Himalaya fotografa la domanda che la maggior parte dei giovani artisti si fa ogni giorno riguardo i propri sogni, questa canzone è una scatola dove rifugiarsi per sentirsi meno soli.
Manuel Finotti
“HIMALAYA” (Isola degli Artisti), è il nuovo brano di MANUEL FINOTTI già disponibile sulle piattaforme digitali dal 13 maggio.
“Himalaya” è una canzone che descrive la vita di un artista che si trova a combattere ogni giorno con gli stereotipi della gente. A fare da cornice a questo brano c’è un arrangiamento nostalgico che cresce dinamicamente insieme al racconto.
Conosciamo meglio Manuel Finotti
Manuel Finotti è un polistrumentista, cantautore e autore romano.
Nonostante la giovane età i suoi testi hanno una poetica d’altri tempi, in cui ci si può ritrovare per la sincerità. Tra le attività live ha all’attivo diversi concerti e manifestazioni in tutta Italia, dall’Auditorium Parco della Musica di Roma al Premio Lunezia, rassegna d’autore.
Nel 2019 ha collaborato con diversi artisti di fama nazionale, tra cui Giordana Angi, un sodalizio artistico che li vede scrivere insieme diversi brani pubblicati nell’album d’esordio “Casa” che ha conquistato due dischi d’oro e un disco di platino, e nella partecipazione al Festival di Sanremo 2020 con il brano “Come mia madre“.
Quattro chiacchiere con Manuel Finotti
Parliamo del tuo ultimo singolo “Himalaya”, molto bello l’argomento che vai a trattare e con cui si è scontrato chiunque faccia questo mestiere. Credo anche che tu ci abbia un po’ raccontato di te, giusto?
Esatto, indirettamente raccontando l’argomento di questa canzone è uscita anche la mia idea su questa “problematica”. Non solo lil concetto in se ma anche tutte le sfaccettature che ha prendersi la responsabilità di dire “faccio musica” o “faccio arte” nel 2022.
Tu parli di stereotipi e con le frasi presenti in “Himalaya” non te ne sei perso uno: “smetti di sognare”, “trovati un lavoro serio”… Ma quindi questo Himalaya che cosa è per te?
Diciamo che è una sorta di metafora anche un po’ contraddittoria. Noi immaginiamo la realizzazione del sogno e l’obiettivo personale e artistico sempre come una vetta irraggiungibile come se fosse l’Himalaya, una vetta difficilissima da scalare. Anche se poi banalmente la vetta più vicina è quella che giorno per giorno affrontiamo per arrivare ai nostri obiettivi. Per arrivare lontano e devi costruire giorno per giorno quel dove.
Nel brano parli anche di “una mano in tasca”, di chi è questa mano?
Per affrontare il giorno per giorno sarebbe stupido non pensare a una persona al nostri fianco senza la quale, che sia un genitore, un affetto o una compagna, la meta sarebbe ancora più lontana. Per arrivare a quella meta bisogna costruire ogni giorno il proprio percorso ed è importante avere la persona giusta accanto che ti sappia aiutare.
Tu, come dici, scrivi in un modo un po’ “fuori dai tempi”. Sei comunque molto giovane quindi hai fatto una scelta compositiva completamente controcorrente, come mai?
In realtà penso che sia un po’ un modo implicito per essere me stesso. La scrittura sincera, senza pensare a che epoca appartengo, mi aiuta ad essere più normale e vero possibile. Da piccolo ascoltavo quel tipo di musica e lì trovo il modo più vicino al mio modo di essere, è una sorta di match importante.
Tu hai avuto anche delle collaborazioni importanti, hai lavorato anche con Giordana. Ti piace più scrivere per te o per gli altri?
Bella domanda! Di base, sarò banale a dirlo, sono le canzoni che scelgono il ruolo, quindi una canzone dopo che la senti dodici volte e ancora non è riuscita a darti quella sensazione che volevi allora deve essere vestita da un’altra persona. Invece ci sono canzoni che raccontano un momento talmente preciso della tua vita che vanno a fare goal e quindi nessun’altra persona potrebbe cantarle la posto tuo.
Se potessi scrivere per qualcuno per chi ti piacerebbe scrivere?
Le persone per cui mi piacerebbe scrivere sono persone anche del passato. Mi piace quel tipo di comunicazione quindi mi piacerebbe andare a bere qualcosa con Tenco e poi provare a scrivere qualcosa o solo parlare della vita con lui , avere un punto di vista diverso.
Dopo questo “Himalaya” sta già arrivando qualcosa?
Ci stiamo preparando per andare a colmare quello che in questi due anni non è stato possibile fare a causa della situazione pandemica. Stiamo lavorando per portare tutte le canzoni che sono state fatte in studio sul palco perchè penso che l’aspetto live sia fondamentale per la musica in generale ma soprattutto per le canzoni.