ATTORE, PRESENTATORE, DOPPIATORE, INSEGNANTE DI RECITAZIONE: TUTTO QUESTO E MOLTO ALTRO NELL’INTERVISTA DI ANDREA RONCATO
LE DOMANDE
Giovedì sulla nostra pagina minstrels di facebook abbiamo intervistato Andrea Roncato, e molto curiosi gli abbiamo fatto un po’ di domande.
Quand’è che hai scoperto di avere una passione per il mondo dello spettacolo?
Fin da piccolo avevo questa passione: ogni qualsiasi volta che bisognasse recitare qualche poesia io ero il primo a volerlo fare. Ho recitato in parrocchia, cantato in un coro di montagna, frequentato due corsi di teatro: uno in Italia ed uno in America. Poi ho fatto 10 anni di gavetta, 3 anni con Sandra Mondaini e poi sono entrato in televisione.
Una volta per fare l’attore ti dovevi dar da fare.
Molte belle ragazze sono convinte di poter fare le attrici solo perchè sono belle, ma non funziona così. Si dimenticano che bisogna essere bravi anche, perchè il cinema di oggi rappresenta la vita. Io consiglio di studiare anche canto oltre recitazione. Di fare uno sport, qualsiasi cosa.
E soprattutto pensare che non si parte dal grande ruolo?
No assolutamente. Oggi i reality prendono in giro i ragazzi: come il grande fratello. I ragazzi entrano e pensano di essere diventati De Niro quando poi escono e on hanno un lavoro. Come facilmente erano entrati, così facilmente escono.
Per i cantanti ci sono molte gare che fanno, che possono tirare fuori dei personaggi forti, dei cantanti bravi. Una gara dal vivo. Cosa che invece non si può fare per l’attore.
Tante volte si dice che è più facile raggiungere il successo che mantenerlo…
Esatto. Per scherzare quando mi chiedono “ma come posso far andare un reality?” Io dico: tu ti spogli nudo, vai in mezzo alla piazza, ti fai fotografare, poi mandi le foto e vedrai che l’anno successivo sarai al grande fratello, l’isola dei famosi, o tutte le domeniche dalla Durso…
In qualche modo qualcosa otterrai, però bisogna poi mantenerla…
Andrea ma tu resisteresti in una casa del grande fratello?
No io proprio non ci penso neppure. Anche perchè non sono in grado. C’ho un’età… e poi vedi quando dicono grande fratello VIP: per me vip vuol dire uno che ha fatto qualcosa di straordinario nel campo della musica, dell’arte, dell’editoria, un poeta, un pittore…una persona che ha fatto cose importanti.
Se io debbo essere vip perchè sono andato sul red carpet a Venezia e ho fatto vedere i miei organi sessuali…. se basta così per essere vip… adesso se hai una sedicesima dici “sono vip” e vai al grande fratello. Io non sono vip in questo caso e non voglio esserlo. Non sarei in grado.
Io faccio il mii lavoro, cerco di farlo il meglio possibile, e cerco ogni giorno di migliorarmi. Anche Alpacino quando morirà, morirà che potrà essere meglio di sè, perchè nel nostro lavoro non si smette mai di migliorare.
Importante e molto bello quello che ci stai dicendo soprattutto perché ci seguono un sacco di giovani sulla pagina!
Io devo molto ai giovani ultimamente. In particolare perché da poco è uscito un film su Netflix Sotto il sole di Riccione, che sta andando fortissimo e li ringrazio.
Ci sono i ragazzini che adesso mi scrivono ed interagiscono con me. Mi chiedono di salutarli, o di salutare qualche loro amico, e quando lo faccio dicono “oddioo muoio”. Sai come fanno i ragazzini adesso.
Ho fatto molti film dove facevo il vitellone romagnolo, lo sciupa femmine. Però in realtà con questo film ho potuto riscattare quest’immagine perchè sì è un ex playboy, ma una persona che si è ritrovata da sola con il rimpianto di un amore, nonchè l’amore della sua vita che si è lasciato scappare.
Ho rivalutato questo personaggio rendendolo più romantico, malinconico, legato all’amore. E soprattutto è stato molto bello il rapporto che c’è tra la vecchia generazione e la nuova, che son attori che vanno per la maggiore età come Caccamo, Saul Nanni.
Il rapporto che c’è tra la nuova e la vecchia generazione è la cosa che di più mi è piaciuta perchè io parto facendo il figo e volendo aiutare loro, quando poi alla fine saranno loro ad aiutare me.
Quando tu fai il comico e fai dei film, non fai l’attore, fai te stesso.
Come si riesce ad andare d’accordo e continuare a stare insieme così tanti anni tra colleghi?
Noi ci conosciamo da 60 anni, da quando eravamo bambini. Abbiamo cominciato a stare nel giro. Siamo stati insieme da sempre.
E quando vi è venuto in mente di costruire il gruppo?
Io sono sempre stato portato.. Gigi avrebbe potuto fare qualsiasi altro lavoro, per amicizia si è trovato dentro questo circolo dell’arte, ed è diventato una spalla importante. In Italia non esiste un’altra spalla come Gigi.
Fare il comico è come fare una caricatura della vita. Per fare il comico non devi essere ignorante. Devi conoscere le cose per poterle caricaturare.
Io quando lavoro in un film, ho bisogno di un clima scherzoso, con la sarta, il fonico, il produttore. C’è bisogno di tranquillità.
Che consigli daresti ai ragazzi che vogliono avvicinarsi al mondo del cinema?
Di studiare. Di prenderlo sul serio. Di non pensare di essere bella e volersi cambiare. Tutto serve. Studiate tutto. Imparate a ballare, a recitare. Guardatevi i film. Fate le cose seriamente.
UN PENSIERO SULL’INTERVISTA DI ANDREA
Questa è stata la meravigliosa intervista nonchè chiacchierata che abbaimo fatto giovedì con Andrea Roncato. Ci ha svelato numerosi e curiosi anedditi sul film uscito da poco “Sotto il sole di Riccione” nel quale Andrea interpreta il bagnino playboy.
Ci ha dato un prezioso consiglio a noi giovani per poterci avvicinare al mondo del cinema e lo ritengo molto importante, ma soprattutto lo condivido pienamente.
Voi l’avete vista l’intervista? Vi lascio qui il link per andarla a vedere!!!