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“LA MERDA” in scena al Teatro Leonardo di Milano raccontato dal suo autore Cristian Ceresoli
Scuro Chiaro

“LA MERDA” in scena al Teatro Leonardo di Milano raccontato dal suo autore Cristian Ceresoli

Silvia Gallerano

“La Merda” è un nostro piccolo atto rivoluzionario.

Cristian Ceresoli e Silvia Gallerano

“La Merda” di Cristian Ceresoli con la strepitosa Silvia Gallerano in scena il 26 Novembre alle 20.30 al MTM Teatro Leonardo

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Lo spettacolo al suo decimo anno di vita ha al suo attivo 600 repliche di tutto esaurito a Londra, Adelaide, Berlino, Milano,Edimburgo, Madrid, Bologna, Copenaghen, Venezia, Manchester, Torino,Glasgow, Firenze, Vilnius, Lugano, Oslo, São Paulo, Roma, Vancouver e l’essere vincitore del Fringe di Edimburgo.

La sinossi de “La Merda”

La Merda si manifesta come uno stream of consciousness dove, in poesia, si scatena la bulimica e rivoltante confidenza pubblica di una “giovane” donna “brutta” che tenta con ostinazione, resistenza e coraggio di aprirsi un varco nella società delle Cosce e delle Libertà.

Silvia Gallerano
Silvia Gallerano strepitosa protagonista de “La Merda”

La Merda ha come spinta propulsiva il disperato tentativo di districarsi da un pantano o fango, ultimi prodotti di quel genocidio culturale di cui scrisse e parlò Pier Paolo Pasolini all’affacciarsi della società dei consumi. Quel totalitarismo, secondo Pasolini, ancor più duro di quello fascista poiché capace di annientarci con dolcezza.

Cristian Cesaroli ci racconta il suo spettacolo “La Merda”.

Siamo prossimi al ritorno a Milano di “La Merda”, spettacolo di grandissimo successo internazionale. Quando hai scritto quest’opera, tra l’altro la prima della tua carriera, pensavi mai diventasse qualcosa di così clamoroso?
Da una parte no, anche se appare come risposta scontata, non era assolutamente prevedibile. Non me lo aspettavo io, non se lo aspettava Silvia e poi il tutto è andato oltre il bello spettacolo di successo, il bravo scrittore e la brava attrice.
E! diventata un’esperienza poetica, politica, umana, a seconda della nostra sensibilità o dei termini che possiamo utilizzare per descriverla che sono i più disparati ed ognuno è libero di poterla descrivere e ricondurre a una sintassi che gli è propria.
Sia io che Silvia temevamo che lo spettacolo andasse oltre e diventasse una missione poetica, politica, un bisogno, una necessità espressiva.
Lo spettacolo in tutti questi anni non è mai stato toccato di una virgola, l’interpretazione straordinaria di Silvia si rinnova sempre ogni sera e ogni minuto a seconda delle persone presenti e quindi anche lei aveva in qualche modo questo desiderio che non si aspettava si amplificasse in questo modo ma l’ha cercato, l’ha voluto.

Il fatto che uno spettacolo resti così attuale, anche con il passare degli anni, implica che sono state toccate delle tematiche che, anche se scritte 10 anni fa, sono ancora attuali. Questo è o un grande atto di genio o il mondo che non avanza.
Da una parte l’opera è stata costruita in modo che potesse resistere nel tempo, nel senso che non è stata fatta come uno stand up comidian che usa la materia del contemporaneo e in poesia ci fa ridere su personaggi o questioni del momento.
La mia fu una scelta poetica e letteraria molto precisa e quindi non ascrivendola ad un tempo ha permesso la sua persistente attualità e l’avvicinarsi di diverse generazioni di pubblico.

La protagonista de “La Merda” è una giovane donna “brutta” che si confida e si racconta ma le parole le sono state date dalla visione della realtà di un uomo e questo secondo me è bellissimo.
Mi commuove sempre un po’ che venga riconosciuto e trattato questo tema e io partecipo a questo con stupore. E! un processo che è avvenuto senza che io ne fossi consapevole.
La scelta che io scrivessi questo testo per Silvia è una scelta condivisa, ci siamo confidati e poi io ho fatto il mio mestiere di scrittore e lei quello di artista.

La bellezza sta anche nel fatto che la sensibilità della tua scrittura spezza una lancia a favore del mondo maschile a cui si attribuisce nella totalità l’incapacità di capire l’universo femminile, ma tu hai dimostrato che non è così.
Questo mi aiuta meglio ad argomentare ed è stato un lavoro personale quotidiano dato che io vengo da un universo lontanissimo, patriarcale, sessista, maschilista, becero, violento, arrogante…
Io cresco, nasco, le mie guide, i miei maestri, i miei genitori mi hanno insegnato che il genere femminile era una minoranza che si ascriveva nel settore della semi schiavitù se non addirittura dell’ oggettivizzazione del corpo.
Questo processo su di me è stato feroce, grave, violento, problematico e ad un certo punto mi sono dovuto occupare del trauma che questo apprendimento mi aveva lasciato.
Il libro che sto finendo invece è dedicato all’universo maschile per sottolineare che non tutti gli uomini sono uguali e che quelli che ancora non hanno capito o forse non arriveranno mai a capire alcune cose, vanno criticati.

Cristian Ceresoli
Cristian Ceresoli autore de “La Merda”.

Silvia, quando scrivi questo spettacolo quindi, è da subito la tua Musa ispiratrice.
Sì. Noi in primis abbiamo il nostro incontro personale, la nostra storia d’amore e la scelta per preservarla è quella di non lavorare mai insieme.
Il termine Musa ispiratrice mi porta in odore di sessismo ma io credo che noi svolgiamo un ruolo assolutamente complementare e anche io sono una “bella musa”.
Io quindi non ho scelto di scrivere per lei, abbiamo politicamente e poeticamente avuto un affinità e un sentire che portavano alla procreazione di un gesto artistico.
Gli inizi non sono stati davvero faciliti in Italia quindi abbiamo tradotto il testo e siamo andati a Edimburgo e da li è storia.

C’è una Nazione che vi ha accolto meglio e una in cui è stato un po’ più difficile approdare in questi anni?
Noi dal 2013 abbiamo un Producer inglese che lavora in tutti i luoghi principalmente anglofoni, Sud Africa, India e ci sono forti connessioni con Giappone, Cina.
Ci sono poi luoghi in cui la censura ha bloccato il lavoro tra cui la Russia, sia San Pietroburgo che Mosca non lo hanno accettato per il titolo e per il nudo.
In Austria fu presentato a un Teatro della Municipalità di Vienna noto per le sue politiche femministe ma che lo rifiutò perché lo trovava controproducente.
Quando il nostro lavoro riesce ad arrivare, perché non censurato, l’emozione poi è sempre la stessa: una grande commozione, partecipazione, a prescindere dalla tipologia del luogo e alle dimensioni, e lo spettacolo funziona, non c’è mai stato un rifiuto o mancanza di riconoscimento da parte del pubblico.

State lavorando perché “La Merda” diventi anche uno progetto cinematografico.
In questo momento i progetti sono due.
Uno è acceso da tempo immemore perché vorremo capire come trasporre l’opera con un linguaggio cinematografico diventando, non proprio un film, ma una testimonianza cinematografica d’autore raccogliendo un repertorio vastissimo di dieci anni con riprese ad hoc.
Questo però è un progetto che fatica ad ottenere un finanziamento, la censura della Tv di Stato e quindi del Ministero finalmente sembra essersi un po’ rallentata ultimamente…
L’altro progetto consiste nel riprendere lo spettacolo, anche per nostro archivio e poi vediamo se sarà trasmesso da qualche piattaforma televisiva, con nostra scelta estetica. Gia lo abbiamo fatto, ora passiamo al montaggio e vediamo che tipo di distribuzione potrà avere.
Il progetto cinematografico è quello più ambizioso che però trova un po’ di difficolta al momento sia per gli “algoritmi” che oggi sono fondamentali e che per i fondi da trovare.

Stai ultimando il tuo libro dove ci parli di te e anche del grande successo e di ciò che ne consegue dopo.
Io dopo aver scritto “La Merda” nel 2011, l’ho tradotta e poi non sono più riuscito a scrivere.
Il fatto che io abbia interrotto il mio canale espressivo è una delle ragioni che mi ha portato sei mesi prima dello scoppio della pandemia ad ammalarmi gravemente con una grave forma di depressione che per fortuna ha avuto una durata e da cui sono completamente guarito.
Questo mi ha anche portato a tutelare sempre di più “La Merda” da tutto quello che avveniva attorno a questo spettacolo.
Ho poi iniziato il libro nella seconda parte della malattia, la prima è davvero annichilente ed era impossibile fare alcunché e per fine anno dovrebbe essere terminato….

La fiamma si è riaccesa e noi vogliamo assolutamente che continui ad ardere perché altre opere di grande intensità emotiva possano uscire ancora una volta dalla penna di Cristian Ceresoli!

Il cast artistico e tecnico de “La Merda”

Autore:  Cristian Ceresoli 

Protagonisti: Silvia Gallerano

Produzione: FRIDA KAHLO PRODUCTIONS (Milano) con PRODUZIONI FUORIVIA (Torino), RICHARD JORDAN PRODUCTIONS (London) in collaborazione con SUMMERHALL (Edimburgo) e TEATRO VALLE OCCUPATO (Roma)

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Tecnico: Giorgio Gagliano

Tour Manager: Anna Funtò

Un momento tratto da “La Merda” di Cristian Ceresoli con la meravigliosa Silvia Gallerano

Info e biglietti

Teatro Leonardo

intero 25,00€ – convenzioni 20,00€, ridotto Arcobaleno (per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno) 20,00€, Under 30 e Over 65 – 15,00€, scuole di teatro e Università 15,00€, ridotto Bicicletta € 15,00, ridotto DVA 12,50€, scuole MTM, Paolo Grassi, Piccolo Teatro 10,00€, tagliando Esselunga di colore ROSSO, prevendita 1,80€

Info e prenotazioni biglietteria@mtmteatro.it – 02.86.45.45.45

Scarica l’App di MTM Teatro e acquista con un clic

Abbonamenti: MTM La cura e l’artificio, MTM La cura e l’artificio Over 65, MTM Carta Regalo x2, MTM Carta Regalo x4

Biglietti sono acquistabili sul sito www.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita
vivaticket.it.
I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo. 

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