In Top Ten su Netflix Holidate
TRAMA
Holidate, in Top Ten su Netflix, racconta le vicende di Sloane e Jackson, una ragazza e un ragazzo che odiano le festività, perché durante queste occasioni finiscono sempre col trovarsi soli, al tavolo dei bambini oppure in compagnia di persone imbarazzanti.
Quando, durante un Natale particolarmente difficile i due si incontrano, decidono di mettersi d’accordo per fingersi una coppia durante le festività dell’anno successivo, facendosi forza con il loro odio comune per le feste e promettendosi di non interessarti all’altro nel senso romantico del termine.
Ma quando le feste giungono al termine, Jackson e Sloan si rendono conto che quel condividere il proprio odio si è rivelato più piacevole del previsto…
I PROTAGONISTI
Emma Roberts-Sloane: la classica zia single a qualsiasi festa, quella che si siede al tavolo coi bambini per non stare a sentire i grandi tutti accoppiati. Non crede molto all’amore, ma poi arriva Jackson…
Emma Roberts calza perfettamente i panni del cliché zitella. Molto simpatica ma anche molto sfigata, vista la serie di eventi che le capitano in Holidate.
Luke Bracey nei panni di Jackson: il classico belloccio senza troppe pretese. L’idea di fare l’amico delle feste di Sloane gli piace perché anche lui è uno “zitello”, uno che pur di non stare solo…
Anche Luke come Emma Roberts, ha un personaggio abbastanza clichè che però fa innamorare di lui.. Riesce perfettamente a sembrare il duro che poi alla fine cede e la parte del romantico gli si addice meravigliosamente.
ORIGINALITÀ E CLICHÈ
Come spesso accade nelle pellicole di questo genere, anche in Holidate assistiamo a una vera e propria demonizzazione dello status di single. Sebbene questo aspetto venga in alcuni momenti ridicolizzato, come accade, ad esempio, per la grottesca ossessione della madre di trovare un fidanzato a Sloane, il risultato alla fine non cambia.
L’unica nubile del parentado, la zia Susan, è infatti la caricatura di una donna di mezza età in abiti succinti, sempre a caccia di ragazzi più giovani di lei. Salvo poi conquistarsi una sorta di lieto fine, rappresentato come il momento della sua redenzione.
Sloane, invece, sembra quasi non avere una vita né degli amici (al pranzo di Natale si siede al tavolo dei bambini) fino a quando non incontra Jackson che le salva perlomeno le giornate di festa. Un cliché al quale il pubblico forse si è anche un po’ stancato di assistere.
Per quanto Holidate rientri in tutto e per tutto nello stereotipo classico della commedia pseudo natalizia, l’idea cardine del film sembrava quasi regalarci una (piccola) boccata di originalità.
La pellicola, infatti, non si svolge nel periodo natalizio come potrebbe sembrare a un primo sguardo ma copre tutto l’arco dell’anno, attraverso le principali festività: da Capodanno a San Valentino, da Pasqua al Giorno del ringraziamento ma anche la Festa della mamma, San Patrizio e il Giorno dell’Indipendenza.
Anche l’idea dei festamici è divertente e, lungi dall’essere una novità assoluta, è quantomeno un espediente non abusato. Peccato che, andando avanti nella narrazione, il film si perda un po’, riproponendo sempre le stesse dinamiche fino ad arrivare a uno scontatissimo finale.
UN PENSIERO
Il mio consiglio? Guardate Holidate senza nessuna pretesa. Guardatelo perché è divertente, leggero in un periodo così pesante. Una risata dopo l’altra anche se si può capire lo svolgimento del film sin dall’inizio.
Gli attori sono molto simpatici e vestono bene i panni degli sfigati. Riescono a farti un po’ immedesimare in loro senza farti sentire “solo”.
Voi l’avete già visto?