“Codice Teatro” la rassegna in programmazione al Teatro San Babila.
Questa rassegna di cui vi abbiamo illustrato tutte le prossime date in un nostro precedente articolo porta in scena anche delle vere e proprio novità come per esempio No Replica che abbiamo appena visto e recensito.
Oggi intervistiamo gli ideatori ed artefici di questa rassegna Giovanna Gattino e Antonio Melissa
Intervista a Giovanna Gattino – Ideatrice di Codice teatro e produttrice
La rassegna codice teatro è una realtà innovativa divertente, ma anche ricca di spunti di riflessione, gli spettacoli sono molto variegati come proposta: andiamo da Camicette bianche a No replica, dai classici del musical in West end alle commedie, agli spettacoli a sfondo spirituale. Vorrei sapere l’obiettivo che ti sei posta creando questa nuova rassegna, cosa c’è dietro questa progetto?
Questa realtà nasce a Milano nel momento in cui, 20 anni fa, stava per svilupparsi il salone del mobile e fuori c’era il Fuorisalone…. essendo sempre stata innamorata del teatro avevo pensato di fare una cosa analoga per creare una sorta di fuori teatro in giro nella città di Milano, in tutti gli angoli, in tutti i teatri, in tutte le piazze, così scrivemmo al sindaco di allora, ma non ci prese neanche in considerazione! Il nome era Codice teatro e a me è sempre rimasto nel cuore… le idee non hanno una scadenza e quindi ho deciso di ritirare fuori il progetto al momento giusto.
Il momento giusto è stato l’incontro con una serie di persone che mi hanno illuminato, fra queste persone ci sei anche tu (riferita alla redattrice Monica Perrone). Conoscere delle persone nel nostro ambiente in vari ruoli che hanno un’anima che arriva, aiuta a risvegliare la tua di anima e mi ha aiutato a risvegliare Codice teatro. Primo tra tutti incontrare persone come Antonio Melissa mi ha fatto capire che noi italiani abbiamo tutto: qualità, talento, registi bravissimi, autori bravissimi, musicisti… insomma noi siamo il top e a volte invece ci facciamo sotterrare!
Lo spettacolo No replica nasce così, dalla domanda: perché non facciamo uno spettacolo dove denunciamo ridendo tutto quello che non va nel mondo del teatro e lo facciamo attraverso le persone che invece “vanno bene”?
Perché questo mondo è fatto anche di persone meravigliose, una più dell’altra, chi sta sul palco, chi ci sta dietro come il maestro Calandrini che per me è un fratello e un uomo eccezionale, o come Marco Cavallaro che è un amico da vent’anni, come te che per me sei una giornalista ma anche una persona in sintonia con la mia anima. In scena ci sono degli amici, ci sono quelle persone che in questo ambiente hanno un’ anima; anima e teatro sono 2 cose che devono andare di pari passo insieme.
Il tuo principale desiderio per questa rassegna, che sta riscuotendo un ottimo successo, è quello di portarla in giro? Puoi parlarci del sogno nel cassetto di “Codice Teatro”?
Certamente! “Codice Teatro” è come una matrioska: all’interno di questo grande contenitore ci sono tanti spettacoli, ognuno con la propria unicità. Il nostro obiettivo è raggiungere quei teatri in Italia che, attualmente sono più di 500, non hanno una programmazione regolare. Molti di questi spazi presentano solo uno o due spettacoli all’anno. Vogliamo offrire loro la possibilità di riempire tre mesi di programmazione con spettacoli di alta qualità ed a costi contenuti.
La nostra idea è di contattare questi teatri e proporre una serie di spettacoli che possano attrarre il pubblico. Se riuscissimo a coinvolgere anche solo 20 di questi 500 teatri e far ruotare gli spettacoli, potremmo creare un calendario ricco e variegato. È fondamentale che queste produzioni siano accessibili e di qualità, perché crediamo che il teatro debba essere un’esperienza condivisa e non elitaria. Noi puntiamo sulla qualità piuttosto che sulla notorietà. Invece di cercare titoli già collaudati, abbiamo fatto scouting in tutta Italia per scoprire talenti emergenti e produzioni originali.
Vogliamo dare spazio a giovani artisti che meritano visibilità su palcoscenici importanti come quello del Teatro San Babila, ma anche coinvolgere artisti di esperienza, capaci di dare un esempio positivo del mondo del teatro. Attraverso “Codice Teatro” vogliamo toccare tutte le emozioni: dalla gioia alla tristezza, dalla dolcezza alla rabbia. Ogni spettacolo è pensato per coinvolgere il pubblico in modo profondo e significativo, creando un momento di condivisione e riflessione. Crediamo che il teatro abbia il potere di unire le persone e stimolare il dialogo su temi importanti.
Spoiler sul nuovo spettacolo “Il miracolo di Marcellino”
Puoi darci un piccolo spoiler su “Il miracolo di Marcellino”? Quali novità porterà questa produzione?
“Marcellino” è sicuramente una delle novità più attese della nostra rassegna. La storia è legata alla mia infanzia e si sviluppa attorno a un messaggio molto profondo. Sto lavorando con Antonio Melissa, che sarà il regista dello spettacolo, per dare vita a questa storia in modo creativo e coinvolgente.
Il messaggio finale di “Marcellino” è molto commovente e mira a far riflettere le persone, ma vogliamo che il pubblico possa vedere uno spettacolo brillante e divertente, con una profondità emotiva che tocchi il cuore.
La storia di Marcellino è un viaggio che esplora temi universali come l’amore, la famiglia e la ricerca di identità.
In accordo con Asso Panettieri ci sarà l’iniziativa una michetta sospesa, sarà cioè possibile per il pubblico lasciare un’offera per una pagnottina di pane sospesa per i più bisognosi.
E’ bellissimo vedere che si sta formando una comunità attorno a “Codice Teatro”. Ci sono persone che si sono conosciute durante gli spettacoli e che hanno iniziato a frequentarsi. È emozionante sapere che due ragazzi si sono fidanzati dopo essersi incontrati qui! Stiamo costruendo un ambiente dove le persone possono connettersi, condividere esperienze e vivere il teatro come un momento di socializzazione e crescita personale.
Intervista ad Antonio Melissa – regista, attore e ideatore di Codice Teatro
Codice Teatro” si presenta come una rassegna innovativa e divertente. Qual è l’obiettivo principale dietro questo progetto?
L’obiettivo di “Codice Teatro” è creare un ambiente che faccia sentire il pubblico parte di una vera e propria famiglia artistica. Volevamo coinvolgere amici e persone che condividessero il nostro stesso spirito e la nostra passione per l’arte. La scelta degli artisti e delle produzioni è stata guidata dalla volontà di valorizzare il talento emergente. Siamo molto soddisfatti della risposta del pubblico.
La gente apprezza la varietà degli spettacoli e la qualità delle produzioni. Stiamo entrando in una realtà che sta crescendo, portando avanti una proposta fresca e divertente, ma anche impegnata. Gli spettatori ci ringraziano e ci raccontano come i nostri spettacoli li aiutino a comprendere meglio alcune dinamiche della vita. È fondamentale per noi che il pubblico si senta accolto e a proprio agio.
Ogni spettacolo non è solo un momento di intrattenimento, ma anche un’opportunità per esplorare le sfaccettature dei personaggi, ognuno con la propria storia e i propri drammi. Vogliamo che le persone si connettano emotivamente con ciò che vedono in scena, creando un’atmosfera familiare e inclusiva. Cerchiamo di toccare tutte le emozioni, dalla gioia alla malinconia, per offrire un’esperienza completa al nostro pubblico. Ogni produzione porta con sé un messaggio profondo, contribuendo così alla crescita personale di chi assiste.
In “No Replica” sei l’attore protagonista. Puoi dirci di cosa parla lo spettacolo e quali emozioni vuoi trasmettere al pubblico?
“No Replica” è uno spettacolo molto divertente, ma ha anche una profondità che invita alla riflessione. L’obiettivo principale è far sì che il pubblico esca con una sensazione di leggerezza, anche quando si affrontano temi importanti. Vogliamo che le persone ridano di gusto e si sentano spensierate, senza soffermarsi troppo sui pensieri pesanti della vita quotidiana.
La vera magia del teatro è proprio questa: regalare momenti di felicità e spensieratezza, permettendo alle persone di lasciarsi andare e divertirsi.
La risposta del pubblico finora è stata molto positiva, le persone escono soddisfatte e spesso ci ringraziano per l’esperienza che hanno vissuto.
È bello vedere come il teatro possa creare un legame tra gli spettatori e gli attori, trasformando una semplice serata in un momento di condivisione e connessione emotiva.
È un modo per avvicinare le persone a riflessioni più profonde, senza mai perdere di vista il divertimento.
In “Il miracolo di Marcellino” sarai regista. Antonio, sei attore, cantante e regista. Cosa ti senti maggiormente? Come riesci a conciliare tutte queste diverse identità artistiche?
È una sfida, ma io ho sempre avuto una visione integrata di queste professioni. Anche quando recito, porto con me la mia esperienza di regista e viceversa, credo che entrambe le cose possano coesistere in armonia e arricchirsi a vicenda. Ogni ruolo che ricopro mi permette di esplorare nuove dimensioni artistiche.
Il miracolo di Marcellino sarà uno spettacolo davvero bello e romantico. Ci saranno momenti divertenti, ma anche scene commoventi. Abbiamo appena confermato il cast e stiamo preparando tutto per il lancio.
Il teatro ha questo potere: intrattenere e far pensare. Sono entusiasta delle opportunità future e continuare a lavorare in teatro, sia come attore che come regista, è ciò che amo di più. Voglio continuare a esplorare nuove storie e collaborazioni con artisti talentuosi.