Credo che in questa storia non ci sia nessuno che ha vinto, ma solo persone che ci hanno perso, loro hanno perso il fatto che non sono stati educati ad amare il prossimo.
Eliachesuona
“Talpa dal muso stellato” è il nuovo singolo di una delle firme più interessanti della scena indie italiana, Eliachesuona. Nata durante il primo lockdown, dopo un lavoro di due mesi, ho creato la prima stesura del testo e della base, racconta.
A quel punto, ho proposto al mio produttore Kassie Afo, di accompagnarmi nel lavoro di produzione e dopo 6 mesi di lavoro e creazione di diverse versioni del pezzo, abbiamo completato il pezzo nella sua versione definitiva. In questo progetto sono affiancato dal Centro Nazionale Contro il Bullismo – Bulli Stop, il quale ha deciso di patrocinare il brano e al quale ho proposto un progetto di sensibilizzazione sul bullismo.
Eliachesuona e il bullismo
TALPA DAL MUSO STELLATO rappresenta il mio tentativo di unire le mie influenze autorali, “indie” italiano, con correnti musicali appartenenti alla musica urban, principalmente: Soul e Hip Hop. Ho paragonato la figura della talpa dal muso stellato ad un bambino vittima di bullismo e tutto il pezzo è un racconto/flusso di coscienza, basato su quello che la vittima vive. Tutto è basato sull’esperienza che ho avuto col bullismo e di quello che ho vissuto da bambino.
Iniziai ad accusare un certo tipi di persecuzione in seconda elementare, ero un bambino in sovrappeso e iniziarono a darmi del ciccione e a denigrarmi con insulti, messaggi e dispetti.Ho vissuto un incubo. I miei mi sostennero in tutti i modi, andarono a parlare con i genitori dei bambini, i quali negavano tutto, andarono a parlare con i professori che in continuazione dicevano frasi del tipo: ”massì sono ragazzi”, in generale, nessuno fece mai nulla, né i genitori dei bambini, né i miei compagni, né tanto meno gli insegnanti, non mi aiutò nessuno, solo un amico che si chiama Michele e che tutt’ora è il mio migliore amico.
Poi, per mia immensa gioia, a scuola si decise la soluzione di continuità e dopo le elementari, decisero che la classe delle medie dovesse essere più o meno uguale e io finì con tutti gli stessi che mi facevano vivere quel tipo di quotidianità. Iniziai a prendere ulteriore peso, tant’è che alle medie pesavo una cosa come 90 kg, iniziai a capire cos’era la depressione, anche se ho scoperto di essere depresso solo 3 anni fa. Facevo fatica a lavarmi, ad uscire di casa, a cambiarmi, a conoscere persone e mi isolavo nella musica.
Credo che in questa storia non ci sia nessuno che ha vinto, ma solo persone che ci hanno perso, loro hanno perso il fatto che non sono stati educati ad amare il prossimo. Ho lottato col cibo per anni, per fino ora e probabilmente, lo farò per tutta la vita. Ho dovuto scoprire cos’è la depressione e imparare a conviverci, così come ho imparato a convivere con gli attacchi di ansia. Vorrei che nessuno vivesse mai quello che ho vissuto io e anche per questo, ho deciso di scrivere questo pezzo.
La video-intervista a Eliachesuona
Una bellissima chiacchierata con Eliachesuona che ci parla della sua musica e delle sue emozioni.
Trovare il coraggio di condividere le proprie esperienze, sopratutto quelle che hanno lasciato un segno, non è cosa facile ma Eliachesuona suona ci è riuscito perfettamente con la sua musica e la sua vocalità che a tratti ci ricorda il mondo del grande Enzo Jannacci.
Il video di “Talpa dal muso stellato” di Eliachesuona
Il brano è accompagnato dal videoclip in cui il protagonista è una talpa dal muso stellato, vestita da killer, che vede sul telefono un invito a tornare a scuola 30 anni dopo. Dal video si capisce che la talpa rivive delle scene: gli armadietti della scuola, un auditorium con delle serpi, un cerino in bagno quasi come si fosse consumato un omicidio, tesi confermata dal ritornello, dove c’è una talpa che va in paradiso.
Nel colpo di scena finale si capisce qual è il concept del video, la talpa in realtà è il pesce blob, che nella concezione dell’autore è la persona che ha bullizzato la talpa 30 anni prima a scuola e che ne ha causato la morte, che per sensi di colpa torna a vedere quello che è successo.