”Endless” (etichetta Digital Noises) è il titolo del nuovo album della pianista e compositrice ligure Veronica Rudian, un disco dal sapore pop melodico con sfumature rock che arricchiscono l’interno progetto. Endless arriva dopo il precedente album “Il Viaggio” e dopo l’ottimo riscontro ricevuto da pubblico e media, per la pubblicazione dei brani “Farfalle” e “Autoritratto”.
Nei prossimi mesi, una lunga serie di live vedrà impegnata Veronica, che ha da poco annunciato l’opening al concerto di Alberto Fortis, in programma il 26 Aprile al Teatro Comunale di Ventimiglia.
Con Endless – spiega Veronica – ho deciso di lasciarmi andare parlando di me, attraverso le note di sei brani, diversi tra loro, ma legati da un unico filo che conduce l’ascoltatore dentro ad ogni parte di me e del mio essere. Si potrà sentire il lato dolce, malinconico, fragile e quello ribelle, bizzarro e stravagante. Partendo da Farfalle dal genere pop melodico, Autoritratto dal genere “sporco” rock con tratti celtici, fino ad arrivare a Silence, pezzo di chiusura dell’album, dove è presente una silenziosa scia jazz. Insomma, che vi aspettavate da un segno doppio? I gemelli sono sempre in continua evoluzione.
La passione per la musica: Scrivo musica da quando avevo 14 anni e ovviamente, lo stile è cambiato e si è voluto nel tempo. Ma credo che il mio stile sarà sempre in evoluzione. Mi piace sperimentare, cambiare, trovare sempre un nuovo modo per poter parlare attraverso le note del pianoforte. All’inizio, il mio stile non era ancora ben definito. Arrivavo dallo studio della musica classica e quindi era quella la mia base di partenza. Ma scrivevo tutto quello che mi passava per la testa, senza fare caso o dare nome ad un determinato stile. Scrivevo e basta. Ma crescendo, ho cercato di sperimentare vari stili che potessero rappresentarmi. Dal pop, al rock, al melodico e così via, tenendo sempre una parte di base classica. Adesso, credo che il mio stile arrivi da un Pop/New Age.
Il panorama della musica classica in Italia: Purtroppo la musica classica non viene molto valorizzata nel nostro Paese come invece viene fatto di più per altri generi musicali. Bisognerebbe dare più attenzione e valore alla musica strumentale e culturale.
L’esperienza di esibirsi con Amy Lee degli Evanescence: Ascoltavo gli Evanescence quando andavo al liceo. Era il mio periodo metal e gothic metal e li adoravo! Quando ho saputo che dovevo accompagnarla al piano al concerto di Natale in Vaticano, non ho voluto crederci. Pensavo fosse uno scherzo! Ma così non è stato. Amy Lee è stata una persona fantastica. Ci siamo trovate subito e mi ha messa a proprio agio. È stata una esperienza incredibile che porterò sempre dietro.
Sogni e progetti: Il mio sogno è quello di poter calcare i più grandi palchi al mondo. Ma il palco a cui ambisco di più è il Festival di Sanremo. Dista dieci minuti da casa mia.