesso a 360°.

Sabato 20 novembre: Si comincia!

Ci siamo tutti, si entra. Burocrazia espletata, si prende posto.
Un po’ rigidi, un po’ titubanti, ci si guarda con curiosità!
C’è un po’ di ansia, per chi bazzica il mondo del teatro e soprattutto del musical Matteucci è un faro, un mito, ma come sarà giù dal palco? Come sarà come insegnante? Preciso? Esigente? Duro e distruttivo come talvolta ci capita di vedere in alcuni Talents televisivi?

Vittorio Matteucci è la persona più normale di questo mondo e nello stesso tempo un performer (cantante, attore…) e soprattutto un maestro straordinario!

Comunque dopo una sua breve presentazione, sono proprio i partecipanti che sono chiamati a presentarsi.
Uno ad uno su una sedia di fronte al cerchio di colleghi per dire chi sei, cosa fai nella vita, qual è il percorso che ti ha portato li e cosa vorresti “fare da grande”!

Non è un semplice appello! E’ già scuola, già lavoro.
Infatti si coglie, man a mano che si procede con queste presentazioni, uno sciogliersi delle tensioni, degli animi.
Se i primi poteva sembrare che facessero solo una presentazione a voce del proprio curriculum, lentamente diviene un aprire, davanti agli altri, pagine della propria vita, magari anche qualche rigo che fino ad ora era rimasto un po’ nascosto.

Questo avviene anche, ovviamente, grazie all’ascolto attento che Vittorio Matteucci regala ad ognuno. Grazie alle sue punteggiature fatte di piccoli consigli, che sono già insegnamenti e ricordi e aneddoti della sua vita artistica.

Siamo poco più di una decina e c’è una grande diversità.
Diversità di età, dagli oltre i 60 a preadolescenti di 14 anni. Diversità di attività, alcuni di noi lavorano già nel mondo dello spettacolo, altri amano la musica o il teatro e lo praticano per il loro diletto, altri hanno sogni nel cassetto che cercano di alimentare e tenere vivi per un futuro.

Dopo questa fase di presentazione che già crea un clima di condivisione e una sorta di fratellanza ci si immerge nel cuore dello stage.

Un grande grazie al giovane che con coraggio apre per primo, presentando il suo monologo.

Ogni intervento è un piccolo carico di sorprese ed emozioni.

Voci strabilianti che ti investono come un tornado, ti spettinano l’animo.

Personaggi che potevano apparire un po’ ingessati e che ti stupiscono con la loro ironia.

Preadolescenti avvolte in un bozzolo di imbarazzo e timidezza che stentano a parlare e che cantando lasciano esplodere voci inaspettate ed un improvviso sorriso che muta completamente tutto ciò che sta intorno.

Ragazzine appena uscite dall’infanzia, vispe con una parlantina sciolta che interpretano con una toccante verità i dolori e i drammi di bambini sfortunati e ti lasciano ammutolito e con le lacrime agli occhi.

Tutto questo passa nell’arco di poche ore. Esci ormai nel buio della sera alle sette e mezza, entusiasta e nello stesso tempo spossato dalle “montagne russe” di emozioni che hai appena attraversato.

Domenica 21 novembre: Di nuovo insieme

Siamo di nuovo tutti qua, pronti ad una nuova giornata di lavoro.

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E’ sorprendente come la condivisione e la breve convivenza della giornata di sabato faccia si che oggi quando ci rivediamo sia un po’ come rivedere dei vecchi amici.
Ci si sorride, c’è gioia di ritrovarsi, attesa dei nuovi sviluppi, voglia di scherzare e di stare insieme.

Rapidamente però si riprende il lavoro.
Nuovo giro di performance, ma il lavoro oggi di Vittorio con ogni studente è un po’ diverso.

Vittorio Matteucci è un maestro esigente, non fa sconti a nessuno, ma nello stesso tempo è sempre molto delicato, amorevole nel correggere. Spinto da un unico desiderio: fare in modo che il bruco si trasformi in farfalla e che la farfalla riesca a suscitare tutta la meraviglia, l’emozione e lo stupore che la sua bellezza e il suo volo delicato sa dischiudere.

Così Vittorio ci corregge, ci spinge a scavare dentro di noi e ad osare un po’ di più.
Individua le caratteristiche di ognuno, rivolta gli apparenti difetti in possibili risorse, suggerisce nuove strade e percorsi da intraprendere.

Ognuno porta a casa un bagaglio di conoscenze, uno scrigno di emozioni, un grappolo di volti nuovi.

La giornata volge al termine, ma non si può concludere senza che Vittorio ci regali alcuni dei suoi brani, dalle opere per cui è più noto: Mi distruggerai (Notre dame de Paris), Il mio nome è Dracula (Dracula opera rock) e per finire Avere te (Romeo e Giulietta – Ama e cambia il mondo). E’ un crescendo, di emozioni, l’ultimo brano mi lascia tremante e con le lacrime agli occhi.

Ogni magia finisce: si torna a casa!

Si, siamo giunti alla fine anche di questo secondo giorno, ci dobbiamo lasciare!
Nuovi amici, tante emozioni, tanti sogni che timidamente si affacciano al mondo, la speranza di rivederci in una qualche prossima occasione.

Mi ritrovo a casa quasi senza accorgermi della strada fatta, distesa a riposare, quasi priva di forze.
Una strana sensazione di pienezza e nello stesso tempo come svuotata.
Emozioni ed adrenalina devono ancora trovare un loro posto.
Avevo già partecipato agli stage di Vittorio Matteucci, sempre come uditrice, e avevo già sperimentato come anche da ascoltatore fosse arricchente sia da un punto di vista di apprendimento che da un punto di vista emotivo.
Questa volta però, partecipando come studente, tutte queste sensazioni sono più forti, più intense.
La sensazione è di essere una piccola tessera di un puzzle di un grande quadro.
Tanta sorpresa nell’aver scoperto parti di me che mi erano ancora oscure, capacità insospettate.

Un grazie immenso a chi queste capacità ha saputo intravederle e ci ha creduto come il mio insegnante di recitazione Manuel Gervasoni. Un grazie speciale ai miei compagni di viaggio di questi due giorni per quello che mi hanno donato e il ringraziamento più grande a Vittorio Matteucci per questo suo amore profondo per il mondo dell’arte che lo spinge a trasmetterlo e comunicarlo a tutti!


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