“Verso l’ora zero” di Agatha Christie e Gerald Verner – traduzione Emanuele Aldrovandi
In scena: Elia Tedesco, Andrea Beltramo, Matteo Anselmi, Elena Soffiato, Jessica Grande, Stefano Fiorillo, Patrizia Pozzi, Barbara Cinquatti, Stefano Banco, Simone Marietta
Regia Girolamo Angione
Scena Gian Mesturino
COMPAGNIA TORINO SPETTACOLI
Cosa accade, in concreto, “Verso l’ora zero”? Anzitutto, la scoperta d’un altro magistrale giallo di Agatha Christie che ci conquista con l’originalità della trama e il disegno dei personaggi; e si compie l’incontro con un nuovo allestimento che la Compagnia Torino Spettacoli dedicaall’indiscussa “signora del Giallo”: i suoi attori ci conducono, infatti, “Verso l’ora zero”, svelandonela trama sotto i nostri occhi in un gioco teatrale che si è fatto negli anni sempre più preciso edefficace, frutto d’un affiatamento e una cura che il pubblico ha generosamente riconosciuto; da Trappola per topi a La tela del ragno, da Assassinio sul Nilo a Caffè nero per Poirot, fino ai
recenti l’Ospite inatteso e Un delitto avrà luogo: una ininterrotta catena di successi.
La trama di “Verso l’ora zero”
Agatha Christie conosce a fondo l’animo umano e sa costruire
ambientazioni perfette e trame esemplari per giocare coi sentimenti più inconfessabili dei suoi personaggi. Stavolta sceglie una bella dimora a strapiombo sul mare e una ricca famiglia aristocratica, riunita per trascorrere insieme un ultimo scampolo d’estate.
Nella villa di Lady Tressilian si ritrova un gruppo di persone assai poco affini, anche se legate da vincoli di parentela e di amicizia: Nevile Strange, nipote ed erede della padrona di casa che, contro ogni buon senso, ha portato con sé sia l’attuale moglie Kay che la precedete, Audrey, da cui è separato da poco: un azzardo foriero di molte sventure; poi ci sono Treves, un famoso avvocato; la governante Mary, giovane e infelice; Ted, un play-boy che fa il cascamorto con Kay; e Tomas, ruvido cugino
di Nevil, appena rientrato dopo aver trascorso molti anni lontano da casa.
È in questa atmosfera segnata da continue tensioni, da liti e sospetti, che uno degli ospiti si muove per mettere in atto il suo piano per un delitto perfetto. Anzi, più di un delitto: una vendetta, costruita con cura maniacale, persino con una vena di lucida follia; una vendetta con cui riscattare i tormenti di un amore infelice, la gelosia, il rancore coltivato silenziosamente, custodito in segreto per anni; una vendetta che solo l’assassino e la sua vittima sapranno riconoscere e di cui l’omicida sarà l’unico a gioire.
Il meccanismo giallo è ormai pienamente avviato e Agatha Christie lo sviluppa da par suo, distribuendo sapientemente indizi e sospetti tra tutti i presenti, ma soprattutto intrecciando l’indagine scientifica a quella psicologica, in un crescendo quasi corale di intuizioni e scoperte.
La progressione è incalzante: quella montatura crolla presto come un castello di carte e per sciogliere l’enigma si dovrà ripartire da capo, cercare nuove tracce, scandagliare nel passato di tutti gli ospiti della casa. Il Sovrintendente Battle non lo sa ma l’appuntamento “verso l’ora zero” è ancora lontano. Arriverà, certo, come in tutti i gialli di Agatha Christie a ristabilire l’ordine
razionale dei fatti e a rassicurare lo spettatore: dopo molte svolte apparenti, e solo dopo l’ultimo imprevedibile colpo di scena, quando tutto sembra ormai risolto, un attimo prima che si chiuda il sipario.
Intervista al cast di “Verso l’ora zero”
Incontriamo il cast al Teatro Erba. Dopo il debutto al Teatro Gioiello di Torino, lo spettacolo si è spostato al Teatro Erba e sarà in scena fino al 6 gennaio regalando a tutto il publico la possibilità di trascorrere una serata all’insegna del giallo di Agatha Christie.
Come definiresti questo spettacolo?
Andrea Beltramo: interessante, misterioso e scioccante.
Elena Soffiato: romantico, psicologico, magnetico.
Elia Tedesco: frizzante, inaspettato e intenso.
Matteo Anselmi: psicologico, dinamico e intenso.
Simone Marietta: romanzato, intenso e anch’io direi inaspettato!
Chi interpreti e cosa c’è di te nel tuo personaggio?
Andrea Beltramo – L’avvocato Treves: è l’amico di famiglia a volte “super partes”, trovo difficile identificarmi con lui. Il processo di costruzione del personaggio è stato un “duro corpo a corpo”, ma alla fine gratificante proprio per la sua diversità da me .
Elena Soffiato – Kate Strange: interpreto la seconda moglie di Neville, un personaggio “capriccioso” e “geloso” che non mi appartiene. Esteticamente mi assomiglia perchè è una bella donna, ma a parte questo on c’è niente di me. Comprendo però la sua sofferenza per l’amore non corrisposto, un’esperienza che ho vissuto anch’io nella vita reale. Ho trasportato un po’ di me quindi in lei e nel suo reprimere la rabbia davanti al dolore.
Elia Tedesco – Neville Strange: interpreto il marito di Kate Strange, un aristocratico, mi diverte molto interpretare qualcuno di questa classe sociale. Inizialmente ho avuto difficoltà a trovare la giusta interpretazione, all’inizio ero un po’ crisi perchè non riuscivo a trovare la chiave di questo ruolo. Lo spettacolo è “complicato” e con “dinamiche non semplici”, è stato necessario uno studio approfondito non solo del testo, ma anche di tutto ciò che succede al personaggio e degli elementi che si intersecano. Tuttavia, ora provo grande soddisfazione nel recitare questo ruolo, direi che con il personaggio ho in comune i capelli e l’ anello!
Matteo Anselmi – Thomas Royd: è un personaggio introspettivo e “pensante”. Per costruire il ruolo, mi sono concentrato su come gli altri personaggi lo percepiscono, sia nel romanzo che nel testo teatrale. Il tratto molto riflessivo del ruolo non mi appartiene particolarmente, perciò ho studiato con attenzione il testo e tutti gli elementi su di lui che arrivavano dagli altri personaggi e dalle descrizioni delle sue diverse sfaccettature. E’ una persona che arriva nella casa, dove si svolge il racconto, dopo molti anni e ha relazioni complesse con gli altri, con un “inizio, un’evoluzione e poi uno svelamento finale”.
Simone Marietta – L’ispettore: interpreto un ispettore di polizia, nipote del sovraintendente. Mi diverte osservare gli altri attori in scena e “rubare” consigli e segreti da loro, che sono artisti esperti.
Qual è il punto di forza di questo spettacolo?
Elia Tedesco: un punto chiave è l’importanza del lavoro di squadra e dell’affiatamento del gruppo. Gli attori si conoscono bene e lavorano in sincronia, creando un’energia positiva sul palco che viene percepita dal pubblico. Questo affiatamento probabilmente è il principale elemento di successo dello spettacolo.
Elena Soffiato: sicuramente il punto di forza è il divertimento che abbiamo nel creare i personaggi che ci vengono assegnati, c’è sempre un’attenzione da parte di chi assegna i ruoli a valorizzare di ognuno di noi una qualità diversa. Insieme siamo proprio come un’orchestra, ciascuno ha un una corda adatta a suonare in sintonia con gli altri. Inoltre vorrei sottolineare anche il fascino “retrò” dello spettacolo, che si basa sulla forza della scrittura senza ricorrere a effetti speciali visivi. Questo approccio è visto come un punto di forza, in contrasto con la tendenza moderna di film e spettacoli che si affidano eccessivamente agli effetti speciali.
Andrea Beltramo: un altro punto di forza è che rispettiamo lo stile di Agatha Christie, la forza arriva dal testo e dalla capacità di metterlo in scena senza stravolgimenti perchè sono dei capolavori che hanno lasciato un’impronta davvero grande nel mondo del letterario e teatrale.
Sono testi difficili, ma ognuno è diverso dall’altro, questo è stato impegnativo nel trovare delle interazioni tra i personaggi, sembravano scontate, invece erano profonde e complicate.
Perchè il pubblico non deve perdersi “Verso l’ora zero” ?
Matteo Anselmi: Lo spettacolo offre una versione del giallo in cui tutti i personaggi sono ben delineati e il pubblico non ha la sensazione di aver già visto qualcosa di simile. Inoltre lo spettacolo è scorrevole e coinvolgente, nonostante la sua durata di due ore e mezza e spinge il pubblico a porsi delle domande e a interrogarsi su chi possa essere l’assassino, con tanti colpi di scena, rendendo la trama imprevedibile fino all’epilogo finale.
Nella Compagnia Torino Spettacoli, ci sono spesso anche ragazzi del Liceo Teatrale Germana Erba di Torino, quanto l’esperienza scolastica è importante per la propria carriera teatrale? Come stai vivendo questa esperienza?
Simone Marietta : sicuramente il percorso al liceo è qualcosa di importantissimo per la mia futura carriera, ma anche per la mia vita personale perché sto imparando a organizzare le mie giornate e il lavoro. La scuola effettivamente è un lavoro quindi devo organizzare bene tutto ed essere sempre sul pezzo; c’è la stanchezza però quando ci sono i risultati alla fine è bellissimo, che sia l’applauso quando il sipario si chiude, il sorriso del pubblico durante l’inchino, vivo il risultato come un voto bello che puoi prendere quando fai l’interrogazione di storia o di filosofia.
La cosa più bella è lavorare con tutti gli attori della Compagnia Torino Spettacoli, non è la prima volta per me , ma è sempre qualcosa di fantastico. Quest’anno ho la fortuna di essere l’unico dei ragazzi nel cast, è una responsabilità e allo stesso tempo è un piacere enorme perché io, da piccolo, andavo a vederli a teatro, erano i miei idoli e adesso ci lavoro, chiacchieriamo, scherziamo nei camerierini e questo mi fa sentire felice e grato.
Informazioni ed acquisto biglietti
Acquisto date Erba su questo sito, www.torinospettacoli.it o contattando il numero 011.6615447 o alla mail info@torinospettacoli.it