Sanremo 2023 – Seconda serata ai blocchi di partenza.
Certo che dopo un inizio come quello della prima serata (presidente Mattarella e Benigni insieme!) è difficile ripartire con altrettanta esplosività!
Infatti si parte subito con la gara e solo dopo un paio di cantanti ecco i primi ospiti.
Una coppia inconsueta, un attore Francesco Arca ed un bambino Mario Di Leva.
La loro presenza è in realtà per fare promozione della fiction Rai Resta con me che andrà in onda dal 19 febbraio.
È un momento breve, anzi brevissimo, ma la simpatia e la spigliatezza da buon napoletano, del giovanissimo Mario Di Leva, regala alcuni sorrisi e attimi di infantile divertimento.
Subito dopo prima di reimmergersi nella gara entra in scena la co-conduttrice di questa serata Francesca Fagnani.
Francesca Fagnani giornalista e conduttrice televisiva entra con grande disinvolture, eleganza senza cercare di strafare o di rubare la scena, lei fa quello che sa fare, la giornalista, e lo vedremo nel proseguo della serata.
Intanto arriva il momento dei “tre tenori”!
No, non si tratta di Pavarotti-Domingo-Carreras e neanche del Volo, ma sono tre grandi della musica leggera italiana sui palchi da più di cinquant’anni!
Entrano da tre punti diversi: Gianni Morandi, Massimo Ranieri e Al Bano.
Danno vita ad una sorta di sfida che più che una sfida è una staffetta in cui si passano il testimone e così sentiamo ancora una volta canzoni che sono rimaste pietre indimenticabili della costruzione della canzone italiana, Perdere l’amore, Uno su mille ce la fa, È la mia vita e ancora, ancora… ancora una volta il Teatro Ariston è tutto in piedi che canta con la voce e col cuore, mille piccole luci si accendono.
Anche per questa sera abbiamo avuto il nostro momento Happening.
I prossimi ospiti sono anche loro veterani del Festival, questa volta però canteranno in esterno.
Tocca questa volta a Gianni Morandi raggiungere, al Suzuki Stage, Francesco Renga e Nek che interpretano in duetto un loro successo ciascuno: prima Migliore, poi Fatti avanti amore, un anticipazione del prossimo live all’Arena di Verona il 5 settembre.
È giunto il momento di un ospite che ci farà riflettere e commuovere insieme.
Si tratta di Pegah Moshir Pour è una consulente e attivista dei diritti umani e digitali, italiana di origini iraniane.
Questo il suo incipit:
In Iran non avrei potuto apparire così vestita e truccata e parlare su un palco di diritti, sarei stata arrestata e forse addirittura uccisa. Per questo ho deciso che la paura non ci fa più paura e voglio dare voce a una generazione cresciuta sotto un regime di terrore e discriminazione.
Da qui si è aggiunta Drusilla Foer, intensamente emozionata che ha cominciato a recitare i versi di una canzone Baraye, scritta da Shervin Hajipour (che per questa canzone è stato imprigionato), canzone che ha vinto ai Grammy 2023 il premio come Best Song for social change e che è divenuta l’inno della rivoluzione.
Dopo ogni verso recitato da Drusilla Pegah denunciava cosa accade in Iran.
Io vi ringrazio a nome di tutti i ragazzi iraniani perché ricordate al mondo che la musica è un diritto umano
Non ci sono molte parole da aggiungere Drusilla e Pagah hanno già detto tutte quelle necessarie.
Il successivo momento è più leggero dedicato al ritmo e alla danza ed infatti il pubblico dell’Ariston quest’anno è pronto a tutto e non si fa fermare delle novità.
Tocca quindi ai Black Eyed Peas, trio californiano che fa alzare e danzare il pubblico dell’Ariston.
Passaggio velocissimo di Francesca Lollobrigida, pattinatrice azzurra.
Passaggio talmente veloce (forse perché è per l’appunto una pattinatrice di velocità) che quasi non la vediamo!
È il momento del monologo di Francesca Fagnani.
Il monologo di Francesca Fagnani è stato scritto con i ragazzi del carcere minorile di Nisida, nasce da un lavoro d’inchiesta tra i minori in carcere.
Questo l’incipit del brano:
Non tutte le parole sono uguali, per arrivare su questo palco ci sono parole che devono abbattere muri, pareti, grate e cancelli chiusi a tripla mandata.
Fagnani non cerca di avventurarsi in campi che non le appartengono e per questo momento scegli di fare quello che sa fare meglio, la giornalista.
Da così voce a ragazzi che per abbandono, ignoranza, incuria sono incappati in reati e nel carcere. ragazzi che desiderano far sentire la loro voce, che sempre come dice fagnani:
… che scontano la loro pena senza cercare la nostra pena, perché della pena non se ne fanno niente.
Riporta le loro parole, i loro desideri e i loro sogni.
Termina con frasi che sono un invito a riflettere sulla realtà delle carceri e sul bisogno di produrre dei cambiamenti perché:
Se non faremo in modo che un giovane, quando esce dal carcere, sia migliore di come è entrato, sarà un fallimento per tutti. Se non ci arriviamo per umanità, o in nome dell’articolo 27 della Costituzione, facciamolo per egoismo, perché conviene a tutti che un rapinatore, uno spacciatore, una volta fuori, cambi mestiere
Momento sull’acqua con Costa Crociere: questa sera, visto che Chiara Ferragni non c’è è il momento di Fedez che si esibirà in due momenti, sempre dal bordo piscina, ma questa volta senza tuffo finale.
Parte con un pezzo Freestyle in cui si toglie qualche sassolino e dice le sue e poi passa alla canzone “Problemi con tutti”.
Come dirà poi Fiorello ad Amadeus, Fedez comunque toglie le castagne dal fuoco ad Ama, perché del pezzo Freestyle, che non è stato sottoposto prima all’approvazione della Rai, si prende tutte le responsabilità.
Infine, poiché è quasi l’una di notte possiamo far entrare un comico sicuramente di rottura sia per linguaggio che usa che per le sue uscite molto politically scorrect.
Eccolo Angelo Duro.
Il suo monologo come al solito è duro, aggressivo, incentrato sul rapporto di coppia, sulla responsabilità di creare sofferenza e distruzione di rapporti perché non siamo capaci di sincerità.
Suscita la risata perché con apparente noncuranza, con ruvidezza e con un apparente comportamento da sociopatico e con paradossi, da voci a pensieri cinici e insensibili che probabilmente ognuno di noi in un angolo nascosto almeno una volta nella vita ha formulato, ma mai avrebbe il coraggio di dargli voce.
Per fortuna che ci pensa Angelo Duro.
Può essere urticante Angelo Duro, ma quando riesci a superare l’iniziale fastidio sei costretto a guardarti allo specchio senza maschere.
Più che ridere dovremmo fustigarci!
Però nel caso del monologo del monologo in questione ad un certo punto c’è un difetto.
Quando dice:
Il matrimonio di mio nonno è durato 63 anni, sapete perché? Perché andava a puttane. Voi donne siete la causa di tutto questo perché preferite soffrire, non dovreste fare la guerra alle puttane, dovreste piuttosto diventare loro amiche.
Dà per scontato che l’uomo abbia diritto ad avere rapporti sessuali, il termine giusto è “scopate senza implicazioni”.
Non si capisce da dove gli venga questo diritto e soprattutto perché, per accontentarlo, ci debbano essere delle donne che devono assicurargli questo servizio, essere come le definì Mussolini “orinatori di carne”!
Va bene il paradosso, va bene il politically scorrect, ma a questo non ci sto Angelo Duro!
Siamo giunti finalmente al termine anche di questa serata, abbiamo ancora un ultimo momento dei tre conduttori, dove Francesca Fagnani, ispirandosi alla sua trasmissione Belve, mette su dei sgabelli, idealmente di carboni ardenti, per mettere un po’ “sotto torchio” Gianni e Amadeus con domande indagatorie e impertinenti su momenti imbarazzanti della vita dei due.