“Le parti peggiori” è il nuovo singolo di Meazza, prodotto da Ioska Versari per l’etichetta FLEBO, distribuito da Artist First e disponibile dal 19 Marzo in radio, su tutte le piattaforme digitali e con il video su You tube.
Con questo nuovo brano Meazza – al terzo singolo dopo i precedenti “STRxxxO” e “Mari Stregati”, brano vincitore del Festival di Sannolo 2020 – ci propone un tema impegnativo vestito con un’ atmosfera elettro-pop.
Al brano è stato collegato un LOVE-TEST, idea molto divertente e originale, che puoi trovare qui: https://forms.gle/XRwoP9SW2DNnFKTZ9.
L’intervista a Meazza
Il tuo brano si chiama “Le parti peggiori di te” e sottolinei che spesso in una storia “diamo il meglio per fare il peggio”, ma come si suol dire parli per esperienza o chiedi per un amico?
I miei brani nascono come dico sempre da un processo creativo istintivo, parlo spesso, anzi sempre, di quello che vivo quindi si racconto assolutamente di un rapporto personale, di quello che ho vissuto e penso che chiunque in un rapporto sentimentale si possa essere trovato in questa situazione.
Unisci ad un tema così importante una scelta di stile musicale “più leggera” ovvero l’elettro pop. Come approdi tu in questo genere?
Faccio subito una precisazione: per un mio brano io scrivo melodia, armonia, testo e poi questa bozza passa attraverso una serie di fasi che vedono un lavoro di squadra. La scelta dell’arrangiamento è avvenuta quindi dopo un confronto con il mio produttore Ioska Versari ed insieme abbiamo scelto quale “vestito” dare al brano. E’ così emerso che volevamo dare un contrasto tra la pesantezza della tematica e la leggerezza dell’elettro pop.
Quindi è solo un vestito per questo brano, tu non ti senti un artista connotato nel mondo dell’elettro pop?
No assolutamente no perché penso che ciò che mi contraddistingue in questa fase di lavoro sia l’autenticità data dalla mia voce e dai miei testi e con la mia squadra ci piace essere molto eclettici e viaggiare in diverse tipologie di suono, non c’è assolutamente un’unica direzione che andremo a seguire.
Al tuo brano è abbinato un LOVE TEST, un questionario molto ironico che ricorda un po’ i test che le ragazzine trovano su riviste tipo “Cioè”?
Anche questa idea è venuta in team in realtà con Ioska Versari e Rossella Falcone. Un’idea divertente che si collega sempre al fatto di voler dare un vestito leggero ad un tematica forte.
Molto originale anche la scelta che hai fatto nel tuo video: la tua immobilità mentre sei travolto da oggetti e sostanze varie che vuole simboleggiare ciò che ci travolge durante le discussioni… un po’ alla “ti lancio il piatto di pasta”?
Anche qui c’è un lavoro di team. L’idea inizialmente è venuta a me e avevo proposto un video a rallenty con delle mani femminili che dai lati dell’inquadratura mi infastidivano. Attraverso il lavoro di squadra l’idea embrionale si è evoluta, le mani non ci sono più ma c’è il lancio di oggetti e di colori. Questa cosa abbiamo pensato fosse adatta sempre per dare una forma più leggera alla tematica perché, oltre che esserci la drammaticità della litigata, a livello allegorico puoi trovare un significato di dove alle volte la rabbia e l’odio possono arrivare. E a volte arrivano talmente tanto in alto che ti viene quasi da ridere rendendo l’atmosfera tragicomica.
Il finale della tua canzone è comunque positivo perché dici “anche lo sporco più sporco, se l’amore c’è, può essere lavato via”.
Esattamente quello è il senso anche del video. Il mio testo non vuole essere un inno alla positività perché chiaramente l’argomento è negativo, però anche attraverso il raccontare le cose in modo crudo si può a volte arrivare alla soluzione di un problema.
Cosa c’è nel tuo futuro? Cosa bolle in pentola?
In questo momento storico non è mai detta nessuna parola, abbiamo tanti brani pronti e già prodotti che aspettano solo di uscire, quindi valuterò assiemo al mio team le strategie di lancio migliori.
Un Festival di Sanremo come sogno nel cassetto?
Si certo anche se il mio sogno più grande sarebbe fare Meazza al Meazza (Stadio San Siro di Milano).
Meazza è il tuo vero cognome o un nome d’arte?
Si è un nome d’arte. Sono un vero tifoso interista e così quando nel 2018 ho dovuto scegliere il mio nome d’arte mi sono fatto trasportare dall’emozione, ho aperto un libro dove c’erano personaggi storici dell’Inter e si è aperto su una pagina con la foto di Peppino Meazza ed è stato amore a prima vista.