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VOCAL BLUE TRAINS: “HALLELUJAH” è il loro nuovo singolo. Un omaggio coraggioso e ben riuscito! Intervista esclusiva. 
Scuro Chiaro

VOCAL BLUE TRAINS: “HALLELUJAH” è il loro nuovo singolo. Un omaggio coraggioso e ben riuscito! Intervista esclusiva. 

Vocal Blue Trains

Ha rappresentato una sorta di sfida musicale per noi, quella di riuscire a creare un arrangiamento che potesse risultare interessante e personale in mezzo alle tanti versioni già esistenti.

Alessandro Gerini

“Hallelujah” è il nuovo singolo dei Vocal Blue Trains.

“Hallelujah” di Leonard Cohen è forse uno dei brani che è stato reinterpretato più volte nella storia della musica.

Il tributo dei Vocal Blue Trains

I Vocal Blue Trains tributano così due degli artisti che li hanno influenzati maggiormente: il suo autore e Jeff Buckley che ne ha regalato al mondo una versione immortale.

La cover di Hallelujah dei Vocal Blue Trains
La cover di “Hallelujah” Nell versione dei Vocal Blue Trains

È proprio da questa versione che parte la reinterpretazione del coro fiorentino che riesce comunque a suonare inedita: l’intro “a cappella” dal gusto polifonico apre la strada alle due morbide voci dei solisti che ne accarezzano la conosciutissima melodia mentre un arpeggiatore dal gusto marcatamente indie ritocca il brano con sapienti pennellate di cornice, imboccando da subito una sonorità più elettronica creando un dialogo tra gli strumenti, le voci dei solisti e del coro che ormai potremmo definire il tratto distintivo del progetto stesso.

Chi sono i Vocal Blue Trains

Per conoscere meglio i Vocai Blue Trains e la loro musica ti consigliamo di cliccare qui.

Quattro chiacchiere con Alessandro Gerini, fondatore e direttore dei Vocai Blue Trains.

Avete messo mano ad un brano molto eseguito, una vera e propria icona del panorama musicale internazionale. Come è stato l’approccio?
Il presupposto che ci guida sempre nel produrre la nostra musica è “un po’ di cuore e un po’ di pancia” e un po’ ovviamente di scelta musicale oculata.
La questione di Hallelujah è nata in modo un po circostanziale, nel senso che è un brano che abbiamo fatto sempre fin dagli albori (ormai è qualche anno che facciamo musica!).
Nel tempo ci siamo molto affezionati a questo brano e io ho pensato di modernizzare e cambiare un po’ la sonorità della versione che già facevamo prendendo la cosa come “sfida” considerando che questo è il brano più coverizzato della storia della musica.
Un passo alla volta usciva qualcosa che ci rappresentava molto nella nostra identità musicale che è quella di voler avvicinare l’impronta del mondo corale a quello della musica elettronica, all’indie rock elettronico.

Voi anche in questa versione di “Hallelujah” partite dal polifonico per arrivare fino alla musica elettronica, un vero viaggio nella storia della musica.
Sì, questo è uno dei nostri intenti e la nostra grande speranza questa, poi ovviamente sono sempre gli ascoltatori che decidono. Noi vogliamo cercare un punto di incontro tra l’idea corale polifonica classica – gospel da cui proveniamo e il mondo rock e quello dell’elettronica.

I Vocal Blue Trains
I Vocal Blue Trains: 30 artisti e musicisti davvero unici.

Questa “miscela” di generi musicali può anche essere un modo di avvicinare diverse tipologie di pubblico alla vostra musica…
Sì, noi facciamo molta auto ironia su questo e pensiamo che il nostro progetto potrebbe mettere d’accordo sia magari gli accademici che il mondo dell’underground.

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In Italia il genere corale ha avuto sempre una grande tradizione, ultimamente però c’è stato un certo rallentamento di queste realtà. I “Vocai Blue Trains” come nascono?
Io sono il direttore e l’arrangiatore e mi avvalgo della preziosa collaborazione di alcune figure. Io ho sempre avuto il “pallino” degli arrangiamenti, è un modo che mi ha sempre incuriosito e ho iniziato molto presto a bazzicarci dentro.
Ho sempre avuto il sogno di creare un coro mio e poi ho trovato il coraggio di farlo.
I cantanti che fanno parte dei “Vocai Blue Trains” hanno tutti una storia pregressa, sono cantanti solisti. Ci siamo ritrovati ognuno con il nostro background e accomunati dalla curiosità di sperimentare abbiamo imparato a conoscerci musicalmente e a cantare insieme.
È stata una grande esperienza non solo sotto l’aspetto musicale ma anche umano.

Domanda che nasce spontanea conoscendo l’ambiente musicale: come si fa a tenere uniti 30 cantanti e musicisti senza guerriglie varie?
Mantendo la pace. Noi siamo anche un gruppo di amici e quindi sul lato empatia non è stato difficile creare un ambiente sereno misto a divertimento. Le nostre prove consono accademiche, l’inquinamento sonoro non manca mai.
Ovviamente però dal lato organizzativo e logistico non bisogna mai dimenticare che in un gruppo ci sono degli equilibri da mantenere e che vanno rispettati da tutti punti di vista. Fondamentale mantenere un bel livello di dialogo.

I Vocal Blue Trains: viaggiatori nel mondo della storia della musica
I Vocal Blue Trains: viaggiatori nel mondo della storia della musica

Avresti mai immaginato collaborazioni importanti come quelle che avete avuto?
Quando hanno iniziato ad arrivare ho pensato… forse sono davvero sulla strada giusta e anche dopo la pausa Covid non ci siamo persi d’animo e siamo ripartiti a tutta birra con molti progetti tra cui l’uscita di un Album.

Prossimi progetti?
Siamo lavorando a un video di prossima uscita e stiamo già lavorando a nuovi brani e speriamo di tornare presto a suonare dal vivo.

Il lyric video di “Hallelujah” nella versione dei Vocal Blue Trains.

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