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LIGHTYEAR: LA VERA STORIA DI BUZZ – Spin-off o prologo? – Il telecomando della zia Elena!
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LIGHTYEAR: LA VERA STORIA DI BUZZ – Spin-off o prologo? – Il telecomando della zia Elena!

Lightyear: la vera storia di Buzz

“Lightyear: la vera storia di Buzz ” è uscito nelle sale lo scorso 15 giugno e dal 3 agosto 2022 è disponibile in esclusiva su Disney+.

Lightyear, prodotto da Walt Disney Pictures e Pixar Animation Studios è uno spin-off di Toy Story, di cui rappresenta in qualche modo il 5° capitolo.
Come per Rogue One di Star Wars, è anche un prologo e vuole spiegarci l’origine di uno dei personaggi fondamentali di Toy Story, la storia di Buzz.

La trama di “Lightyear: la vera storia di Buzz”

«Nel 1995, un bambino di nome Andy ricevette un Buzz Lightyear giocattolo per il suo compleanno. L’eroe del suo film preferito. Il film è questo»

Questo è l’incipit da cui parte il film.

Nel 3901 lo space-ranger Buzz Lightyear con il suo ufficiale di comando Alisha Hawthorne e l’equipaggio della stazione spaziali rimangono bloccati a 4,2 milioni di anni luce dalla Terra sul pianeta Tikana Prime, abitato da creature ostili.
Sono rimasti bloccati a causa di un errore di Buzz e al momento la navicella è fortemente danneggiata e non è possibile riprendere il viaggio in tempi brevi.
In attesa di porre rimedio al danno, tutti sbarcano sul pianeta e costruiscono una colonia abitabile per sopravvivere.

Lightyear: la vera storia di Buzz
Buzz con Izzy, nipote di Alisha e gli altri componenti della squadra

Finalmente dopo un anno Buzz pensa di essere riuscito a ricreare le celle del combustibile iperspaziale per ripartire e riprendere il viaggio.
Effettua un primo viaggio di prova intorno al pianeta, ma non ha ancora ricreato la forza necessaria per raggiungere la velocità per l’iperspazio e, al suo rientro, si rende conto che a causa della dilatazione del tempo, i 4 minuti del suo volo, in realtà sul pianeta sono stati 4 anni.

Buzz non si arrende e continua con i suoi viaggi, mentre ad ogni suo rientro trova il suo comandante e amica Alisha e gli abitanti della stazione spaziale, progressivamente più invecchiati e che procedono nella loro vita.

Finalmente sembra aver trovato la soluzione, ma da qui iniziano una serie di vicende sempre più incalzanti: il ritrovamento sul pianeta di una invasione aliena, comandata da un apparente cattivo di turno, Zurg, il ritrovamento di ciò che rimane dell’iniziale colonia, cioè la nipote di Alisha, e alcune reclute che non sono propriamente la prima scelta.

Cosa aspetta Buzz e i suoi nuovi amici?

Il trailer di “Lightyear: la vera storia di Buzz”

Le impressioni di zia Elena

Disney e Pixar difficilmente deludono!

Avventura, tensione, emozione e allo stesso tempo umorismo, momenti anche di intimismo e riflessione.
Molte le tematiche, forse già presentate in altri lungometraggi, ma sempre attuali.

Prima di tutto il gioco di squadra. Sempre così difficile da conquistare.
Buzz è sostanzialmente un individualista, non accetta neanche l’aiuto del computer di bordo. Difficoltà a fidarsi, bisogno di controllo, rifiuto del fallimento. Questi sono i punti forti e allo stesso tempo le debolezze di Buzz.

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I suoi nuovi compagni di squadra sembrano un po’ i resti scartati da tutti. C’è un ex galeotto, un imbranato pauroso e la giovane nipote di Alisha, Izzy, animata da grande fervore, da una grande ammirazione per le gesta della nonna, ma inesperta e afflitta da paura dello spazio, dell’infinito (!).

Lightyear: la vera storia di Buzz
Buzz, Izzy, il gatto/robot Sox e Mo Morrison con Darby Steel

La tenacia: bene la tenacia! Non bisogna arrendersi di fronte alla difficoltà, ma insistere, prepararsi e riprovare.
Nello stesso tempo la tenacia, può diventare semplice testardaggine, rifiuto di vedere ed accettare l’errore, incapacità di ascoltare e vedere le soluzioni degli altri.

C’è anche una bella riflessione sul tempo.
Oltre ad introdurre il tema della distorsione del tempo, che forse per i più piccoli può essere ostica da comprendere da un punto di vista puramente fisico, ma tutti, anche i piccoli, sperimentiamo la sensazione che il tempo passi con velocità differenti a seconda delle situazioni e di ciò che stiamo facendo.
Poi c’è l’idea che in fondo non si può tornare ad un “prima”, non si può cancellare ciò che è accaduto, ciò che si è provato.

Infine il concetto di “tempo perso”, non c’è tempo perso, c’è tempo speso per vivere. Il tempo trascorso da Alisha e dagli abitanti della stazione spaziale sul pianeta, non è tempo perso, ma è la loro vita che hanno vissuto.
Impara quindi a vivere pienamente il momento presente.

Poi possiamo anche dare il via alla caccia ai richiami e citazione di molti altri film: da Gravity a Interstellar a Star Wars… la caccia è aperta cercateli tutti.

Dove vedere “Lightyear: la vera storia di Buzz”

Ecco il link per vedere Lightyear: la vera storia di Buzz


La nostra recensione


Lightyear
0
Bello
85100
Pro

Avvincente! Il ritmo soprattutto delle parte di azione, tiene con il fiato sospeso. La realizzazione tecnica è sempre di livello.

I messaggi positivi di inclusione e di aver bisogno degli altri è sempre bene ripeterli e sottolinearli!

Contro

Forse introdurre i concetti di dilatazione o contrazione del tempo e dello spazio è un po' troppo per il target bambino. Anche se, in effetti, è poco influente capire il concetto ai fini della storia.

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