Sarà mattina anche domattina. Dopo ogni notte, ci sarà sempre un’alba, e torneremo a splendere con la luce del sole.
Herré
“Il Colore Del Vino” (GREYLIGHT RECORDS) è il nuovo singolo di Herré.
Di cosa ci parla “Il colore del vino”
Il brano parla di una notte d’amore mancata, di quelle appena sfumate, un po’ per colpa del destino che non riesce a fondere le anime di due persone troppo diverse, un po’ per l’orgoglio di quest’ultime.
Un canto solitario, nel buio di una camera d’albergo, che si fa sentire tramite l’eco degli angoli più remoti; le pareti nascondono le lacrime di uomo che avverte ciò che si è appena concluso, una relazione forse mai del tutto iniziata. Il colore del vino, intensamente rosso, come la passione e il vivo desiderio di volersi, uno sulla pelle dell’altra, non sporcherà mai le labbra dei due, facendoli accontentare di un bianco più puro.
Conosciamo meglio Herré
Riccardo Guglielmi, in arte Herré, nasce nel settembre ‘97 all’Isola d’Elba. Il suo percorso di studi musicali inizia nel 2010 quando, grazie al suo professore di musica delle scuole medie, si avvicina allo studio del pianoforte.
Nel 2013 inizia a cantare, frequentando le scuole musicali del territorio Elbano, proseguendo poi gli studi musicali all’Accademia delle Muse di Piombino.
Nel 2017 esce il suo primo singolo da cantautore, “Come il sole quando piove”. L’anno dopo inizia a raccogliere i primi frutti dei suoi studi, vincendo il CantaElba (premio territoriale) e Area Sanremo 2018, arrivando a giocarsi così, al cospetto di Claudio Baglioni, un posto per Sanremo 2019. Poco dopo esce il suo secondo singolo, nonché brano vincitore di Area Sanremo, “I miei giorni con te”, con la speciale dedica al nonno, e nel 2020 arriva nuovamente in finale ad Area Sanremo. Nel 2021 firma con Greylight Records.
Quattro chiacchiere con Herré
Nuovo brano, si parla di un amore, ma di un amore andato male… ci stai raccontando qualcosa di tuo?
Si, è un brano autobiografico e parla di una storia che non è mai nata, quindi non andata male… non è proprio partita. Una notte d’amore mancata!
Parla di tutte quelle sensazioni che si possono provare anche soltanto immaginando quello che poteva essere; le sensazioni durante la serata trascorsa insieme, l’attesa di una chiamata.
E poi anche una sensazione più profondo legata a quanto possa essere bello anche il solo pensare ad un’altra persona.
Nel tuo brano dici “quante verità devo negarti”. Perché lo devi fare?
Bella domanda, non me lo avevano mai chiesto. E’ stato necessario perché sia io che l’altra persona avevamo delle situazioni in corso per cui era molto difficile arrivare poi a quella che sarebbe stata anche solo una serata insieme.
Invece l’unione vino e amore? Il vino ricorda il colore rosso della passione…quindi era un amore forte anche se mai iniziato?
Si, moltissimo. Più che altro dal punto di vista carnale c’era veramente tanta passione e tanta attrazione fra me e questa ragazza e il colore del vino in questo caso rosso, avrebbe significato il colore della passione e la volontà di bagnare le proprie labbra dello stesso colore dell’altra.
Ho preso questo colore del vino anche per impersonificare, oltre che la passione, anche quello che può essere il rossetto della ragazza.
Ma la protagonista di questa storia sa di essere la protagonista?
No, non lo sa! Avrei voluto metterla al corrente ma …
Tu parli di questo amore forte, di questa forte attrazione però poi dici anche “sarà mattina anche domani”. Quindi un messaggio anche di saper voltar pagina?
Esatto! È proprio questo, credimi che nessuno aveva mai fatto un’analisi cosi giusta e mirata della canzone e infatti sono contentissimo! Molto bello!
Il video arriverà?
Questo ancora non lo so, dipende da come si evolverà il continuo del progetto discografico. Avevamo in mente di fare il video della prossima canzone in uscita intorno a maggio-giugno. Però di “Il colore del vino” ancora non lo so, a me piacerebbe sicuramente ma vedremo se ci sarà il tempo di farlo.
Parliamo un po’ di te, partirei dal tuo nome d’arte. Innanzitutto l’accento…
Herré con l’accento grave. Nasce quasi per gioco tra me e due dei miei più grandi amici. Stavamo provando ad immaginare, in base a quello che sono le strade della mia vita, come poteva essere un mio nome d’arte. Herré è quasi un acronimo ma sopratutto la H in forma stilizzata ricorda un po’ il numero 14 (levando la stanghetta del quattro) e questo per me è un numero importantissimo perché mi ha legato ad una persona che non c’è più e quindi dedicargli anche parte di quella che è la mia carriera musicale è per me molto importante e poi erre è l’iniziale del mio nome.
La persona di cui parli è tuo nonno? A lui hai dedicato anche una canzone.
No, è un’altra persona. Però posso dire che entrambi, mio nonno e questo ragazzo di cui ho parlato ora sono sempre nei mei pensieri in quella che è la scrittura. Sicuramente un pensiero profondo ti fa scavare profondamente dentro di te. La musica è proprio un mio modo di raccontarmi. A volte ho bisogno di scavarmi dentro e pensare a delle cose profonde.
Noi tutti abbiamo abbastanza odiato i professori delle medie, tipo il professore di musica, invece tu devi tanto al tuo professore di musica.
Si, moltissimo! Carmelo, è stato lui che ha dato il via a quella che è la mia grande passione. Lui mi ci ha fatto credere tanto. Mi disse “forse è il momento di iniziare a fare qualcosa davvero, non solo suonare qui a scuola… buttati!”.
Così ho iniziato a suonare il pianoforte proseguendo poi con la mia insegnante privata Giuliana e poi sono passato al canto.
Carmelo rimarrà sempre una persona importante nella mia vita!
Tu sei arrivato alle porte di Sanremo Giovani più volte…
Si… due volte!
Quindi non c’è due senza tre, alla terza le apriamo…
Ma io lo spero!!! Perché Sanremo, insieme a quelli che possono essere Amici o X-Factor, possono essere le porte chiave di quello che è il cammino di un artista. Ti possono davvero lanciare e Sanremo è stata per me un’opportunità.
Sia nel ’18 che nel ’20 sono arrivato davvero vicino al lavorare in televisione e pensarci mi fa anche un certo effetto perché mi rendo conto ora di quello che è stato e dell’esperienza che mi ha lasciato. Mi ha fatto davvero crescere tanto.
Ora a cosa stai lavorando?
Sempre al progetto discografico con i ragazzi della Gray Light.
Voglio fare uscire con loro magari altri pezzi da qui all’estate e poi sicuramente provare a propormi ad Amici, X-Factor e nell’eventualità ancora Sanremo.
Se potessi avere l’occasione di scrivere per qualcuno del panorama italiano, chi ti piacerebbe tanto?
A me piacerebbe anche poter affidare un mio pezzo a Irama perché rivedo in lui una componente di interpretazione e di emozionalità importante. E poi a una cantante che a me fa impazzire per come comunica che è Annalisa!
Quindi il tuo cantante preferito dell’ultimo Sanremo è Irama?
Eh si! Di quella canzone sono innamorato, secondo me non è stata capita subito, forse la parte del testo è scritta in modo troppo semplice e per questo ad alcuni non è arrivata subito, ma il fatto di averla scritta come se la cantasse un bambino mi ha emozionato!