“Diciott’anni” (Believe Digital) è il terzo singolo del cantautore siciliano SABÙ ALAIMO, estratto dal nuovo album di inediti, “Star della Provincia”.
Di cosa parla “Diciott’anni” di Sabù Alaimo
Diciott’anni è un’istantanea sulla decadenza del nostro tempo, dalla quale l’autore prende ispirazione, un vortice creativo che investe ricordi e stati d’animo che riportano agli anni più belli della nostra vita, l’adolescenza, dove tutto viene enfatizzato da forti emozioni che rimangono forgiati nell’ anima di ogni persona. Il contorno del brano, come tutto il disco, è l’autenticità della provincia italiana.
Scopriamo il nuovo album “Star della Provincia” di Sabù Alaimo.
L’album “Star della Provincia”, anticipato anche dai singoli “La Giostra” e “Cattiva Strada” scorre come una pellicola d’altri tempi, è un disco che prende ispirazione dai luoghi e dalla “straordinaria” normalità dei personaggi che abitano la provincia italiana.
Sabù racconta il peso e la bellezza di una presunta marginalità, che nelle sue canzoni si trasforma in centro e chiave di lettura del nostro tempo. La provincia diventa il punto di vista dell’autore, che dipinge la propria musica attingendo dai colori di una autenticità ancora viva.
Conosciamo meglio Sabù Alaimo
Salvatore Alaimo, in arte Sabù Alaimo, frequenta il Brass Group di Palermo e integra allo studio incontri formativi con autori influenti nella scena nazionale. Comincia a muovere i primi passi tra varie band cittadine interpretando il rock italiano. Partecipa a diverse manifestazioni musicali, tra cui il Premio della musica italiana di Radio Italia. Dopo varie esperienze come autore,nel 2008, con la supervisione artistica di Riccardo Piparo produce (assieme la band “Sabù e La Vigilia”) l’album “Schemi”. Nel 2009, la band, con il brano “Meglio di Così”, entra a far parte della compilation “Sanremo Web” e nel 2010 è ospite in una tappa di RTL (MTV).
Nel 2011 Sabù collabora alla scrittura del brano “L’illusione” che vince il premio R.E.A.Radio e televisioni associate. Nel 2013 il progetto da band si trasforma in solista e viene pubblicato l’album “Logica Egoistica” del quale segue il relativo tour. Nel 2014 realizza un nuovo singolo dal titolo “Petrolio”, con il quale arriva tra i 60 finalisti di Sanremo nuove proposte 2014 e nello stesso anno apre alcuni concerti di Luca Carboni.
Nel giugno 2017 pubblica un singolo per il web dal titolo “Stiamo Dormendo” da cui segue un tour estivo e nello stesso anno è tra i 18 autori nazionali (unico siciliano) selezionati da Sony/Atv, uno stage formativo che riunisce autori, artisti e produttori. Nella primavera del 2018 è tra i finalisti di “1 Maggio Next”.
Nel luglio 2018 esce il singolo “Sicilia Innocente” e nel videoclip del brano partecipano gli attori Salvo Piparo e Ester Vinci. Nel 2019 escono i videoclip “Sogni Multimediali” e “Sgomito”, brani contenuti nell’album “Generazione Digitale”. L’estate del 2019 è in tour in giro per la Sicilia dividendo il palco con Bianca Atzei e Fred De Palma. Il 15 Maggio esce il singolo “Star della provincia”, canzone che da una nuova veste al cantautore e che delinea il percorso artistico per la scrittura di un nuovo album di inediti.
Quattro chiacchiere con Sabù Alaimo.
“Diciott’anni” un titolo che porta tutti noi a un periodo della vita con tanti ricordi. Tu hai scelto di fare un tuffo nel passato con questo tuo singolo, come mai?
Io penso che quel periodo sia uno dei più belli per la vita di ognuno di noi. Il periodo dell’adolescenza ci segna e ci fa essere quello che siamo oggi. Avevo voglia di sottolinearlo ma questa canzone è anche il pretesto per mettere l’accento sulla decadenza che stiamo vivendo in questo periodo.
Secondo te questo tuo “quadro musicale” rappresenta non solo un’istantanea di una società ma anche di un momento musicale difficile?
La mia è un’istantanea a 360°, non è intesa dal punto di vista musicale anche se ovviamente c’entra dato che io faccio quello.
Tu sei siciliano e questo brano fa parte del tuo album “Star della provincia”. Da molte realtà non metropolitane, anche molto piccole, arrivano ottimi artisti. C’è l’intento di sottolineare anche questo nel tuo album?
Con questo titolo in realtà volevo mettere l’accento su quei personaggi che a volte sono marginali proprio perché sono in provincia ma che, in realtà, sono persone che fanno l’Italia e sono il termometro del nostro Paese e del nostro tempo.
Quanto la tua terra influisce sulla tua musica?
Tantissimo, soprattuto in questo lavoro, infatti ho preso molta ispirazione da personaggi della provincia siciliana anche se potrebbero essere di qualsiasi altra zona d’Italia.
Tu parti dalla provincia e fai tantissime cose, tanti incontri, hai aperto concerti di molti personaggi famosi tra cui Bianca Atzei e Luca Carboni. Cosa ti resta dell’incontro con questi artisti?
Quanto entri in contatto con questi personaggi, se hai la capacità di cogliere le sfumature, sicuramente sono delle cose che ti fanno andare avanti. Basta anche solo parlarci pochi minuti…
Qual è, di tutti gli incontri che hai fatto, quello che ti è rimasto più nel cuore?
Io ho avuto la fortuna di conoscere Lucio Dalla e ti devo dire che era davvero un personaggio carismatico e una persona molto curiosa nel senso buono della parola e non dimenticherò mai questo momento.
Tu hai fatto anche l’esperienza delle Nuove Proposte di Sanremo. Secondo te quanto nel percorso di un’artista il momento sanremese influisce ed è necessario?
Sanremo rappresenta qualcosa che noi italiani abbiamo nella nostra cultura. Misurarsi con la realtà sanremese, se la prendi in modo positivo, è qualcosa che ti fa crescere, perché ti confronti con realtà e personaggi molto diverse da te anche nel far musica. Se lo fai con intelligenza è senz’altro un arricchimento.
Perchè la scelta di chiamarti Sabù?
Sabù non è in realtà un nome d’arte ma un nomignolo che mi veniva dato da ragazzino e mi sono portato così, con me, la mia infanzia.
Si può far musica senza studiare (messaggio che ultimamente passa molto anche in Tv)?
Io penso che non ci sia una regola in questo, ma è chiaro che se parti da autodidatta, dopo un po’ di anni, se capisci che lo vuoi fare di mestiere, scatta qualcosa dentro di te che ti porta a voler approfondire quello che tu hai imparato da solo, non per forza in una scuola o in un Conservatorio.