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Niccolò Battisti: il nuovo singolo “Destino”. Intervista esclusiva
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Niccolò Battisti: il nuovo singolo “Destino”. Intervista esclusiva

Niccolò Battisti

Più che un semplice monologo, è un vero e proprio dialogo con il fato. La rappresentazione in musica di un uomo che cerca di stanare il proprio destino, speranzoso di sventare l’inevitabile imprevisto, nell’infinita ricerca di un possibile segnale dal futuro

Niccolò Battisti

 

Dopo i singoli di successo “Bacco, perbacco e Venere” e “Il vuoto“, in tutti gli store digitali e in radio il nuovo singolo di Niccolò Battisti, “Destino“, brano prodotto e scritto dallo stesso cantautore ed arrangiato da Mimmo Sessa e Matteo Caretto.

Questo singolo segna un altro passo avanti per il talentuoso artista romano, ancora una volta prodotto da Gianni Testa per Joseba Publishing.

Chi è Niccolò Battisti?

Niccolò Battisti, cantautore
Niccolò Battisti, Cantautore

Niccolò Battisti nasce a Roma il 26/11/1993. Si diploma con il massimo dei voti al biennio magistrale di Scenografia Multimediale presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.
Dopo un breve corso di approfondimento presso il CET di Mogol e la pubblicazione di diversi singoli seguiti dall’album d’esordio Acqua che brucia, nel 2019 inizia a collaborare con il suo attuale direttore artistico Gianni Testa.
A settembre 2019 è finalista al Premio Gianni Ravera condotto da Mara Venier a Tolentino. Nello stesso anno pubblica il singolo Frutti del sistema che entra nella Top40 della Classifica Emergenti nazionale e nella Top10 dei video musicali della categoria Emergenti più trasmessi dalle TV italiane. 
Ad aprile 2020 pubblica il secondo album anticipato dal videoclip di ‘Bacco, perbacco e Venere’ che viene trasmesso per una settimana da TelesiaTV nelle metropolitane di Roma, Milano, Brescia e Genova e sui maxi-schermi di 15 aeroporti italiani; lo stesso accade per ‘Il vuoto’ che entra nella Top30 della Classifica Emergenti. 

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L’intervista a Niccolò Battisti

Ho ascoltato il tuo brano e mi è piaciuto molto! La cosa che più mi ha colpito è che nell’ascoltati si sente molto, nel tuo stile, il mondo cantautoreale che ha fatto la storia italiana. In alcuni momenti mi hai ricordato, in certe sfumature, Lucio Dalla, Amedeo Minghi… come nasce tuto questo?
Beh questo è il più bel complimento che potessi ricevere! E’ sempre stato un po’ la mia ambizione quella di tentare di eguagliare o di diventare sempre un po’ più simile ai grandi maestri della musica italiana. Non è una cosa che ho calcolato. Intorno ai 14 anni ho iniziato a scrivere delle canzoni semplicemente perché suonavo e cantavo già le canzoni famose, Beatles, Dalla, Battisti e ad un certo punto ho iniziato a fare degli esperimenti e mi sono accorto che le mie canzoni avevano un’autonomia. Erano canzoni che avevano, nel bene e nel male, una loro originalità e da allora non ho più smesso e sono circa 10 anni.

Benché tu sia molto giovane hai deciso di rimanere nella tradizione cantautorale anche se ora siamo influenzati da generi musicali totalmente diversi, come mai?
Bella domanda! Io sono sempre stato molto isolato, ma non in termini di amicizia e frequentazioni. Da un punto di vista musicale e artistico sono un po’ un eremita: io ascolto quello che mi piace indipendentemente da ciò che c’è, io sento cose che appartengono a tempi diversi dal mio da sempre e inevitabilmente poi quando uno crea, esce fuori.

Nel tuo brano parli con il destino. Ti ha dato le risposte che cercavi o no?
Si ma a modo suo. In un modo assolutamente diverso da quello che mi aspettavo, mi ha stupito, forse inizialmente tradito. Ma direi che mi ha risposto. La canzone è un dialogo avvenuto fra me e il destino. Mi rivolgo a lui cercando di capire dov’è il destino. Il destino mi si è rivelato più che altro nella realizzazione della canzone stesa. Quando la scrivevo non lo facevo per creare un brano e quando mi sono accorto che era nata una canzone questo è stato un po’ il destino.

Sei una persona fatalista o no?
In un certo senso si ma non ne vado fiero perché in questo modo è come levare la responsabilità delle nostre azioni a noi stessi. Ma io credo che il destino sia ciò che noi ci creiamo ovvero il destino c’è ed è qualcosa che ha a che fare con il nostro essere profondo che non può essere modificato ma, ogni singola azione che facciamo, è un tassello in più nel percorso immaginario del nostro destino.

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Niccolò Battisti
La cover di Destino di Niccolò Battisti

Tu sei diplomato, con un voto meraviglioso, al biennio magistrale di scenografia multimediale. Unire queste diverse arti ti aiuta nel tuo processo creativo musicale?
Assolutamente! Ho imparato che la scenografia è un’insieme di arti ed è multimediale perché è comprensiva di musica, di scultura, danza. L’allestimento scenico è un’insieme di tante forme d’arte e questo mi ha allenato a concepire l’arte come un’insieme di linguaggi che possono dialogare fra loro e questo musicalmente mi ha aiutato molto. Soprattuto nelle canzoni che hanno un carattere storico-letterario come “Sole nero” dove c’è un processo dietro che parte proprio dall’interesse verso qualcosa che non centra nulla con la musica. Le vicende di Ulisse piuttosto che quelle di un personaggio storico, possono tradursi in canzoni ma sono qualcosa di diverso.

Sei supplente in diverse discipline artistiche, quindi ti rapporti con la muova generazione. Secondo te fare musica in questo modo potrebbe essere un canale per arrivare a comunicare con loro portando dei messaggi di un certo spessore rispetto ad un settore musicale dove speso c’è solo inno alla violenza?
Lo spererei tanto. Se riuscissi con i miei mezzi a raggiungere questo obiettivo sarebbe la cosa più bella che potrei fare. Spero di riuscirci in futuro. Sicuramente oggi viviamo in un mondo in cui la trasmissione del sapere anche a livello scolastico e istituzionale è fortemente in crisi. Siamo sul punto di dover escogitare un nuovo modo di trasmissione del sapere da integrare alle modalità convenzionali.

Cosa bolle in pentola, per il futuro, dopo questo singolo?
Sicuramente altri singoli che usciranno a brevissimo, entro l’estate. Ma nel cassetto ci sono 3 album già scritti che devo solo trovare il modo di pubblicare nelle varie forme cd, vari singoli…

Un tentativo di un Festival nel prossimo futuro?
Si, forse ma non ne sono certo. Ho provato a fare Sanremo 6 volte, ho fatto Musicultura ultimamente. Però forse quello che io propongo non è quello che cercano e quindi questo mi deve far riflettere.

Però secondo me rimanere fedeli a se stessi potrebbe essere anche un’arma vincente. La musica è una ruota che gira. Tuto ha un tempo e ormai tutto ha anche un tempo brevissimo. Credo che se uno crede nel suo progetto musicale va avanti su quello finché trova quello che lo capisce.
Giustissimo! Io non dico che non ci proverò ma non so se in questo Sanremo che viene farò il tentativo. La musica non è qualcosa di cui noi ci possiamo servire in termini di svago come oggi ci vogliono far credere. La musica è una cosa che esiste da quando esiste l’uomo ed è una necessità . Sia che ci siano le parole sia che non ci siano è una dimensione in cui l’ essere umano trova e pensa a se stesso. Finché ci sarà l’uomo ci sarà la musica.

Il video di Destino

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