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Fata madrina cercasi: Storia, Trailer e i Consigli della zia Elena!
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Fata madrina cercasi: Storia, Trailer e i Consigli della zia Elena!

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Fata Madrina cercasi: abbiamo bisogno di qualcuno che si prenda cura della nostra felicità?

Fata Madrina cercasi è un film presente su Disney + dal 4 dicembre.

È un film natalizio solo perché l’ambientazione è nel periodo di Natale, ma i personaggi e le tematiche non sono strettamente legate al Natale

Fata Madrina cercasi vuole risvegliare il desiderio di cercare sempre la felicità.

LA TRAMA

Fata Madrina cercasi è comunque una fiaba, una fiaba un po’ particolare che ha inizio da quello che di solito nelle fiabe è la fine, e cioè: vissero per sempre felici e contenti.

In un mondo di magia, chiamato Madrinoland, c’è una scuola di formazione per fate madrine. Avete presente Smemorina di Cenerentola o Flora, Fauna e Serena di Aurora la bella addormentata? Ecco c’è una scuola apposita che prepara le fate a fare le madrine.

Eleonor (Jillian Bell), la protagonista, è la più giovane di queste aspiranti madrine. Ed è animata da passione ed entusiasmo per questa sua “professione”.

Assolutamente fedele agli assiomi del manuale a cui si ispirano che prevede che sia sufficiente e necessario procurare un magnifico vestito, trovare un principe e quindi farli convolare al “vissero per sempre felici e contenti”, che rappresenta il finale di successo di ogni missione delle fate madrine.

Eleonor scopre però che questo suo compito futuro è in realtà in decadimento, le sue compagne di scuola in effetti sono abbastanza vetuste, ma soprattutto non ci sono più richieste di missione e il mondo sembra non credere più nel “vissero per sempre felici e contenti”.

Eleonor non ci sta. Lei desidera appassionatamente essere la madrina di qualcuno e rovistando in un immenso archivio trova una richiesta di aiuto di una bimba rimasta inevasa.

Contro il parere delle sue compagne, si avventura nel mondo degli umani.

Parte quindi alla ricerca della “sua” bambina, Mackenzie (Isla Fischer) da aiutare.

Ovviamente il suo ingresso nel mondo reale è costellato di pasticci, stupori, gags ed altre confusione dovute al fatto che Eleonor è una fata ancora in apprendistato e soprattutto il suo mondo è rimasto quello abitato da principi e principesse, castelli, draghi, streghe e maghi e zucche che si trasformano nei più diversi mezzi di trasporto.

Anche l’incontro con la sua candidata figlioccia è contrastato e turbolento, Mackenzie non è più una bimba di dieci anni, ma una donna quarantenne, single e con due figlie alle soglie dell’adolescenza.

E’ una donna che ha perso il suo compagno e deve combattere con il mondo del lavoro e figlie da crescere; non crede e non cerca più la felicità perché ha troppa paura che le venga tolta all’improvviso.

Quando avviene l’incontro ovviamente Mackenzie è molto incredula, ma l’entusiasmo generoso di Eleonor non si arrende.

Tramite anche il legame che si crea con le due giovani figlie Mia e Jane, che forse proprio per l’età sono più facili e pronte a credere alle fate e alle magie, Eleonor riesce costruire comprensione e complicità con Mackenzie e alla fine riuscirà a far si che tutta la famiglia ritrovi la strada per la felicità.

Arriverà nel mondo degli umani anche la direttrice della scuola per fate madrine, per redarguire la fuggiasca e riportarla all’ordine, ma anche lei dovrà riconoscere che è tempo che anche nel mondo di Madrinoland ci sia un aggiornamento nei compiti delle fate madrine.

TRAILER
LE IMPRESSIONI DI ZIA ELENA

“Io sono una fata madrina! Ed aiutare è quello che una fata madrina dovrebbe fare”

Questo è il primo scopo che muove Eleonor, ma che anima anche tutto il film.

Il bisogno, la gioia e la soddisfazione di aiutare gli altri a individuare e cercare la felicità.

Soprattutto l’importanza di non smettere mai di cercarla questa felicità.

Si pone anche un’altra domanda importante qual è la felicità? Il vero amore, qual è? Chi è il vero amore?

E così al termine si pongono la domanda:

“Chi è il vostro vero amore? Ma non ditelo a me, ditevelo tra di voi.”

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Ricordiamoci di dircelo chi è il nostro amore, di dirci ti voglio bene.

Troppo spesso forse si da per scontato.

C’è anche una bella dinamica  tra Eleonor e le due figlie di Mackenzie, soprattutto con la più grande Jane, che ha bisogno di sentirsi riconosciuta, motivata e sostenuta, perché tra l’età che attraversa e il lutto della perdita del padre, non riesce ad affrontare i confronti con le persone.

Anche Mackenzie capisce che deve cambiare le sue prospettive, per poter tornare a vivere e non semplicemente trascinare le giornate

“Tu mi hai ricordato come si vive felice e contenti”

C’è un altro aspetto interessante ed è l’importanza di ascoltare l’altro, di chiedersi di che cosa veramente l’altro ha bisogno.

“Invece di dire alle persone come dovrebbe essere il vero amore, dovremmo lasciare che loro lo dicano a noi.”

Ed infine, ancora la scoperta che dove c’è l’ascolto, l’attenzione e la cura ed il desiderio vero di perseguire la felicità, non c’è bisogno di magia.

“Eleonor non ha messo a posto la mia vita con la magia. Mi ha mostrato come metterla a posto da sola”

Ecco degli ottimi suggerimenti per di più proposti con leggerezza allegria e alcune sane risate, accompagnate alla fine da qualche benefica lacrimuccia.

Un bel mix adatto per tutti in famiglia.

VOTO: un bel 7 pieno.

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