Se parliamo di cinema Italiano, la prima città che ci viene in mente è naturalmente Roma. La Città Eterna può vantare una ricca e produttiva tradizione cinematografica – grazie a Cinecittà – che ha fatto conoscere diversi dei suoi monumenti in tutto il mondo. Milano, d’altra parte, si è difesa bene nel corso del tempo, e diverse pagine indelebili del mondo del cinema italiano sono state dipinte proprio grazie ai suoi scorci.
Dagli anni Sessanta in poi, infatti, la città meneghina è stata palcoscenico per i racconti di diversi registi e parecchi sono stati i grandi film realizzati in città. Oggi andiamo a scoprire più da vicino alcuni dei luoghi utilizzati dai registi per la realizzazione dei loro film, all’interno di un itinerario che spazia per tutta la città.
Prima di cominciare ad esplorare le vie di Milano c’è un punto da tenere in considerazione: perché farsi rovinare l’esperienza portando con sé delle pesanti valigie?
In questo caso è bene approfittare di uno dei vari depositi bagagli dislocati in città a Milano per lasciare zaini e valigie. Basterà prenotare un deposito attraverso l’apposita applicazione, pagando con carta di credito o metodi di pagamento elettronici.
Detto questo, acquistate un abbonamento della metro e seguiteci: è tempo di scoprire le location dei film più importanti girati in città.
Un miracolo in Piazza Duomo
Una delle scene più importanti di Miracolo a Milano, capolavoro di Vittorio de Sica con Totò protagonista, è ambientata proprio a Piazza Duomo: il luogo più riconoscibile ed iconico della città lombarda.
All’ombra della cattedrale gotica i protagonisti del film, dopo un lungo andirivieni, rubano delle scope e iniziano a… volare sopra i cieli della città. Questa scena, iconica a dir poco, sarà d’ispirazione per il ben più famoso E.T., di Steven Spielberg.
Nel mentre, le guglie del duomo di Milano, con il loro carattere severo, fanno da sfondo al volo, che prosegue su altre zone e panorami. Meno rilevanti, comunque, visto che al giorno d’oggi la piazza è stata consegnata alla storia con successo.
Due napoletani a Milano Centrale
Nel 1956 esce Totò, Peppino e la… malafemmina, una delle commedie più popolari del Principe della risata, con la regia di Camillo Mastrocinque. Una delle scene più note del film vede i protagonisti scendere da un treno, proveniente dalle campagne napoletane, in piena stazione centrale.
Qui i nostri eroi si ritrovano vestiti di tutto punto per un’esplorazione polare, a causa dei racconti distorti di Mezzacapa, con grande scherno dei passanti. La scena in questione è stata girata senza comparse e quindi offre sguardi divertiti e risate sincere tra i passanti che si trovavano in stazione in quel momento.
Per l’eccessivo rumore in sottofondo, la scena è stata poi doppiata in post-produzione, per evitare di avere dei dialoghi incomprensibili. Resta comunque sullo sfondo la stazione di Milano Centrale, diversa da come la conosciamo oggi, ma anche all’epoca luogo particolarmente importante per la città e per i suoi abitanti.
Alla scoperta della magia del tifo
A cosa pensate se vi diciamo Diego Abatantuono, 1982, calcio? Noi allo stadio di San Siro, location protagonista di Ecceziunale… veramente.
Il film girato da Carlo Vanzina racconta della vita calcistica di tre tifosi diversissimi tra loro, tutti interpretati da Diego Abatantuono; essendo un film incentrato sul calcio e sul rapporto dello stesso con le persone, non stupisce vedere alcune scene ambientate nello stadio di San Siro, durante il derby Milan-Inter.
Il Giuseppe Meazza (San Siro è stato il nome ufficiale dello stadio fino al 1980 e proviene dal quartiere dove si trova la struttura) è protagonista di alcune scene tagliate dalla versione cinematografica; in queste c’è Massimo Boldi al derby Milan-Inter, proprio sugli spalti, mentre si gode la sua partita del cuore.
Col trattore in (quasi) tangenziale
Il ragazzo di campagna è un classico assoluto della commedia all’Italiana, con Renato Pozzetto protagonista, ed è noto per parlare di un giovane contadino che tenta la fortuna a Milano, scontrandosi ferocemente con la realtà caotica della metropoli.
Tra le tante scene che si potrebbero citare, è impossibile non parlare di quella in cui Artemio, alla guida del suo trattore, diventa vittima sacrificale del traffico milanese, tra insulti e clacson, mentre attraversa Corso Vittorio Emanuele II.
Al giorno d’oggi la via in questione è stata trasformata in zona pedonale, pertanto non c’è più nessun automobilista a strombazzare o insultare nessuno. Nella scena, però, è possibile notare i diversi cinema nei palazzi a bordo strada, oggi sostituiti da negozi dei grandi marchi di moda.
Milano violenta
Durante il corso degli anni Settanta, il genere del poliziesco all’Italiana sale alle luci della ribalta grazie ad una serie di film molto azzeccati che vedono spesso grandi città italiane come protagoniste.
Oltre a Roma, Pavia, Torino e Genova è impossibile non citare Milano, ambientazione per diversi film appartenenti al genere “poliziottesco”. Milano Odia: la polizia non può sparare, Banditi a Milano, La Mala Ordina, Milano Calibro 9 sono soltanto alcuni degli esempi.
Tutti questi film condividono una certa idea di Milano, e mettono sotto la lente d’ingrandimento i simboli della sua crescita urbanistica. È così che sul grande schermo arrivano il grattacielo Pirelli, la Torre Branca in Parco Sempione, la Darsena o la Torre Velasca.
Chi si vuole immergere nelle atmosfere plumbee di queste produzioni non deve far altro che girare per questi luoghi, nella speranza che il progresso e la rinnovata modernità non abbia portato via l’atmosfera che ha animato quelle produzioni.