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Adam Pascal: 12 regole per affrontare un’audizione. La Masterclass organizzata da Tab
Scuro Chiaro

Adam Pascal: 12 regole per affrontare un’audizione. La Masterclass organizzata da Tab

Adam Pascal

Io ogni volta che devo fare un provino sono vulnerabile e traumatizzato. E’ come stare davanti a dei giudici, nudo, che ti dicono si o no.

Adam Pascal

Ragazzi che Masterclass!
Tab anche questa volta ci ha lasciati senza parole e ci ha regalato qualcosa di prezioso come un gioiello di Tiffany.
Domenica 25 aprile, tre ore insieme ad un icona del mondo musical ovvero Adam Pascal.
Avevamo già avuto il piacere di partecipare a una meravigliosa masterclass dedicata a canto e interpretazione con Joe Vetch e questa volta i quattro moschettieri di Tab, ormai li ho soprannominati cosi, Giorgio CamandonaMauro SimoneMartina Ciabatti e Phil Mennel, ci hanno portato direttamente a Broadway!

Adam ha regalato davvero preziosissimi consigli per tutto ciò che riguarda il modo delle audizioni e dei provini, fatene davvero tesoro.

Adam Pascal è un attore, cantante e musicista statunitense.
Conosciutissimo al grande pubblico per il suo ruolo come Roger nella produzione originale del musical Rent a Broadway a Londra e nel fil del 2005. Proprio per questa interpretazione è stato candidato ai Tony Award come miglior attore protagonista in un musical.
E’ stato nel cast anche di altri musical, tra cui: Aida, CabaretHairChessMemphis e Chicago.

Le dodici regole per affrontare un audizioni di Adam Pascal

1) Gli occhi sono molto importanti in un audizione, devi sempre essere concentrato su qualcosa di specifico. Non guardare i creativi negli occhi, loro vogliono solo osservare e non essere al centro dell’attenzione.

2) Quando sei in una stanza di un’audizione la prima cosa che devi fare, prima di iniziare a cantare, è trovare un punto della stanza, dietro il team creativo, dove concentrarti e quello diventa la persona con cui stai comunicando. Qualcosa di piccolo, non puoi guardare tutto il muro, ma che possa aiutarti a mantenere la concentrazione. Cosi sarai più centrato mentalmente, più calmo e questo ti aiuterà a creare momenti di intimità in poco tempo.

3) Se resti bloccato nella stessa posizione per troppo tempo questo distrae, rilassati fisicamente.
Rilassati però non significa essere molli: essere coscienti di quello che fa il vostro corpo è importante e fa la differenza.

4) Non partire subito al massimo altrimenti poi non c’e più nulla da raggiungere e quindi attenzione ai tagli musicali che fai in un brano. Parti con meno volume, meno intensità e poi falla crescere.

5) SEMPLIFICARE: ricorda che le idee semplici non è detto che siano facili da realizzare.

6) In ogni canzone c’e una mappa emozionale, anche nelle canzoni pop. Quando ascoltate una canzone fate una scelta specifica, dovete osservare qual’è la mappa emozionale.

7) Durante un’audizione non pensare alla performance, devi solo usare la faccia e concentrarti su quella.

8) Non cercare mai che la tua voci suoni come quella di qualche attore famoso, devi essere tu, devi usare la tua voce originale per quello che è.

9) Non fate sempre la cosa ovvia per un personaggio, cercate sempre le luci e le ombre.

10) Non pensare mai di fare una performance ma racconta una storia.

11) Tu come attore devi controllare l’emozione. “Se tu piangi loro non piangeranno” non penso sia vero al 100% ma se tu riesci a trattenere le tue lacrime allora il pubblico piangerà e sarà più coinvolto.

12) Non preoccuparti subito di creare il personaggio, è un processo che deve accadere in congiunzione rispetto a ciò che succede accanto a te. Prova a non prenderlo troppo seriamente. E’ sempre un gioco, nessuno morirà, è una cosa meravigliosa quella che facciamo ma non così importante.


A volte gli attori si prendono troppo seriamente ed è una cosa sbagliata.

Adam Pascal

Da regista penso che la mia capacità migliore sia quella di comunicare con attori, do idee, suggerimenti non dico mai cosa fare perché non vorrei che nessun regista mi parlasse così. Credo molto nel lavoro di gruppo.

Il momento Q&A

Come è stato per te lavorare con Jonathan Larson?
Questa domanda me la fanno sempre. Io l’ho conosciuto poco perché è morto un mese dopo ed eravamo sempre in prova e non avevo molte interazioni. Lui osservava molto. Io posso semplicemente pensare alla cose fantastiche che avrebbe fatto. Era un personaggio molto normale, tranquillo con un talento incredibile, non era un… Elthon John.

Ti saresti mai immaginato che questo spettacolo sarebbe mai divento di così grande successo?
No, non penso sarebbe stato possibile prevederlo. Durante le prove capivamo che avrebbe avuto un certo successo, io pensavo che sarebbe finito Off Broadway ma poi siamo finiti a Broadway. Non puoi mai predire il successo perché gli elementi più importanti per raggiungerlo sono la fortuna e il tempismo e sono imprevedibili.
Ci sono spettacoli molto belli che non ottengono successo.

Quando inizi a studiare un personaggio da dove inizi?
Non sono un attore, non ho studiato. Non creo una storia di background non mi è utile. Il testo, la musica i capelli il make up uso tutti quelli elementi, cerco di imparare il materiale e metterlo nel mio corpo. Il personaggio lo impari sul palco e siamo fortunati se possiamo creare un personaggio da zero, a me è capitato un paio di volte, che non fossero già personaggi fatti da altri da riproporre. Ognuno ha il proprio processo nella creazione del suo personaggio, io cerco di sparire nel personaggio usando tutto, qualunque elemento.
Prima impara le canzoni, il dialogo e poi… lo troverai il personaggio. Io nasco come musicista e non attore e quindi imparare la musica e le canzoni mi aiuta.

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Qual’e la differenza tra fare Roger nel film e nel musical?
Facendo lo spettacolo a Broadway non era semplicemente divertimento, Jonathan era appena morto, c’era molta energia negativa per questo e io ero un musicista che aveva fatto sempre rock. La mia voce era sempre stanca, ora sarebbe tutto più semplice anche se non ho più l’eta per farlo.
Il film è stato molto simile, la cosa interessante è che aggiusti il personaggio rispetto alla luce, la camera la scenografia ma per il resto è uguale a quando stavo sul palco.

C’è una tua qualità che credi sia stata la chiave del tuo successo?
La mia voce, penso di avere una voce unica. Penso anche di essere un bravo attore, posso essere attraente ma credo che questo lo abbiano in molti e quindi la cosa più importante ripeto è la voce.

Qual’è il tuo spettacolo preferito di quelli in cui hai fatto parte e il tuo collega preferito?
Sono stato fortunato perché ho lavorato con tante persone che adoro e da cui ho imparato e di cui sono diventato amico.
Creare connessioni con altri del cast e come andare in battaglia tutti uniti.
Non ho uno show preferito, li ho adorati tutti. Alcuni hanno avuto più successo ma sono stati tutti fantastici. Io sono arrivato al musical comedy un po’ più tardi e adesso amo molto questo stile e voglio farne di più.

Come è stato lavorare con Elthon John?
Tu non lavori con Elthon, non è tutti i giorni in sala prove. Io non l’ho visto fino alle preview in Chicago, forse non ha il tempo di stare in sala prove. La sua presenza distrae, è una presenza importante e non la vuoi perché ti rende difficile tenere l’attenzione sul lavoro.
Phill Collins all’opposto era tutti i giorni in sala con la sua pianola lavorando e scrivendo. Ha una personalità e energia diversa, non ti accorgevi neanche che fosse lui.

La cosa principale per vincere un’audizione nello show business americano?
Devi lavorare su te stesso e sulla tua tecnica di audizione. Fare un’audizione è una tecnica a se. Saper cantare e recitare è irrilevante se non sai fare le audizioni. Quello che fai sul palco non è la stessa cosa di ciò che fai in audizione.
Quanto ti prepari per un’audizione se lavori solo sul canto non andrà bene, la cosa più importante è la recitazione. Pensate a come performare la canzone emotivamente, non potete pensarci sul momento. Dovete prepararvi, stare in piedi, essere naturali, usare la faccia, la vostra concentrazione. Sono cose semplici ma non facili.

Che cosa suggeriresti per un performer che vuole lavorare all’estero?
Non ho una risposta, non lo so. Con zoom e con le audizioni su zoom secondo me arriveranno più opportunità rispetto a prima. Ma se volete lavorare in America per prima cosa dovete lavorare sul vostro inglese.

Stanno per fare “Pretty Woman” in Italia. Hai un suggerimento?
Uno spettacolo molto divertente, molte parti alcune belle per gli attori e altre per i cantanti. Rispetto al film la storia non è narrata in maniera fluida e non mi piacciono i numeri di gruppo, questo il suo limite ma ripeto mi sono divertito molto.




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