Le delusioni ci fanno crescere e ci portano a migliorare’’.
Smaloxs
I BANDAKADABRA, tornano con un nuovo travolgente singolo dal titolo SEVEN, uscito per l’etichetta Digital Noises.
Il Brano
Il brano è stato composto da Giulio Piola e registrato e mixato da Ezra al Nomad Studio.
Si tratta di un’esperienza che porta gli ascoltatori a perdersi in un mondo di suoni ancestrali dove i confini musicali si dissolvono lasciando spazio a una celebrazione pura del ritmo.
Conosciamo meglio i “Bandakadabra”
Sette fiati, due percussioni, rocksteady, balkan, swing: Bandakadabra è una vera orchestra ambulante che incarna l’energia delle band di strada unita al suono delle big band degli anni 30, spaziando dal blues alla techno con disarmante agilità, mettendo in mostra un eccezionale virtuosismo strumentale.
Una surreale “pocket orchestra” capace di affrontare qualsiasi linguaggio musicale con una travolgente carica di energia.
Nata a Torino, la Bandakadabra vanta una frenetica attività live che l’ha portata a esibirsi in tutta Europa e a guadagnarsi una crescente attenzione da parte degli appassionati.
Dal Paleo Festival a Suoni delle Dolomiti, passando per Jazz sous les pommiers, il Premio Tenco al il Festival della Mente e Musicultura, in pochi anni, hanno collezionato più di quattrocento repliche, tra rassegne teatrali e musicali, festival di strada ed eventi privati, affermandosi come una realtà unica nel suo genere.
Di rilievo anche il livello degli artisti con cui il gruppo ha diviso il palco con Vinicio Capossela, Arturo Brachetti, Malika Ayane, Willie Peyote e Samuel (cantautore e voce dei Subsonica).
Con quest’ultimo, oltre ad aver collaborato alla realizzazione dell’album dal vivo, Live con Orchestra, arrangiando e eseguendo tutte le parti di fiati, ha partecipato in qualità di ospite in due brani del disco Brigata Bianca.
Il 1 maggio da Novara, è partito il tour estivo dei Bandakadabra che proseguirà fino al 29 settembre in tutta Italia, toccando anche alcune località europee come Madrid, St. Moritz e Antibes (Francia). Preparatevi a vivere un’esplosione di suoni che trascinerà corpo e mente in un vortice di pura esaltazione.
Quattro chiacchiere con i Bandakadabra (Gipo)
Parliamo subito del nome che avete scelto per la vostra “Orchestra Ambulante” e mi viene da chiederti se credete ancora alle favole…
Sì, certamente. Ci piaceva molto l’idea di giocare con le parole e l’abbiamo unita al pensiero di fare qualcosa di magico che è, fin dall’inizio, la caratteristica del nostro gruppo.
Due cose colpiscono molto di voi ovvero la formazione particolare del gruppo e lo spaziare in diversi stili musicali e questo riconferma il pensiero che la musica, quando è bella, è una sola!
Questo è assolutamente vero e ci aggiungerei che, da musicisti, bisogna sempre combattere con quella maledetta cosa che si chiama noia.
Noi abbiamo cambiato molte volte “faccia” perché con la stessa dopo un po’ ci annoiavamo di presentarci al pubblico.
Siamo passati dal teatro musicale alla musica techno.
Noi abbiamo preso il mood delle compagnie teatrali che cambiano completamente la pelle mantenendo lo stesso “carattere”. Bisogna essere in grado di affrontare situazione assolutamente diverse tra loro , vere e proprie “sfide” (termine che non amo molto) che si superano solo confrontandosi con stimoli nuovi.
La pelle di questo nuovo singolo “Seven” qual è?
Noi abbiamo avuto l’illuminazione, l’interesse a fare della musica techno come ci era già capitato nel 2019.
Poi c’è stato il Covid e quindi questo repertorio era difficile da portare in giro.
Ci siamo convinti ulteriormente a proporlo quando c’è stato il decreto della Meloni che vietava i reave.
Questo ci ha fatto capire che la nostra proposta musicale aveva anche un contenuto politico che era quello di trasformare ogni posto dove ci esibiamo, anche street, in una specie di reave.
Siete un gruppo abbastanza numeroso di musicisti e quindi molte teste diverse. Come riuscite ad avere sempre la stessa idea, le stesse linee guida e non andare allo scontro?
Nel nostro caso è abbastanza semplice perché le teste del gruppo siamo io e Giulio Piola, gli altri che si sono via via aggiunti si fidano di noi.
C’è una grande atmosfera di fiducia nei nostri confronti.
Un altra cosa molto bella, soprattuto pensando alla realtà attuale del mondo musicale, è che fate tantissimi live…
Per noi esiste SOLO il live, noi suoniamo perché abbiamo voglia di incontrare la gente e più ne incontriamo, nei posti più disparati anche all’estero, più le emozioni aumentano non dando peso alla fatica che tutto questo comporta.
C’è un posto in cui non siete ancora stati e in cui ti piacerebbe suonare?
Andrei volentieri a fare una tournée in Asia. Una cosa che si impara viaggiando molto è che la comunicazione tramite la musica è davvero universale.
Avete avuto importanti collaborazioni con grandi artisti. C’è un artista, in particolare, con cui il vostro modo di far musica si sposerebbe al meglio?
Mi metti in imbarazzo… perché non c’è un artista in particolare ma ci sono delle attitudini musicali che ci accomunano ad alcuni musicisti.
Di italiani mi piacerebbe fare qualcosa con Marracash, lo trovo un rapper che ha una dialettica e un modo di scrivere che mi piacciono molto.
Per gli stranieri è ancora più complicato ma direi Billie Eilish.
Siete già in tour estivo quindi prossimamente dove vi troviamo?
Andremo presto in Romania e poi a Bologna e Santa Sofia (Fc).