Musicare le poesie di Manganelli è stato come dare seguito
Giovanni Nuti
a un desiderio di Alda Merini
Giovanni Nuti, non poteva che ricordare la grande e adorata Alda Merini che in questo modo davvero unico e speciale.
In occasione del quindicesimo anniversario della scomparsa di Alda Merini, Lunedì 4 novembre, presso la Sala Shakespeare del Teatro Elfo-Puccini di MILANO (Corso Buenos Aires, 33), si terrà il concerto “USA LA TUA PAZZIA – Giovanni Nuti canta Merini e Manganelli” con cui GIOVANNI NUTI rende omaggio ad ALDA MERINI e GIORGIO MANGANELLI musicando i testi delle loro poesie.
Lo Spettacolo
Lo spettacolo “USA LA TUA PAZZIA – Giovanni Nuti canta Merini e Manganelli” ha il Patrocinio di Regione Lombardia e del Comune di Milano, è organizzato dall’Associazione Alda Merini, in collaborazione con CETEC-Spazio Alda Merini e con il sostegno de Il Circolo Navigli-Artisti e Patriottica, ed è inserito nel programma del Festival “A Casa di Alda Merini” .
Durante lo spettacolo, che prende il titolo da una delle poesie di Manganelli, Nuti renderà omaggio anche a Milva con un duetto virtuale del brano “Gli inguini”.
In scaletta non mancherà “LO PTERODATTILO GIOVANNI”, trasposizione in musica dell’omonima poesia di Giorgio Manganelli disponibile da Lunedì 4 novembre in radio e in digitale.
Ospite speciale sarà Dario Gay, che insieme a Giovanni Nuti eseguirà “Il depresso”.
Ad accompagnare Giovanni Nuti sul palco ci sarà la band composta da José Orlando Luciano (pianoforte e tastiere), Tia Airoldi (chitarra), Simone Rossetti Bazzaro(violino), Raffaele Kohler (tromba), Carlo Giardina (basso) ed Emiliano Oreste Cava(batteria e percussioni).
Conosciamo meglio Giovanni Nuti
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Quattro chiacchiere con Giovanni Nuti.
Il titolo di questo tuo nuovo spettacolo è “Usa la tua pazzia” e quindi non posso non chiederti quanto hai usato la tua pazzia o meglio la vostra pazzia (quella tua e di Alda) in questo tuo ultimo lavoro?
Diciamo che la pazzia di cui stiamo parlando è qualcosa per me di naturale. Quando sei autentico, non fai fatica perchè sei te stesso.
Musicare le poesie di Manganelli è stato semplicissimo. Tutto è nato da Alda Merini quando era in vita. Lei non mi faceva conoscere mai nessuno perché era gelosa ma poi c’è stata un’eccezione e così un giorno mi fece conoscere Lietta, la figlia di Giorgio Manganelli. Alda sapeva già che avrei un giorno avrei musicato le poesie di Giorgio…
Ho impiegato un po di anni ma poi questa cosa si è realizzata.
In tutto questo tuo lavoro quanto c’è il desiderio e di “dovere” nel farlo?
Il desiderio c’è assolutamente, il dovere lo vedo di più come una vocazione. Io fin da piccolo ho avuto l’attitudine a musicare i poeti. E’ una passione e una predisposizione con cui si nasce, non la puoi imparare. DI fronte alle poesie di Manganelli non mi sono trovato con la “facilità” che mi crea la Merini, lei è più diretta, più musicale. Lui ha un linguaggio davvero incredibile ma questo non mi ha fermato e la musica ha fluito dal mio cuore e dalla mia mente come mi succede sempre con Alda. Riconosco anche il fatto che far entrare tutte quelle parole nel pentagramma, alcune anche non di facile comprensione, non è cosa così semplice. Ma una volta che si ascolta poi tutto scivola in modo assolutamente fluido come se le parole avverassero già una loro musicalità al loro interno.
Hai voluto dare uno spazio all’interno di questa serata a Milva, personaggio che ha similitudini con il mondo della Merini e che fa parte del nostro patrimonio artistico e musicale…
Io Milva ce l’ho nel cuore e quindi ogni volta he posso le rendo omaggio. Lei è stata la prima a credere nel binomio Merini – Nuti.
Ascoltando ogni tua parola si percepisce e si convalida ancor più il fatto che il legame tra voi non si è mai interrotto…
No, è qualcosa di incredibile. Io continuo a musicare i versi che lei mi ha lasciato con lo stesso entusiasmo di quando lei era in vita. Non nascondo che duettare con la sua voce mi emoziona molto.
Milva e Alda Merini sono state due donne estremamente forti e carismatiche. Cosa le accumunava e cosa le differenziava?
Le accumunava sicuramente il fatto che erano due dive e devo dire che tra le due, forse la più diva rimaneva Alda. Due donne di grandissimo talento, due caratteri molto difficili e per farle dialogare c’è voluta la mia pazienza!
Hai anche un altro ospite speciale in questo tuo recital..
Si Dario Gay, il cantautore che mi chiese di poter far sentire a Milva le poesie che avevo musicato di Alda.
Qual’è il momento, per te, emotivamente più difficile di questo spettacolo?
Ogni brano ha il suo impegno emotivo. C’è un momento molto speciale legato alla madre di Giorgio Manganelli, la sua “croce e delizia”, un rapporto davvero conflittuale trai due, direi di amore-odio. Anche lei, Amelia Censi, scriveva poesie che lui apprezzava molto al punto tale che per tutta la vita cercò di fargliele pubblicare ma non ci riuscì. Accade però che, di trasloco in trasloco, le poesie del figlio e della madre si mischiarono e così tra quelle che Lietta mi mando per sceglie da musicare ne trovai una di Amelia che mi piacque molto e decisi di portarla in musica. Così nel concerto, volontariamente o involontariamente, con un brano splendido dal titolo “Epifania di Bellezza” vi partecipa anche lei…
Un altro momento che mi emoziona molto è quando parlo di Alda nel giardino del manicomio, dove stava seduta fino a sera in giardino ad aspettare che qualcuno la andasse a trovare ma nessuno arrivava mai. Poi un girono disperata sentì delle note nella sua testa e quando io poi musicai “L’Albatros” e le feci sentire il provino lei scoppio a piangere disperata.
Le chiesi cosa era successo e lei ridisse: “Non puoi capire è successa una cosa incredibile, le note che tu hai scritto sono proprio quelle che quel giorno, nel giardino del manicomio, io ho sentito”.
Lunedì uscirà anche un tuo nuovo singolo dal titolo “Lo Pterodattilo Giovanni” che ascolterei anche nello spettacolo perchè è la messa in musica di una poesia di Manganelli.
Devo dire che ho avuto coraggio nel musicare questo versi che sono molto forti, ma mi divertiva molto questa immagine.
Il primis il fatto che lo ha chiamato Giovanni e come mi ha detto la figlia Lietta lo ha fatto perchè sapeva che lo avrei musicato io. E’ un rettile volante con questo linguaggio surreale, tragicomico che lascia senza parole e sono riuscito a musicarlo in modo ironico con trombe, cori lirici ma ripeto i termini sono molto forte.
Credo che in questo Pterodattilo si possano identificare tutti coloro che si sentono inadeguati anche se è un vero e proprio labirinto mentale che lancia stimoli forti.
Questo spettacolo lo fai anche in concomitanza del quindicesimo anno della scomparsa di Alda Merini. Sembra ieri o forse mai che lei non c’è più…
Per me assolutamente no, l’unica è che non squilla più il telefono di casa tutto il giorno.
Per il resto io sono in totale contatto con lei a livello spirituale, mi arrivano suoi messaggi in diverse forme…
L’ Associazione “Alda Merini”.
L’ASSOCIAZIONE ALDA MERINI è nata il 7 gennaio 2019 su iniziativa delle figlie Emanuela, Flavia e Simona. Finalità dell’Associazione culturale, senza scopo di lucro, è quella di “promuovere, tutelare, approfondire e diffondere la figura e l’opera di Alda Merini” (1931-2009). Nel Consiglio Direttivo, oltre alle eredi, socie fondatrici, la Presidente Marina Bignotti, per molti anni collaboratrice di Vanni Scheiwiller, amica ed editor di Alda Merini, e Paolo Recalcati, amico di Alda Merini, produttore e organizzatore culturale. Al Consiglio Direttivo si affianca un Comitato scientifico-artistico formato da Ambrogio Borsani, Alberto Casiraghi, Benedetta Centovalli, Nicola Crocetti, Paolo Di Stefano, Renato Minore, Vincenzo Mollica, Mauro Novelli e Luisella Veroli.
Per partecipare allo spettacolo
Inizio concerto ore 21.00. Ingresso libero con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti scrivendo a segreteria.associazione@aldamerini.it (massimo 2 persone per prenotazione).
Ai partecipanti verrà richiesto di diventare Amici dell’Associazione Alda Merini con una quota d’iscrizione di almeno 10€ ciascuno secondo modalità che verranno specificate dopo la prenotazione all’evento.