“Fiori su Marte” è la storia di un destino irrisolto.
Le Deva
LE DEVA, l’unico trio pop femminile italiano formato da Greta Manuzi, Roberta Pompa e Verdiana Zangaro, dopo aver vinto la 23esima edizione del Festival Internazionale “Kenga Magjike“ nella categoria Big International Artist con “GiuraGiuda”, si sono classificate seconde alla finale di “Una Voce per San Marino” col brano “Fiori su Marte” e hanno anche vinto il premio “OGAE Italy”, ovvero il riconoscimento per il brano più eurovisivo della rassegna che decreta l’artista rappresentante San Marino all’Eurovision Song Contest.
Di cosa parla “Fiori Su Marte”
“Fiori su Marte” è una ballad romantica ma moderna, scritta da Verdiana Zangaro, Marcio e Marco Rettani, che sarà arricchita sul palco da una performance in cui le voci e il corpo di Verdiana Zangaro, Roberta Pompa e Greta Manuzi si uniranno come in abbraccio avvolgente.
Conosciamo meglio Le Deva
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Quattro chiacchiere con Le Deva (Verdiana Zingaro)
Partiamo subito da una domanda che sembrerebbe di botanica ma non lo è! Questi “Fiori su Marte” fanno fatica a crescere?
La canzone è sicuramente un brano d’amore che parla di un destino incompiuto dove ci sono queste due anime che si incontrano e hanno quasi un legame karmico da quanto è forte, ma ad un certo punto le circostanze della vita le separano.
Rimane così solo l’aridità di un pianeta come quello odi Marte dove non può nascere e crescere quella pianta dell’amore che va costantemente curata e annaffiata girono dopo giorno.
Dopo San Marino ho pensato che anche noi Deva siamo un po’ come i “Fiori su Marte” perché in Italia un progetto come il nostro è molto coraggioso e ambizioso essendo di tre donne e siamo sinceri… nel nostro Paese non è facilissimo da difendere!
È difficile in Italia, come sottolinei tu, per un progetto come il vostro, ma come sono nate Le Deva?
Sei anni fa tramite una canzone manifesto dei diritti LGBT che si intitola “L’amore merita”.
Il brano entra nel cuore delle persone e ci regala un disco d’oro. Ma a prescindere da questo meraviglioso risultato tra di noi è nato un rapporto umano molto forte che ci ha fatto riflettere ancora di più sul potere e la forze delle donne.
Se vogliamo riusciamo a fare tutto e se ci uniamo questo potere si triplica, quadruplica e così questo legame di sorellina che fa parte della nostra quotidianità e della nostra vita poi si riflette anche nella musica.
Abbiamo voluto unire le nostre voci in una sola che potesse fare da eco anche a delle tematiche importanti che spesso abbiamo riportato nelle nostre canzoni.
Direi quindi che il fulcro del nostro progetto è stato far nascere un quartetto che poi è diventato un trio per dar maggior voce alle donne e in questo momento come non mai ce n’è bisogno.
Seconde classificate a “Una voce per San Marino” dove vincete anche il premio “OGAE Italy” per il brano più eurovisivo. Voi oltre che per la vostra musica avete anche una grande attenzione anche al look…
Sì, secondo noi le donne vanno ascoltate ma sono anche belle da vedere e quindi diamo molta attenzione alla ricerca del giusto look per la performance. Ci piace molto mettere in risalto anche la femminilità della donna che non va nascosta sotto la luce dei riflettori.
Palco di San Marino, Palco dell’Ariston con Orietta Berti… prossima tappa un palco tutto vostro al Festival di Sanremo?
Il Festival è nei nostri pensieri, progetti e sogni. Ci piacerebbe molto portare un nostro brano in gara. Speriamo di realizzare dei brani che possano piacere ad Amadeus!
Dopo “Fiori su Marte” su cosa state lavorando?
Ci sono tante belle cose. Arriverà il video ufficiale che uscirà quando il brano arriverà alle radio, per ora è solo sulle piattaforme digitali e sarà molto forte.
Ci sarà un singolo in uscita per l’estate e sarà un brano leggero e poi stiamo
anche preparando una grande sorpresa… qualcosa che non abbiamo mai fatto in questi anni ma non posso svelare nulla!
Ultima ma fondamentale domanda che tutti si porranno seguendovi: come fanno tre donne ad andare così d’accordo?
In realtà anche noi litighiamo ma le nostre discussioni durano davvero poco perché essendo molto diverse tra di noi ognuna si occupa di qualcosa e nessuno pesta i piedi all’altra.
Ogni azione che facciamo è vista con amore e fatta per il bene del nostro gruppo. Se si riesce a lavorare in cooperazione per lo stesso fine credo che si possa superare tutto mettendo sempre al primo posto il bene che ci lega.