Ehm se ve lo state chiedendo: no, ernia non è nessun tipo di male bensì un rapper.
Ieri sera sono andata al concerto di Ernia all’Alcatraz.
Stavo aspettando questo concerto da mesi e finalmente ieri, 7 Marzo 2019, è arrivato. È stato una bomba di concerto ricco di ospiti i quali Rkomi, Tedua, Gue e Mecna con cui Ernia ha fatto featuring e, inaspettatamente, ha cantato molte delle canzoni dell’album vecchio.
Il concerto è iniziato con 40 minuti di ritardo ma l’attesa ne è valsa la pena: la canzone con cui ha iniziato è stata “King QT”, Qt sta per il quartiere in cui è nato e cresciuto e forse proprio per questo ha voluto iniziare il concerto raccontando di sè. Racconta di sè un po’ in tutte le canzoni, come fanno la maggior parte dei rapper per cercare di sfogarsi, raccontare la loro esperienza e se negativa, non portare i ragazzini a fare la stessa cosa.
Ha proseguito con diverse canzoni e il primo ospite che è uscito è stato Tedua con cui ha fatto la canzone “Bro”. Tedua è un amico che conosce dai tempi dell’asilo da cui non si è mai separato. Era bellissimo vederli ballare saltare e divertirsi, ma la cosa più bella è stata l’abbraccio finale tra i due, un abbraccio pieno d’amore.
Ha fatto in seguito 5 minuti di pausa dove si è cambiato ed è tornato più carico di prima. Ha fatto diversi discorsi ma uno che mi è rimasto nel cuore in particolare è il seguente:
“6 anni fa nessuno avrebbe scommesso neanche una lira su di me. E guardate dove sono adesso. Ho fallito ragazzi ma ora sto realizzando il mio sogno. E allora vi auguro di fallire. Fallite perché solo fallendo riuscirete ad avere la forza per trovare la vostra strada.”
È stato un bel discorso e a parere mio si è meritato di stare su quel palco ieri sera facendo sold out. La discoteca era piena di gente con una cosa, o meglio, una persona in comune: Ernia. La canzone che ha fatto per chiudere il concerto è stata “68”. È titolo dell’album nuovo ma anche la linea 68 che passa per Bonola ed ecco che nuovamente torna a raccontare di sè e della sua frenetica vita.
Alla fine sono usciti tutti gli ospiti sul palco e cantavano insieme a lui. È stato meraviglioso e se potessi ci andrei di nuovo.
Ringrazio mamma e papà per avermi permesso di andare ma soprattutto ringrazio lui, per essere così com’è è per trasmettermi le emozioni forti di un idolo.
Volevo finire citando una delle sue frasi (personalmente) più belle di sempre:
“Eppure le volevo bene come si vuol bene ai matti, perché non si vivono le avventure se non ti ci adatti”