Il teatro è un luogo più intimo che ci avvicina al pubblico italiano che ci segue dall’inizio e di cui sentiamo sempre il grande supporto.
Il Volo
IL VOLO con il loro show “Tutti per uno” travolgono il pubblico del Teatro Arcimboldi di Milano per ben sei date: 2, 3, 4, 6, 8 e 9 settembre!
È la prima volta che Il Volo si esibisce in un teatro in Italia, instaurando così un legame speciale con il pubblico in un’atmosfera più intima. “Tutti per uno”, proposto per la prima volta a giugno all’Arena di Verona e andato in onda su Canale 5 vincendo lo share della prima serata, è uno show che crea un’armonia magica trasportando gli spettatori in un viaggio indimenticabile.
Sul palco, Piero, Ignazio e Gianluca, accompagnati dall’Orchestra, oltre ad esibirsi nei loro classici ormai entrati nei cuori dei fan, si alternano regalando al pubblico le loro voci soliste.
Noi di Dejavu siamo stati presenti alla data del 3 Settembre e ne siamo ancora inebriati.
Lo spettacolo
Scherzando tra di loro e raccontando aneddoti legati alla loro carriera, il trio da vita ad un’atmosfera di familiarità che avvolge tutto il teatro.
Tra i brani in scaletta non mancano“Ecstasy Of Gold”, dal loro ultimo album “Il Volo Sings Morricone”, la loro hit “Grande amore” e i classici della canzone italiana come “Il Mondo” e “Io che non vivo” e dell’opera come “Nessun dorma” e “Luceavan le Stelle“
La nostra recensione
Quando si dice saper cantare davvero non si può non dire “Il Volo”.
Tre giovani artisti che travolgono il pubblico con vocalità assolutamente diverse tra di loro ma di una qualità disarmante.
Una padronanza di palco che si intreccia ad una capacità vocale ed espressiva da veri Big che travolge il pubblico in uno show di oltre due ore.
Questo nuovo format “Tutti per Uno” mette in risalto i gusti musicali dei tre e ci regala uno squarcio di storia della musica internazionale incredibile .
Piero, un estensione lirica e una precisione tecnica che lo rendono pronto a fare suoi grandi ruoli del melodramma italiano. In particolare ci lascia senza parole con l’ interpretazione di “Mamma, il vino è generoso”, aria tratta dalla Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni. (mi spiace per chi contesta questo semplicemente per arcaici prototipi mentali).
Ignazio, ovvero “la voce”. Disarmante estensione vocale con una tenuta anche negli acuti che lascia senza parole. Il mattatore del palco con le sue battute e la sua ironia che non manca però anche di farci scendere la lacrima con una rivisitazione splendida di “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini.
Gianluca, sempre tenebroso (ma da quando super innamorato anche molto tenerone) ci porta nel mondo dei Beatles, del mitico Elvis Presley senza tralasciare preziosi gioielli della canzone italiana come “La cura” di Battiato di cui fa una rivisitazione intensa e di grande intensità emotiva con una voce che ti incanta sin dalle prime note anche per la sua timbrica davvero avvolgente
Grande musica, grandi voci, grande tenuta di palco… uno spettacolo da vedere assolutamente.
Unica tristezza: pochissimi giovani tra il pubblico e questo deve farci riflettere molto sul fatto che è necessario “educare” le nuove generazioni alla buona musica dandogli la capacità critica per distinguere la differenza tra vera musica, veri artisti e pseudo tali.