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MI SONO ROTTO… I RICORDI – La nostra recensione
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MI SONO ROTTO… I RICORDI – La nostra recensione

antonio provasio
antonio provasio

MI SONO ROTTO I…RICORDI con
ANTONIO PROVASIO

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  • LO SPETTACOLO
  • CONSIDERAZIONI
SCHEDA

16 dicembre 2019
al TEATRO MANZONI

Testo di Antonio Provasio e Mitia Del Brocco
Regia: Antonio Provasio
Con Maicol Trotta e Mitia Del Brocco
Con la partecipazione straordinaria del pubblico

Arrangiamenti musicali: Luciano Luisi

LO SPETTACOLO

Antonio Provasio forse non a tutti dice qualche cosa, ma se vi dico la Teresa dei Legnanesi, ecco che avete capito di chi stiamo parlando.
Qui però Antonio Provasio indossa, forse per la prima volta sul palco, gli abiti da uomo.
Antonio immagina di essere nel suo camerino poco prima di ricevere un premio prestigioso (niente po’ po’ di meno che l’Ambrogino d‘oro) ed intanto racconta di uno spettacolo che vorrebbe portare in scena che parli dei tempi della sua giovinezza, ricordando la Milano dei cortili; ricordando come erano i giochi ed i rapporti con i coetanei, piuttosto che con gli adulti.

Vorrebbe creare uno spettacolo dove i suoi ricordi, che lui sente “rotti” perché ormai travolti, irrisi e superati dalla quotidianità sempre più rapida e tecnologizzata, vengano ricomposti e narrati e rivalutati.

Racconta questo suo immaginario spettacolo interagendo ora con il pubblico, raccogliendo anche i ricordi di chi è presente in sala, ora con diversi personaggi: la moglie, prima di tutto, Mitia Del Brocco (moglie sulla scena e nella vita), il suo manager Pugliese, il cuoco orientale che gli porta la cena in camerino, un giovane cantante rapper e da ultimo anche il figlio (tutti rappresentati da un giovane attore della compagnia dei Legnanesi, Maicol Trotta, ecclettico, simpatico, molto abile nel caratterizzare i diversi personaggi, pronto a cogliere le battute che Antonio gli offre).

Cerca in loro la comprensione di questa sua nostalgia senza trovare una grande rispondenza.

Cerca di far capire l’importanza dei ricordi per la costruzione del nostro futuro e sarà nel interrogare il pubblico e nel trovare in lui un risvegliarsi di ricordi più o meno comuni che ritroverà la bellezza della condivisione e convivialità.

antonio provasio

“Torniamo a essere meno social e più socievoli.
Non perdiamo la nostra identità!”

CONSIDERAZIONI

Uno spettacolo semplice, divertente che risveglia ricordi comuni alla maggioranza del pubblico in sala.

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Antonio Provasio, rimane, anche quando impersona se stesso, spontaneo, semplice, diretto, ironico e pronto a cogliere gli spunti che il pubblico o i suoi compagni di scena gli offrono per improvvisare battute.

Uno spettacolo improntato alla nostalgia e alla tenerezza verso gli anni dell’infanzia e adolescenza, dove si sorride e ride volentieri.

Peccato che prevalga il sentimento del “si stava meglio, quando si stava peggio”.
Manca un po’ il riscoprire, attraverso l’auspicato ritorno ad una maggior socialità e condivisione e al ritrovare nei ricordi di chi ci ha preceduti le solide radici per costruire il futuro, la similarità di aspirazione e sogni tra i giovani di oggi e quelli di ieri.

Manca forse anche un po’ il riconoscimento che queste nuove generazioni sono in fondo il frutto di quello che noi abbiamo trasmesso ed educato.

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