“E noi come stronzi rimanemmo a guardare“, film del 2021, terza regia di Pif, al secolo Pierfrancesco Diliberto.
Il film richiama ed omaggia diversi film di questi ultimi anni, prima di tutto, per stessa dichiarazione di Pif a Play Time di Jacques Tati, ma troviamo anche riferimenti a “Hair” (con la canzone Ain’t Got No, I Got Life), a “Her”, “Tutta la vita davanti”, “Sorry We Missed You”, addirittura a “Ladri di biciclette”.
La sceneggiatura scritta da Michele Astori e Pif è liberamente tratta dal Candido diventa rider libro ispirato al classico Candido, scritto da Guido Maria Brera insieme al collettivo I Diavoli.
“E noi come stronzi rimanemmo a guardare” è stato presentato come Evento Speciale alla Festa del Cinema di Roma 2021
La trama di “E noi come stronzi rimanemmo a guardare“
Arturo è un manager aziendale, conduce una vita tra il “milanese imbruttito” e “la Milano da bere”. Ha elaborato un algoritmo la cui funzione è valutare l’effettiva utilità dei dipendenti dell’azienda.
Questa sua invenzione sarà però la sua nemesi, infatti l’algoritmo stabilisce che è inutile per la sua azienda e si ritrova licenziato.
Scoprirà ben presto che opportunità lavorative per un over 40 come è lui (48 anni), non ce ne sono.
Si ritroverà quindi, abbandonato dalla compagna perché un’App ha dichiarato un’incompatibilità di coppia, costretto ad accettare un lavoro di rider presso una multinazionale, la Fuuber.
Inoltre per poter tenere l’appartamento né affitta una parte a Raffaello, professore universitario di “filologia romanza” che, anch’egli per arrotondare lo stipendio, fa l’hater sui social.
Arturo sfruttato ed obbligato ad orari impossibili dalla multinazionale Fuuber, abbandonato dalla compagna, privo di una qualsiasi vita sociale per compensare la sua solitudine scarica l’applicazione, sempre della multinazionale Fuuuber, per trovare una compagnia adatta.
Conosce così l’ologramma Sonia e qui succederà l’imprevisto che lo porterà a scelte che forse anche l’algoritmo non sarà in grado di prevedere.
Il cast di “E noi come stronzi rimanemmo a guardare“
Fabio De Luigi (Arturo): Arturo è un quasi cinquantenne dalla vita in fondo normale, lavoro, una compagna con la quale vorrebbe costruire una famiglia, incontri serali con amici. Lavoro e divertimento senza impegno. L’improvvisa perdita del lavoro gli farà conoscere un mondo che scorreva parallelo al suo e che gli era completamente ignoto. De Luigi è perfettmente calato nel personaggio, un po’ ingenuo, un po’ finto cinico, con qualche tosso di drammaticità e amarezza che sono nuovi in lui.
Ilenia Pastorelli (Stella , il Fuuber friend): la compagna ideale, l’ologramma! Anche in questo caso scopriamo nuovi modi per guadagnarsi da vivere. Onesti? Si! Ma che appaiono come una sorta di schiavitù consenziente. Ilenia Pastorelli regala al suo personaggio la giusta dose di ingenuità e partecipazione emotiva per renderlo simpatico.
Valeria Solarino (Elisa compagna di Arturo): la compagna di Arturo, una donna libera, apparentemente. In realtà forse più schiava di Stella, perché totalmente succube a ciò che il” logaritmo” decide per lei.
Pif (Raffaello): Pif si è riservato una parte un po’ più marginale in questo film. Raffaello, un professore universitario a contratto di Filologia romanza! Un lavoro che sembra quasi uno scherzo, un qualche cosa di inesistente! Infatti per vivere arrotonda facendo l’hater, ed in seguito anche il “lover” sui social. Ancora una volta Pif percorre questa storia come un alieno precipitato sulla Terra. Si aggira in un mondo che sembra non capire e di cui subisce le richieste imposte da un “logaritmo” che pretende di sapere tutto di lui, di noi.
Altri interpreti: Maurizio Marchetti (Jean-Pierre), Maurizio Lombardi (De Spuches), Orazio Stracuzzi (D’Orazio) Elia Schilton (Nicheli), Elisabetta Coraini (Sonia) , Sergio Vespertino (Responsabile dell’area personale), Ettore Scarpa (Antonio),Maurizio Bologna (Federico), Pier Luigi Pasino (Cameriere Maitre),Enzo Casertano (Consulente bancario), Nichetti (un rider), Eamon Farren (John Fuuber).
Il trailer di “E noi come stronzi rimanemmo a guardare“
Dove vedere “E noi come stronzi rimanemmo a guardare“
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La nostra recensione
Un film delicato e solo in apparenza leggero, in grado di dare diversi spunti di riflessione sulla situazione lavorativa di giovani e non più giovani, sulla dipendenza dal mondo digitale, sulla globalizzazione e sulla solitudine umana.
Una conclusione apparentemente a lieto fine, ma che lascia con un senso di rassegnazione e di mancanza di vie di fuga.
Inquietante la figura di John Fuuber! Un misto tra Steve Jobs e Mark Zuckerberg.