«Il Cannone non è solo uno strumento unico perché è appartenuto a Niccolò Paganini. È anche uno dei violini più straordinari che siano mai stati costruiti».
Francesca Dego una tra i violinisti più richiesti nel panorama internazionale, vincitrice di tantissimi concorsi internazionali e nazionali, oltre ad essere una strepitosa musicista si dedica anche alla critica musicale.
La straordinaria Artista ha presentato in prima mondiale il suo ultimo CD, intitolato Il Cannone e inciso per la Chandos con il Guarneri del Gesù, il mitico Cannone che Paganini suonò tutta la vita e che legò poi alla sua città:Genova.
Un CD dedicato a Paganini, ma non con la sua musica «proprio per scoprire il suono del Cannone in un repertorio anche successivo al suo proprietario, un viaggio nella musica di Paganini, vista da altri compositori per capirne la grandezza e l’importanza della sua arte nella letteratura violinistica» ha spiegato Francesca Dego.
Un Cd che mette insieme una serie di elementi interessanti, una lealissima qualità interpretativa e una scelta molto intelligente dei brani si uniscono a una qualità della registrazione altissima che da la possibilità di gustare uno strumento meraviglioso come il Cannone.
Un excursus di omaggi a Paganini dalla sua epoca a oggi. Come hai scelto il programma?
Ho scelto, sottolinea Francesca Dego, un programma che sottolineasse l’importanza della figura e della sua musica di Paganini per gli autori di tutto il suo periodo e ho voluto dare un nuovo taglio all’immagine dell’interprete. Si passa da Rossini a Boccadoro e il Cannone diventa testimone della storia musicale italiana per suonare musica ispirata al suo leggendario proprietario.
Uno o più brani che ti hanno maggiormente emozionato e dato soddisfazioni?
Sono due. Il Red Violin Caprices di Corigliano che prende ispirazione da i Capricci di Paganini e li rende cinema e il Cantabile di Paganini in una versione rielaborata da Boccadoro che mette in risalto il pianoforte in modo davvero originale. Il brano sottolinea un lato di Paganini che non ci si aspetta. La Dimostrazione del fatto che lui sarebbe stato un grande operista. Rossini infatti disse “menomale che Paganini non scrive opera altrimenti ci lascerebbe tutti senza lavoro”.
Cosa si prova a suonare Il Cannone?
Suonare il cannone è la cosa più vicina a una seduta spiritica. Direi una chiacchierata con Paganini. Per un violinista il proprio strumento è la propria voce.
Il pensiero di Roberto Novino
«Questo evento – ha sottolineato Roberto Iovino, presidente dell’associazione Amici di Paganini – si inserisce in un rapporto sempre più stretto di collaborazione che l’associazione e Genova vogliono realizzare con Francesca Dego la quale, non a caso, nell’ottobre prossimo terrà una masterclass nell’ambito del Paganini Genova Festival. Il prossimo mese di ottobre, del resto, sarà interamente consacrato a Paganini, dal momento che il Festival farà da festosa cornice al Premio Paganini giunto quest’anno alla sua 56esima edizione».