Icaro è lo specchio della condizione umana contemporanea, privata ed universale
Eramo Nubi
Eramo Nubi torna in radio e sulle piattaforme digitali con “Icaro”, brano che segna l’avvio di un suo nuovo ciclo artistico, evolvendo da sonorità urban a nuove immagini di estrazione jazz e a suggestioni provenienti dalla black music.
Il release party è stato accompagnato da molteplici contaminazioni: dalla Jam Session alla mostra d’arte immersiva con le opere create partendo dalle stesse note del singolo ed esposte presso la Mind House a Palermo.
“Icaro”, brano dall’impronta intensa e sensuale, è stato prodotto dalla label indipendente MIND e distribuito da ADA Music Italy.
L’artista siciliano matura quindi una nuova cifra stilistica, imboccando la strada dell’hip hop contromano e arricchendo i colori del proprio sound con una penna particolarmente affine al cantautorato. Il risultato è un brano dal forte groove, capace di creare delle immagini accattivanti e di permettere all’ascoltatore di riconoscersi nel mito di Icaro e Dedalo.
Conosciamo meglio Eramo Nubi.
Gaetano Vicari, in arte Eramo Nubi, nasce ad Enna nel 1991. Respira musica fin da bambino, studiando pianoforte e, parallelamente, cominciando ad approcciarsi alla scrittura e alla composizione. A 13 anni si avvicina all’hip hop, affascinato dalla libertà d’espressione del genere e dal suo essere al di fuori dei canoni.
Dopo aver collaborato con la scena urban siciliana e belga, nel 2019 entra nei Jack In The Box, esplorando la possibilità di fondere i colori del jazz, del blues e del funk con versi mutuati dal rap. Nel 2021 pubblica il suo primo album da solista, “Dherma”, mentre l’anno seguente entra a far parte del roster dell’etichetta indipendente MIND, con la quale sta lavorando al suo prossimo Ep.
Quattro chiacchiere con Eramo Nubi
Un nuovo brano “Icaro” con cui decidi di intraprendere un nuovo percorso musicale. Come succede a molti artisti, che iniziano dal mondo rap e poi decidono di dare una svolta, è successo anche a te, come mai?
Il punto principale parte dall’origine, ovvero dal perché si comincia. Il rap è uno stile che in Italia abbiamo contestualizzato, traslato, plasmato secondo i dettami della nostra società e del mondo che viviamo.
Io vengo da Enna, un paese di 30 mila abitanti in cui, durante l’adolescenza, il filo conduttore era un po’ la noia e la solitudine e così il rap è stato il gioco con cui si poteva cominciare a far musica in maniera autentica. Arrivano così le prime influenze, i primi ascolti, cominci a leggere i primi magazine e ti affascini tantissimo di questo mondo che sta oltre oceano e anche in Italia.
L’esigenza poi di cambiare percorso secondo me deriva dalla nostra esigenza di avvicinarci all’arte del nostro Paese e quindi al cantautorato e a quelle cifre stilistiche che ci connotano.
Diciamo che si cresce, si evolve e questo hai fatto tu con “Icaro” andando in mondi quali anche il jazz, giusto?
Sì, anche se questa cosa dell’estetica della canzone l’ho sempre avuta, poi ad un certo punto ho smesso per dedicarmi di più ai testi.
Poi non tutte le tracce nascono nello stesso modo, alcune dalle parole altre da sensazioni.
Con questo tuo nuovo brano vai a toccare un argomento molto profondo di cui tanto gli artisti in generale sentono la necessità di parlare, ovvero la nostra posizione nel mondo oggi.
Sì esatto, ma credo che questa cosa accada oggi come da sempre sopratutto in Occidente. Icaro per me è un tentativo di estrapolare alcune esperienze umane vissute e non non tanto per capire ma per sentire.
Tu hai fatto anche una mostra d’arte immersiva legata all’uscita del brano.
Sì, ed è stata molto interessante perché ha partecipato anche la comunità degli artisti visuali a questo evento che non è stato solo una festa ma anche un momento di raccoglimento molto emozionante.
Io credo che una parte della “missione artistica”, senza presunzione, sia quello di coinvolgere più artisti possibili al suo interno
Tu hai collaborato con la scena Urban siciliana e belga, come mai?
Io ho vissuto per un periodo in Belgio ed è stato fondamentale, ho fatto delle super esperienze a contatto con l’hip-hop. Mi sono sentito a tratti più parte del loro panorama musicale che del nostro, anche se rappavo in Italiano.
Stai lavorando al tuo nuovo Ep?
Sì, non so ancora bene se sarà un Album, un Ep o delle uscite di singoli, quello che mi interessa di più al momento è la ricerca di una coerenza stilistica non semplicemente estetica ma di contenuto.
Siamo alle porte del Festiva di Sanremo, è qualcosa che sogni nella tua vita oppure no?
Non lo so, non è qualcosa che mi intriga particolarmente, poi magari capita la canzone giusta che motivi questa esperienza e allora ci si butta.