“Cleopatràs” di Giovanni Testori al Teatro Fontana
Il Teatro Fontana ha ripreso da qualche anno a riprogrammare stagioni teatrali.
Torna in questa occasione uno spettacolo storico di ATIR con questo monologo di Giovanni Testori.
Cleopatràs è una delle ultime opere di Testori, appartiene alla trilogia dei Tre Lai in cui l’autore si cimenta con tre figure classiche (Cleopatra, Erodiade e Maria).
La trama di “Cleopatràs“
In un Egitto reinventato e inserito nella topografia della Valassina, luogo caro allo scrittore, Cleopatra piange il suo Antonio e racconta la sua vita di cadute, tormenti e riscatti. Canta la sua tragedia d’amore, in una lingua che mescola dialetto milanese e latino, italiano arcaico.
Il cast di “Cleopatràs“
Arianna Scommegna: ancora una volta Arianna Scommegna è di una bravura che lascia senza parole.
La sua Clepatràs è molto popolana, brianzola. I suoi luoghi sono tra Como e Lecco.
E’ un racconto che si rifà a piccoli piaceri della vita, a momenti semplici. Le cadute e le battaglie perse non sono quelle della Cleopatra di Egitto, ma quelle più famigliari di una popolana. Non per questo meno intense o tragiche.
Arianna Scommegna è formidabile nei passaggi, a volte quasi bruschi, da l’ironico, quasi comico, al lussurioso (una lussuria un po’ sboccata e popolana), al tragico disperato.
Per questa interpretazione Arianna ha vinto il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro.
Chiara Torselli al violoncello: è stata la prima interpreta ad accompagnare questo monolgo, torna insieme con Arianna Scommegna in un delicato, leggero e ironico dialogo in punta d’archetto.
Trailer di “Cleopatras”
La nostra recensione
Questa Cleopatràs non è regina, non è personaggio storico.
Questa Cleopatràs è semplicemente donna. Donna che ha pienamente vissuto, ha amato, ha goduto e ha anche perso.
E’ un lamento per la perdita del suo amore, del suo Antonio che diviene “Tugnàs”. ma che diviene anche una raccolta dei ricordi, dei momenti belli, dei momenti di amore, amore anche carnale.
Un inno alla vita infine.
Curioso, ma anche metodo fantasioso per illustrare l’incarnarsi del corpo di questa regina della Valsassina nella sua terra.
Con le mani e con bacinelle di colore ecco che sul suo abito bianco descrive le vie dell’acqua, i fiumi e il lago (del Segrino) che sono colate azzurre che descrivono un triangolo il cui vertice sono i genitali, la fonte della vita.
Con rosso e verde invece si descrivono sui seni le montagne e poi la sequenza dei paesi di quella zona, Paesi dove si svolge la vita di questa Cleopatràs e Tugnàs.
Anche l’uso di questo linguaggio che ricorda un po’ il grammelot, un misto tra dialetto lombardo e latino arcaico, aggiunge un tocco che è in parte comico, ma riesce anche a trasmettere la tragicità intensa e popolare.
Ancora una volta la punteggiatura musicale dal vivo, aggiunge poesia e movimento allo spettacolo.
Bello e consono che lo strumento sia un violoncello, da sempre ritenuto lo strumento più simile alla voce umana e la cui forma ricorda le forme del corpo femminile da abbracciare.
Cast Artistico e Tecnico
In scena : Arianna Scommegna, al violoncello Chiara Torselli
Regia di Gigi Dall’Aglio
Scene Maria Spazzi
Luci Pietro Paroletti
Produzione ATIR
Attrice vincitrice del Premio Associazione Nazionale Critici di Teatro
Teatro Fontana – Milano
“Cleopatras“
6 – 9 febbraio 2025
Sito web: Home – Teatro Fontana
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da lun a ven 9.30-13 e 14-18
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RITIRO/ACQUISTO IN TEATRO
da lun a ven 15.00-18.00
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