Lo spettacolo
Un’intervista quadrupla in esclusiva per conoscere questo musical dark, a tinte forti, ma anche estremamente romantico!
Dracula non solo rappresenta il vampiro per antonomasia, ma è anche una delle maggiori incarnazioni del male: attrae e terrorizza, seduce e uccide. Vlad Dracula nasce dalla volontà di Ario Avecone di voler offrire una nuova prospettiva al personaggio. Tutto lo spettacolo è un viaggio, oltre lo spazio e il tempo, nel dualismo dell’animo umano: bene e male, vita e morte, scienza e mistero. In una storia dove amore, passione e musica veicolano le emozioni degli spettatori.
L’opera è ambientata in un mondo steampunk di fine 800, all’alba dello sviluppo industriale moderno e dello sfruttamento delle nuove risorse energetiche. Nel momento esatto in cui per l’uomo ha avuto inizio un pericoloso conto alla rovescia che porta fino ai giorni nostri. Lo spettacolo vuole essere anche un modo per sensibilizzare gli spettatori, rendendoli consapevoli che il tempo a disposizione è sempre meno. In questa corsa contro il tempo, anche un personaggio immortale come Dracula, diventa vulnerabile e si trova per la prima volta a condividere un problema con il genere umano.
Intervista ai protagonisti
Gli artisti sono disponibili e sorridenti e ringraziano per le domande che gli pongo trovandole interessanti ed originali. Il fermento dietro le quinte è continuo, l’emozione per l’inizio imminente dello spettacolo è palpabile!
Con quale aggettivo o espressione definiresti lo spettacolo e perché?
GIORGIO ADAMO (VLAD DRACULA)
Sicuramente dark, romantico e filosofico. Dark riconduce a Dracula già di per sé però questo è uno spettacolo che ha un sapore differente. Da un verso infatti potrebbe tradire gli appassionati del genere horror, ma dall’altro in realtà restituisce emozioni e compensa con un Dracula dark in quanto potente, tormentato, ma anche romantico. È filosofico perché verte tanto sulla questione del tempo che, nell’ultimo secolo, ha schiavizzato la società o meglio ha influito sulla società e sul suo sviluppo in rapporto ad esso.
CHRISTIAN GINEPRO (VAN HELSING)
Spero che nella prossima locandina ci sarà scritto che questo spettacolo è “oltre il musical” perché secondo me questo è uno spettacolo che spiazza, è rigoroso, è serio non cede ad attualizzazioni per far ridere il pubblico a ogni costo, promette un’atmosfera dark e quell’atmosfera mantiene e quindi è oltre il musical! Per me gli spettacoli si dividono in 2: quelli che fanno bene agli altri spettacoli e quelli che non fanno bene agli altri spettacoli… questo nel suo piccolo fa bene agli altri perché chi esce dal teatro la sera dice:” Che bello! Non mi hanno fregato”.
Aumenta perciò la voglia di andare a teatro. C’è qualità, c’è lo spessore dei temi, portare la gente a teatro in questo momento non può essere semplicemente un riempitivo di tempo, la gente che si alza dal divano e spegne la TV per andare a teatro è gente che pensa e quindi lo spettacolo deve essere all’altezza del pubblico e questo lo è!
MARCO STABILE (JONATHAN)
Lo spettacolo è nuovo, è diverso per il tema, per le scelte, per la sceneggiatura nel senso che non è un family musical, ma al tempo stesso è uno spettacolo che strizza l’occhio al cinema; pensi di venire a vedere Dracula, di sentire parlare di sangue e alla fine ti ritrovi a riflettere su alcuni temi della vita.
È originale perché è una produzione nuova e questo a me fa ben sperare perché so che c’è qualcuno che, al giorno d’oggi, ha il coraggio di investire su questo genere. Produrre musical in questo momento storico è una cosa rivoluzionaria! E poi per quanto mi riguarda è un po’ un risveglio, perché manco del teatro musicale da 3 anni, in questi anni per fortuna ha fatto tantissime altre cose, però tornare a teatro in questa maniera è un bellissimo ritorno.
ARIANNA BERGAMASCHI (MINA – ELISABETH)
Questo spettacolo è nuovo, emozionante, intrigante, pieno di talenti, rischioso e sostanzialmente diverso dai soliti musical!
Che cosa c’è di te nel tuo personaggio e in quale aspetto invece non ti ritrovi?
GIORGIO ADAMO (VLAD DRACULA)
Io sicuramente mi ritrovo nelle emozioni contrastanti del personaggio, in questo binomio… c’è del bene anche nel male e a volte anche nel bene possono esserci dei risvolti inaspettati.
La mia principale difficoltà è stato un timore iniziale da un punto di vista sia attoriale sia vocale, perché ho cominciato a vedere, leggendo la drammaturgia, un Dracula che mi lasciava costretto, non mi dava la possibilità di raggiungere dei picchi e creare una sorta di variazioni perché mi era richiesto, per scrittura e per indicazioni registiche, un personaggio costante.
Mi sembrava di dover ingabbiare un personaggio con 400 anni di storia e di vita, su una mattonella interpretativa.
Invece poi il ritrovarmi in questa gabbia si è tradotto nella salvezza del personaggio perché effettivamente Dracula è rinchiuso nella gabbia che cerca di gestire, schiavo degli stessi problemi dell’essere umano rispetto al tempo che ha schiavizzato l’umanità.
CHRISTIAN GINEPRO (VAN HELSING)
Per me noi esseri umani abbiamo dentro tutte le possibilità espressive possibili; è quello il mestiere dell’attore: mettere la propria tabula rasa attoriale a disposizione di un personaggio… Per esempio se io sono un piccolo borghese di provincia e magari nella tastiera del mio pianoforte ho solo 14 note, ma in realtà una tastiera ne ha 80, devo saper passare da “La fabbrica di cioccolato” con le sue note, alla note molto diverse di questo spettacolo qua.
Sarebbe ipocrita dire che non c’è niente di me in questo Van Helsing amato dal pubblico per l’interpretazione onesta. Noi attori siamo un po’ sacerdoti laici… il pubblico si siede e dice: “Per favore esprimi questa cosa per me perché io non ho la facoltà di esprimermi”, che siano le cose più torbide o dolorose o che sia la gioia gratuita che la gente spesso non si permette di tirare fuori. Quindi c’è tanto di me in questo personaggio, anche nelle parti più oscure.
MARCO STABILE (JONATHAN)
Tutti e due siamo persone molto ambiziose, questa è la cosa che ci accomuna di più, Jonathan è una persona che ambisce al successo e ottiene l’intervista del secolo. Quello su cui ho dovuto lavorare di più è la personalità, perché io ho una personalità molto spiccata mentre Jonathan nelle interazioni con Dracula ha un senso di riverenza che non mi appartiene ed ho dovuto creare.
Lui forse per certi versi però è più coraggioso di me, a un certo punto prende persino una pistola per cercare vendetta… vedrete a teatro se questa vendetta ci sarà…
ARIANNA BERGAMASCHI (MINA – ELISABETH)
Sicuramente oggi sono molto più simile a Elizabeth, una donna più matura di Mina. Elizabeth, la moglie di Dracula, è sicuramente una donna forte che accetta di stare con un uomo come lui. In questo momento della vita chiaramente sono più lei che Mina, però Arianna è stata anche Mina in altre fasi dela vita! Elizabeth non è cattiva, è solo una donna che deve essere così per mantenere la sua posizione vicino a un uomo forte e potente.
Qual è il brano o la scena che preferisci e perché?
GIORGIO ADAMO (VLAD DRACULA)
“L’eterna oscurità” che è stata scritta da Ario Avecone è il brano che va di più verso la mia direzione vocale ed interpretativa dato che nasco come cantante rock,ed inoltre fa uscire l’anima del Dracula tormentato.
Però sto amando particolarmente il finale del primo atto perché ho ritrovato in quella morbidezza mista all’intensità de “La sola immagine” il momento in cui io capisco che forse esiste un modo di raggiungere veramente la mia amata. È un’aria questa volta scritta da Simone Martino che a me fa emozionare tanto, ho dosato molto questa interpretazione lasciando andare i miei sentimenti e facendo anche un passo indietro su delle cose nel senso non ho voluto caricare troppo… però questa cosa qui, come in tutto il personaggio, credo sia stata poi la chiave che mi ha fatto superare tutti gli ostacoli.
Ne “La sola immagine” io trovo tutto il mix del personaggio: il romanticismo, la dolcezza, la forza, è il punto di incontro interpretativo, trovo che quella lì sia una scena molto, molto toccante.
CHRISTIAN GINEPRO (VAN HELSING)
Una scena così potente come la scena finale non l’ho mai fatta in vita mia, ho avuto la fortuna di fare spettacoli meravigliosi, però il confronto tra Dracula e Van Helsing è un twist pazzesco anche per il pubblico, spero, ed è assolutamente quella che aspetto più di tutte!
MARCO STABILE (JONATHAN)
Il brano che preferisco da cantare è quello che apre lo spettacolo perché per me è una novità, ha le strofe rap, ma è un brano pop, giusto per la mia vocalità e mi piace tanto. Tra le scene recitate mi piace molto l’incontro con il personaggio di Justina perché mette un po’ in luce il tumulto di Jonathan che fondamentalmente cede a un’attrazione per cui poi deve arrivare la redenzione e perché guardandosi dal di là fuori si chiede: come sto vivendo il mio tempo, cosa sto facendo, qual è la cosa veramente importante?
ARIANNA BERGAMASCHI (MINA ELISABETH)
Mi piace molto la scena con Dracula, penso che sia una scena importantissima dello spettacolo. D’altronde tutti aspettano questo momento! Sono molto contenta della canzone “Ad occhi chiusi” perché è una canzone molto importante, forse non proprio da musical, ma piuttosto pop.
La novità di questo spettacolo sta anche nel mettere insieme diversi generi ed è una scelta che mi piace anche perché così si caratterizzano meglio i personaggi.
La storia è inquietante, cupa, intensa, parte dal tema del vampirismo, del sovrannaturale, ma ha tra i temi anche quello del tempo… il protagonista ferma il tempo di chi imprigiona con l’illusione, forse inconsapevole, di ritrovare la donna che aveva perduto, Van Helsing fa un bellissimo monologo sul tempo, il tempo amosferico, la nebbia, e il tempo che si ferma… È così? C’è un messaggio legato al tempo perduto? Quali altri temi e messaggi trasmette lo spettacolo?
GIORGIO ADAMO( VLAD DRACULA)
Il tema centrale è proprio quello del tempo, da questo tema ci sentiamo inevitabilmente tutti coinvolti, in qualche modo siamo sensibili alla ricezione di questo messaggio e poi indipendentemente da come lo viviamo, lo sviluppiamo, certamente siamo colpiti da quella tematica. Si lascia lo spettatore alla propria interpretazione come quando vedi un quadro di un grande pittore dove, il fatto che tu possa in qualche modo avere una tua interpretazione in base alle sensazioni che provi, è una cosa bellissima.
Lo stesso tema, il tempo, si riflette in maniera differente in base alle emozioni e alla vita quotidiana di ognuno di noi e quindi il messaggio è univoco, ma va accolto e accettato.
CHRISTIAN GINEPRO (VAN HELSING)
Il monologo sul tempo l’ho scritto io! (complimenti!! n.d.r.)
Io credo che ci sia un grande equivoco quando si parla di Family Show, per me è più Family Show questo, di uno spettacolo per bambini! In Vlad tutte le generazioni colgono la lettura in modo personale: a un bambino piace la nebbia, un altro ama le proiezioni, un adulto pensa al tempo in base alla fase della vita in cui si trova o pensa a quanto tempo sta buttando via e a quali sono i padroni del nostro tempo.
È un messaggio molto attuale, Dracula, la leggenda, fa da ponte fra la leggenda e la storia. Il rischio della trashata splatter anni 80 era dietro l’angolo, invece ne esce un prodotto adatto a tutti e stimolante.
MARCO STABILE (JONATHAN)
Quando Jonathan si trova nella condizione in cui è imprigionato e il tempo si è fermato, c’è una sorta di tensione che fa ridare le giuste priorità a tutto. Forse la cosa più profonda che questo spettacolo può dare dare agli spettatori è la consapevolezza che noi ci affanniamo tanto a accumulare ricchezze, ma la vera ricchezza è il tempo e quindi anche io mi sono fatto un attimo prendere da questa riflessione su come sto spendendo il mio tempo, con chi lo sto spendendo e quanto sia importante essere contenti di come si spende perché alla fine è veramente la merce più rara che c’è.
ARIANNA BERGAMASCHI (MINA- ELISABETH)
l temi di questo spettacolo sono l’amore e il tempo, per esempio per me il tempo è una cosa da non perdere, arrivi a un punto della vita in cui capisci che non hai più tempo da perdere che ogni minuto è importante e bisogna afferrarlo. I nostri protagonisti capiscono quanto tempo hanno perso solo quando vengono ingabbiati in questa macchina che gli ferma la vita e gli succhia le energie.
Perché il pubblico non deve perdere questo spettacolo?
GIORGIO ADAMO (VLAD DRACULA)
Perché è nuovo, scritto da autori italiani giovani ed io sono convinto che sia un prodotto da sorreggere che merita la fiducia del pubblico. Quindi auspichiamo un prosieguo per la prossima stagione soprattutto perché sta andando bene, la gente è felice, molte persone, magari più restie verso il teatro si sono avvicinate grazie a Dracula e questa è una cosa che ha colpito anche i direttori di alcuni teatri… Certamente è perfettibile, come tutti gli spettacoli, ma io credo che questo prodotto abbia tutte le carte in regola per entrare in qualche modo nella storia del musical.
CHRISTIAN GINEPRO (VAN HELSING)
Il pubblico non deve perdersi questo spettacolo (che riprenderà nella seconda parte della prossima stagione) perché chi viene a vederlo ne resta affascinato e poi perché è una spettacolo, a mio avviso di serie A e inoltre non è sempre facile trovare spettacoli con un cast di di professionisti di questo mestiere al 100%. Io faccio anche fiction e cinema, ma provengo dal musical. In Dracula il pubblico non troverà quello uscito dall’Isola dei famosi o da Zelig, con tutto il rispetto… quindi grazie ad Ario Avecone che ha voluto scommettere su una squadra di persone che conoscono il mestiere.
MARCO STABILE (JONATHAN)
Il pubblico non deve persi questo spettacolo perché c’è un cast di artisti formidabili, e non parlo di me, (ma invece Marco fa parte di questo cast di professionisti con esperienza, spessore e talento di cui parla n.d.r), di grandissimo spessore, poi perché è un’opera totalmente italiana, originale e per me bisogna sostenere attivamente il sogno di questo regista e produttore, Ario Avecone.
Inoltre in mezzo a tanti spettacoli family musical, che hanno tante cose in comune bellissime che ho fatto e che rifarò, quindi non è un giudizio negativo verso il genere, avere uno spettacolo che strizza l’occhio il cinema con delle atmosfere così diverse, è un’esperienza che lo spettatore deve assolutamente fare.
ARIANNA BERGAMASCHI (MINA – ELISABETH)
Non deve perderlo perché per due ore si fa trasportare in questo tempo sospeso dove succedono cose sicuramente interessanti, misteriose, e dove si capisce cos’è la cosa più importante secondo me nella vita, cioè l’amore, quello vero per cui uno come Dracula si mette in pericolo solo per ritrovarlo. E poi perché è uno spettacolo romantico, quindi è da vedere se si vuole sognare e vivere in un’atmosfera che normalmente non si vive. Non è la solita cosa da musical paiettes e lustrini, ha tematiche molto forti senza però essere pesante o troppo impegnativo.
Qual è il tuo sogno nel cassetto? Un sogno nel cassetto?
GIORGIO ADAMO (VLAD DRACULA)
Io sono pieno di sogni, primo tra tutti far uscire il mio prodotto, un mio progetto discografico. Adesso sto lavorando tanto, non so in che direzione andrà, però ho scritto qualcosa che è molto vero, poetico con delle incursioni elettroniche. Io non riesco ad essere un prodotto da scartare, un prodotto confezionato… perché non ce la faccio, almeno non ancora, non ho imparato, non so se imparerò mai, perché ho bisogno di far uscire le mie emozioni genuine, così come sono!
CHRISTIAN GINEPRO (VAN HELSING)
Il mio sogno nel cassetto era un sogno inconfessato, ma tutti mi dicevano di crederci, prima tra tutte Tosca la cantante e poi mia madre e finalmente il cassetto si sta aprendo perché è uscito il mio primo romanzo che corre sul filo teso tra la ghost story e il thriller psicologico, credevo che non sarei mai riuscito a scalare “questo K2” e a scrivere un romanzo e invece grazie al lockdown ha avuto un’accelerata pazzesca. Si chiama: “Torna da me” Edizione Bertoni.
MARCO STABILE (JONATHAN)
Ti dico la verità penso che in poche cose sono scaramantico, ma questa è una poche in cui lo sono… penso che i sogni debbano restare segreti, però sicuramente ti posso dire che il mio sogno è quello di fare tutte quelle cose che a volte ho paura di fare; nel senso che ci sono una serie di esigenze artistiche che io, in qualche maniera fortunatamente perché sono molto impegnato, tengo un po’ in standby.
Parlo di tutte cose che riguardano per esempio un mio One man show oppure il fatto che abbia una casa discografica, ma ancora non stia facendo uscire le cose che ho scritto, insomma vorrei dare il via a tutta una serie di progetti…
ARIANNA BERGAMASCHI (MINA – ELISABETH )
Il mio sogno nel cassetto è un musical di Barbara Streisand, io ne adoro due, il primo non si può far, è Yentl lei ha i diritti e non li cederà mai, il secondo è “È nata una stella”.
Io ho studiato canto ascoltando Barbara Streisand e quindi sarebbe un grande sogno realizzato, cantare le sue canzoni anche come un tributo che mi ha ispirato.
Da quest’anno è presente nel cast anche BEATRICE BALDACCINI nella parte di Justina.
RINGRAZIAMENTI:
Un grandissimo grazie agli artisti per questa chiacchierata a cuore aperto, all’ufficio stampa e a tutto lo staff tecnico per averci accolto e supportato.
Tour e biglietti per “Vlad Dracula”.
Vlad Dracula sarà a Montecatini, poi a Salerno, Civitavecchia, Bari Roma e Milano, da non perdere per vivere un’esperienza ed un’atmosfera inquietante, ma anche per rimanere coinvolti in un’ incredibile storia d’amore e per rimanere colpiti, dritti al cuore!