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CORRADO D’ELIA: “Io, Vincent Van Gogh”, un libro che dipinge l’anima del “pittore dei pittori”. Intervista esclusiva.
Scuro Chiaro

CORRADO D’ELIA: “Io, Vincent Van Gogh”, un libro che dipinge l’anima del “pittore dei pittori”. Intervista esclusiva.

"Io, Vincent Van Gogh", il libro di Corrado D'Elia.

  Undici intime ballate che, come quadri, paiono comporsi davanti a noi, conducendoci in un flusso emotivo caldo e personale.

Corrado D’Elia

Corrado D’Elia regala al suo pubblico un vero gioiello ovvero “Io, Vincent van Gogh, un testo originale, poetico e coinvolgente dedicato a uno degli artisti più amati e incompresi di sempre. Un genio assoluto che ha consacrato la sua vita all’arte, trasformando la pittura in sentimento e colore.

Corrado d’Elia propone un ritratto avvincente dell’artista olandese che prende vita come davvero fosse la pittura di un quadro. Un van Gogh inedito, lontano dai tradizionali approcci biografici, storici o manualistici.

La copertina di "Io, Vincent Van Gogh", il libro di Corrado D'Elia.
La copertina di “Io, Vincent Van Gogh” di Corrado D’Elia.

Originariamente concepito come testo teatrale, (tornato in scena dal 14 al 24 marzo 2024 sul palcoscenico del Teatro Leonardo a Milano) “Io, Vincent van Gogh restituisce con una scrittura vibrante e vitale, le intense emozioni che hanno caratterizzato la vita del grande pittore.

Nel gennaio 2024 il testo Io, Vincent van Gogh ha vinto la XVII edizione del Concorso Europeo per il Teatro e la Drammaturgia Tragos per la Sezione Autore Contemporaneo.

Conosciamo meglio Corrado D’Elia

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Quattro chiacchiere con l’Autore: Corrado D’Elia

Come mai hai deciso di parlare e di travolgerci tramite il tuo spettacolo e ora con il tuo libro non direttamente dell’arte ma “dell’anima” di questo grande artista che non è un personaggio facile?
Van Gogh è un personaggio molto complicato e ancora oggi stiamo cercando di capirlo.
Non è stato compreso nella sua epoca, avendo venduto un solo quadro in tutta la sua vita.
La sua arte esplode dopo la sua morte e la sua pazzia rimane sempre un dubbio.
Io, quello che faccio da molti anni è “indagare il genio” pur sapendo in anticipo che non riuscirò mai a comprenderlo, ma cerco di andargli vicino.
I grandi geni vivono a vita in modo diverso da noi e questo per me è molto affascinante.
Van Gogh è il pittore dei pittori che tutti riconosciamo anche solo da una sua pennellata. Ha una storia affascinante fin dalla nascita, un percorso di vita alla ricerca di un paradiso che invece sarà un inferno in terra, un’esistenza da ultimo degli ultimi.

Cosa ti ha attratto così fortemente da farti decidere di andare a lavorare e scavare nel genio di Van Gogh?
È qualcosa di difficile da capire… è come dire quando davvero ti sei innamorato di quel ragazzo o di quella ragazza, in che momento esatto?
Io credo di aver subito il fascino di van Gogh fin da ragazzino. Ricordo ancora la commozione davanti ai suoi quadri la prima volta che li vidi ad Amsterdam in gita con la scuola.
Mi sono sempre buttato dentro Vincent guardandolo e cercando di sentirlo e così ho sentito la necessità di scrivere, perchè questa è la mia prima forma di espressione e di comunicazione, il teatro viene dopo.
Dopo una serie di appunti sul colore, sul tratto, sui presagi di questo genio mi sono detto che era il momento di raccontarlo, è davvero un amore che arriva da lontano.

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Una scena dallo spettacolo "Io, Vincent Van Gogh" di Corrado D'Elia.
Una scena dallo spettacolo “Io, Vincent Van Gogh” di Corrado D’Elia.

Questo tuo lavoro nasce come testo teatrale e poi si tramuta in libro, diciamo un processo al contrario…
Mi sta succedendo questa cosa. Ho scritto molti testi per il teatro (una trentina circa) ma non ho mai pensato di pubblicarli.
Poi l’incontro con un editore di Milano mi ha fatto cambiare idea e credo che arrivato a 57 anni, dopo tanto scrivere e recitare, queste pubblicazioni possano essere un mio “lascito”.
Penso che gli spettacoli debbano essere visti e poi perdersi, questo è nel mio stile di vita, con un senso di caducità della vita…
La pubblicazione penso che dia anche la possibilità a qualcun altro di prendere la strada del mio pensiero, farla propria e andare avanti.

Il teatro per me è fatto di un soffio che da tantissime emozioni ma poi si perde e rimane solo il ricordo.

Corrado D’Elia

Con il testo teatrale di Van Gogh hai vinto anche un premio molto importante…
Sì, mi hanno premiato al Piccolo Teatro con il Premio Tragos ed è stato per me importante che proprio nello stesso giorno abbiamo anche premiato un altro testo mio che è “Circe” che ho realizzato insieme a Chiara Salvucci, autrice, scenografa e grafica con cui condivido un percorso artistico e in Van Gogh firma le scene e tutto ciò che riguarda le immagini.

Dove trovare “Io, Vincent Van Gogh”

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