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“UOMINI E DONNE”
Scuro Chiaro

“UOMINI E DONNE”

Uomini e donne

“IL TRONO” NON SEMPRE SI PARLA DI RE E REGINE

Ho 45 anni, mi chiamo Samantha e sono a mamma di Sofia e Miriam, due splendide ragazze.
Ho sempre pensato di essere una madre moderna, senza tabù e pregiudizi, ma ultimamente sembra non sia così.
Facciamo un passo indietro, a quando ragazza m’innamoro perdutamente di un bellissimo ragazzo, inizio a sognare pensando al mio futuro con lui e un pezzettino alla volta diamo vita uno ad uno ai nostri progetti.
Tra questi il desiderio di una famiglia, e così arrivano prima Sofia oggi 24enne e quattro anni più tardi Miriam oggi 20enne.
L’età dell’adolescenza ognuno la vive in base al proprio vissuto, alle proprie aspettative, oggi rispetto a ieri in modo molto più virtuale che reale, dove si perde la bellezza del chiacchierare, dello stare insieme e dei confronti diretti, al posto degli attuali messaggini tramite SMS e WHAT’S APP, poco chiari quanto fraintendibili.
E in questo mondo dove tutto cambia alla velocità della luce, anche le relazioni amorose, che un tempo nascevano guardandosi negli occhi, scambiandosi il primo bacio di nascosto, lasciano posto agli incontri via WEB, in TV e chi più ne ha più ne metta.
Oggi più che mai mi riconosco nell’essere conservatrice, al punto che quando Sofia mi dice d’essersi presa bene per un tale “Marco”, dopo il primo… wow com’è? Qualcosa da subito non mi torna e così inizio a fare qualche domanda tipo… dove vi siete conosciuti?
E qui inizia l’incubo…!
Mi sembrava di vivere sospesa tra realtà e surreale, ma come si fa mi dico io?
A fare cosa vi starete chiedendo?
Ma ad innamorarsi di una persona mai vista, mai conosciuta prima, insomma vista in TV!
E dove?
A “UOMINI E DONNE” di Maria De Filippi!
Nooooo, non ci posso credere!
Inizia il racconto, il viaggio verso Roma negli studi di Mediaset, il casting, e passo dopo passo le puntate.
E poi… le famose “ESTERNE” con il presunto amato, più incentrate a sparlare delle altre corteggiatrici che a conoscersi.
Ero furibonda, altro che viaggio di lavoro! Viaggio di…
I pensieri si intrecciavano tra loro, non sapevo più a cosa pensare; ma dov’erano finiti tutti i valori che avevamo loro insegnato?
Vi chiederete loro chi, se stiamo parlando di Sofia?
Ma vi pare che io, moderna, senza tabù mi possa alterare così tanto per qualche viaggetto a Roma finito nel nulla?
Il peggio è arrivato quando dopo tanta insistenza Sofia mi convince a vedere almeno una puntata del programma, per dimostrarmi che non era poi così male, che a volte nascono davvero storie importanti.
Dopo aver ascoltato tutte le sue motivazioni, decido di accendere la televisione, mi metto comoda quasi convinta che forse dovevo diventare un pò più innovativa, anzi decidiamo di vederlo insieme il programma, con una bella tazza di cioccolata calda davanti; ma come pigio il telecomando tiro un URLOOOO (che addirittura la vicina di casa suona per sapere se va tutto bene) quando sento Maria fare l’annuncio:
“Vi presento la nuova TRONISTA, viene da Milano, si chiama Miriam e ha 20 anni…”.
Non credo hai miei occhi, è proprio lei!
La mia piccola Miriam (piccola si fa per dire).
Questo sì che è un vero incubo!
Passano cinque minuti, perlomeno questa è la sensazione che ho avuto, quando un suono che solitamente odio, mi riporta alla realtà … era la sveglia del cellulare, e mio marito che mi sussurrava all’orecchio… amore è ora di alzarsi.
Lo guardo, sorrido e Christian un po’ meravigliato mi guarda e mi chiede:
“Cosa ti fa sorridere tanto?”
“Nulla” rispondo… “era solo un sogno!”
Ho passato l’intera giornata a ripensare a quel sogno, e sono arrivata alla conclusione che forse è vero, la società di oggi è cambiata, i ragazzi sono cambiati, così come noi genitori; ma se un programma come UOMINI e DONNE (che diciamolo, contiene la sua buona dose di trash quotidiano) è così seguito da chi anche solo per un’ora al giorno ha voglia di staccare la spina e non pensare a tutti i problemi che ci sono, la motivazione più accreditabile penso sia semplicemente quella che sono cambiati i modi, non i contenuti, e che in fondo ciò che più conta non è il mezzo, ma lo scopo e che nonostante tutto i nostri ragazzi nell’amore ci credono ancora.

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