Anfitrione: la commedia degli equivoci di Plauto rivista da Sergio Pierattini in scena al Teatro Manzoni fino al 17 novembre
- ANFITRIONE
- COMMEDIA DEGLI EQUIVOCI
- CAST E SCENOGRAFIA
ANFITRIONE
Anfitrione, la commedia di Plauto del 206 a.C., ha subìto numerosissime rivisitazioni e riletture nell’arco dei secoli e al Teatro Manzoni fino al 17 novembre ne è in scena un chiaro esempio di Sergio Pierattini con la regia di Filippo Dini.
I personaggi in scena sono Anfitrione e Sosia, le rispettive mogli Alcmena e Bormia e due dèi, Giove e Mercurio, nelle sembianze proprio di Anfitrione e Sosia. Le divinità si fingono uomini perché Giove possa giacere con Alcmena, di cui è innamorato: in questo modo la moglie del protagonista è convinta di passare la notte con il proprio marito non sapendo che l’uomo è invece molto lontano da casa.
COMMEDIA DEGLI EQUIVOCI
Anfitrione è un chiaro esempio di commedia degli equivoci: un particolare tipo di testo teatrale che fonda la sua comicità sulla confusione e, appunto, sull’equivoco. Questo è, nella maggior parte dei casi, scatenato dal “doppio” che nella commedia in scena al Teatro Manzoni è rappresentato dai due uomini e dalle loro “riproduzioni in forma divina”.
Questa assurda situazione scatena incomprensioni e fraintendimenti continui che provocano continue risate nello spettatore e, se non bastasse, l’attualizzazione di Sergio Pierattini aumenta a dismisura il divertimento: il “nostro” Anfitrione è un politico appena uscito vincitore dalle elezioni a Presidente del Consiglio e Sosia è invece un simpaticissimo autista napoletano.
CAST E SCENOGRAFIA
Nel cast abbiamo Gigio Alberti, che interpreta Giove; Giovanni Esposito, che interpreta Sosia; Barbora Bobulova, che interpreta Alcmena; Antonio Catania, che interpreta Anfitrione; Valerio Santoro, che interpreta Mercurio e Valeria Angelozzi, che interpreta Bormia.
C’è grande equilibrio in scena e nessun artista né le rispettive interpretazioni risultano deboli nell’economia dello spettacolo. Particolarmente divertenti sono le scene tra Sosia e Mercurio e i momenti in cui Sosia, ubriaco, e Anfitrione scoprono gli dèi in casa propria.
La bellissima scenografia sul palco (Laura Benzi) rappresenta il cortile della casa di Anfitrione e, unita ad un interessante gioco di luci (Pasquale Mari) e di proiezioni, ricrea l’andamento (più o meno naturale) del giorno e della notte.