“Lei dice che l’assassino è in qualche modo più veloce di noi… e se invece fossimo noi quelli lenti?”.
“Delitto sotto le torri” – Luca Viozzi
Luca Viozzi al suo esordio come scrittore avvince il pubblico con il giallo “Delitto sotto le Torri” (Giaconi Editore) ambientato tra i vicoli di Ascoli Piceno nella regione delle Marche e tratto da una storia realmente accaduta.
Di cosa parla “Delitto Sotto le torri”
Un giallo che al suo interno ha un mistero da dover risolvere.
È un architetto, il protagonista principale del libro, che, viene ritrovato senza vita all’interno di una stanza d’albergo. L’architetto viveva in una villa ben arredata, ricca di quadri e con la presenza di un’importante libreria. All’interno della stanza è presente una scrivania in mogano formata da tre cassetti gemelli tra loro. All’apparenza gemelli, ma in realtà, soltanto uno è meno profondo degli altri. Cassetti che il proprietario teneva chiusi con la chiave, nessuno conosceva il contenuto effettivo, sino al giorno della sua morte.
Documenti con nomi, simboli e cifre. Le indagini affidate al commissario Salviati, porteranno a un mistero nel mistero con l’epilogo che: il Male agisce sempre contro di noi, anche se ai nostri occhi sembra essere irrilevante. Un Male che agisce alle nostre spalle e a nostra insaputa.
Il ritmo narrativo è veloce e grazie all’utilizzo di uno stile fluido, coinvolgente e ricco di dettagli è impossibile fermarsi durante la lettura.
Chi ha un’idea, la voglia di scrivere, abbia il coraggio di farlo.
Luca Viozzi
Quattro chiacchiere con l’Autore: Luca Viozzi
Questo è il tuo primo romanzo, un giallo dove c’è anche del “personale” dato che tutto parte da delle carte di famiglia…
Sì, il libro nasce da un fatto vero, casalingo. Mio nonno era Commissario di Polizia a San Benedetto del Tronto e aveva una scrivania in mogano con tre cassetti gemelli che ho sempre visto chiusi a chiave.
Quando ci ha lasciati ho trovato la chiave di questa scrivania in camera da letto sotto una mattonella appoggiata al pavimento.
L’ho presa e aperto i cassetti e in uno c’era un doppio fondo e li ho trovato delle carte con nomi di persona, cifre e strani simboli.
Ho cercato queste persone e da li poi nasce tutto il libro.
Come mai ad un ingegnere, che spesso immaginiamo come l’uomo solamente immerso nella razionalità, nasce la voglia di tuffarsi nel mondo letterario?
La scrittura in me ha radici profonde perché mia mamma era insegnate di italiano. Io avevo una libreria piena di classici e ne ho letti tantissimi e questo mi ha portato ad avere una grande desiderio di scrivere.
Il fatto di di aver trovato le carte di mio nonno lo considero come un suo “testamento” e questo mi ha portato ancor più ad aver voglia di mettere nero su bianco questa storia.
Tu fai un’affermazione molto forte in questo tuo romanzo ovvero: “Il male agisce sempre contro di noi”. Perché secondo te?
Il Male ha tante sfaccettature e sfumature e purtroppo spesso appassiona e affascina. Può essere rappresentato dall’avidità, dal potere, le oscure malefatte di qualcuno che vuole cambiare, modificare, ingannare gli altri.
Il male ha diverse declinazioni e nel mio libro l’avversario non è il bene in senso religioso ma è la verità.
“Delitto sotto le torri”, primo libro è già un importante premio vinto. Questo crea in te, oltre la soddisfazione, il pensiero che forse questa strada vada percorsa in modo più continuativo?
Per me tutto questo è un miracolo ed è un’emozione davvero indescrivibile. È una gioia vedere che i lettori fanno del tuo libro una cosa loro, ognuno con la sua interpretazione.
Devo anche ringraziare moltissimo l’Editore Simone Giaconi che ha scommesso molto su tutto questo.
Per ora è bellissimo così…
Potrebbe esserci un sequel di questo tuo giallo di successo?
Sì, l’idea c’è, che ha già preso un po’ forma ma… non voglio spoilerare più di così!
Chi sono le tue muse letterarie ispiratrici su cui ti formi come scrittore?
Nel mondo dei gialli mi affascina tantissimo Faletti, mi piace molto il suo genere e il suo stile di scrittura e anche qualcosa di più commerciale come Dan Brown.
Mi piacciono anche molti autori esordienti, che ho conosciuto e letto recentemente e che meritano davvero di essere scoperti.
Tu sei anche docente e quindi vivi a stretto contatto con i ragazzi. Si parla che la passione per il mondo dei libri stia un po’ scemando. Tu che riscontro ne hai avuto in relazione al tuo libro?
Io devo ringraziare i miei ragazzi che stanno leggendo e hanno letto ” Delitto sotto le torri”. Mi piace ricordare che la prima persona che lo ha letto è una mia studentessa di 18 anni che poi ha scritto la quarta di copertina.
Ho pensato che se piaceva ai ragazzi poteva piacere a tanti.
La lettura è qualcosa di fantastico, bellissimo e a scuola lo ripetiamo ogni giorno.