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Isotta Tom torna ”C’est tout noir”: ”Imparo a conoscere le sfumature del mio essere”
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Isotta Tom torna ”C’est tout noir”: ”Imparo a conoscere le sfumature del mio essere”

Isotta Tom torna con “C’est tout noir” e ci regala una nuova, intensa parentesi nel mondo del romanticismo pop contemporaneo. La cantautrice presenta la versione francese di “Tutto buio”, un brano che profuma di verità sussurrate al buio, di relazioni in bilico, di sentimenti che scottano anche quando si cercano.

“C’est tout noir” racconta l’amore nei suoi momenti più confusi e sinceri: quando si ha paura, ma si resta. Il testo – tra vicinanze che fanno paura, parole non dette e sguardi che svelano più di quanto dovrebbero – cattura il caos emotivo di chi si ama senza sapere se resisterà. La lingua francese aggiunge un velo di malinconia elegante, trasformando ogni verso in un piccolo frammento emotivo.

Scritto da Isotta Tom e prodotto assieme al producer Fabrizio Chiappello (in arte Cit) presso lo studio di registrazione storico Transeuropa di Torino, la produzione è delicata ma piena di tensione emotiva e accompagna ogni parola come un respiro trattenuto. I suoni ovattati, i silenzi tra le frasi, i tuoni lontani evocano una scena notturna, in una stanza chiusa al mondo, dove l’unica luce arriva dagli occhi dell’altro.

Che periodo è della tua vita?

Grazie per la domanda. Per rispondere, prendo spunto dalla mia poesia preferita di Derek Walcott, che si chiude con le parole: “Siediti. È festa: la tua vita è in tavola.”
Guardo alle esperienze passate con gratitudine e senza rimpianti, consapevole che ogni momento ha avuto un significato. Proprio come la poesia suggerisce, sto imparando a conoscere e accettare tutte le sfumature del mio “Io” più profondo, a ritrovare quell’ospite sconosciuto che è sempre stato dentro di me e che, in passato, ho trascurato per rincorrere altre cose. Ora, invece, scelgo di sedermi con lui, di ascoltarlo.

Com’è nata l’idea del videoclip di ”C’est tout noir”?

L’idea del videoclip di “C’est tout noir” nasce desiderio di creare un’atmosfera che rispecchiasse il tono intimo della canzone. Volevo un luogo che sembrasse uscito da un ricordo, qualcosa di familiare ma allo stesso tempo lontano, quasi retrò. Abbiamo trovato tutto questo nello Studio Vintage, all’interno del Multiset Studio di Milano: un salotto anni ’30/’40, arredato con pezzi originali, dove ogni oggetto – dal divano in velluto verde al grammofono – sembrava raccontare una storia ancora viva.
Per me era fondamentale che anche l’ambiente “parlasse” tanto quanto la canzone, che ci fosse quella sensazione di tempo sospeso, di qualcosa che è stato ma che continua a muoversi sotto pelle. Le riprese sono frammentate, quasi interrotte. Non c’è una narrazione lineare, non c’è il desiderio di mostrare tutto. Anzi, a volte sembra che la camera si tiri indietro, come se ci fosse pudore nel guardare troppo da vicino. È un po’ come se quel momento non volesse davvero essere ripreso. Quel momento, forse, non vuole davvero essere spiegato. Solo sentito.

Ti piace cimentarti anche in altre lingue?

Assolutamente! Scrivere e cantare in lingue straniere è una passione che mi permette di esplorare nuove sfumature della mia voce e di avvicinarmi a persone di culture affini e diverse. Una delle mie caratteristiche da cantautrice è proprio scrivere un brano e successivamente regalarne una nuova versione in un’altra lingua… “C‘est tout noir” è la versione francese di “Tutto buio” e, sempre su Spotify, troverete “Les voyageurs”, la versione francese di “Viandanti”. Il cinese, in particolare, ha avuto un impatto speciale nel mio percorso musicale. Quando ho tradotto una delle mie canzoni in questa lingua, ho scoperto un mondo nuovo, il cinese mi ha dato la possibilità di esprimermi in modo diverso fino a vincere un premio artistico e volare a Shanghai. Ho anche tradotto e cantato il “Tuca Tuca” della Carrà in cinese a VivaRai2, un’idea accolta dal mitico Fiorello!

Come si sta evolvendo il tuo percorso artistico?

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L’arte è artigianato: si impara man mano, soprattutto per chi, come me, vuole costruirsi un’identità col tempo, senza farsi manipolare dalle promesse di facile successo o chiudersi nel virtuale. Attualmente, sto preparando l’uscita del mio nuovo album, un viaggio musicale diverso da ciò che è già uscito e audace. Un album che intuisce e ritrae il gelo interiore, cercando di dissolvere l’anima da angosce e paure, per restituirle la forza di rinascere: Ogni traccia è un incontro tra luci e ombre, tra il desiderio di libertà interiore e la lotta necessaria per conquistarla.
Un album che mescola suoni contemporanei e testi evocativi, dove l’intensità emotiva si fonde con la ricerca di sé. State con me e seguitemi sui social “Isotta Tom” su Instagram e Spotify: segnalo tutti gli eventi di musica live su Instagram e Facebook. Tra gli ultimi live ho aperto il concerto di Christelle Pascal, voce soul di Doja Cat.

Tra le tante esperienze artistiche che hai fatto, qual è quella che ricordi con piacere e che resterà nel tuo cuore?

Il mio corpo ricorda più di quanto faccia la mia mente. Ogni volta che salgo su un palco, è come se tutte le esperienze, personali e professionali, mi avvolgessero e mi proteggessero in un’abbraccio invisibile. La scrittura musicale, poi, è un riflesso di tutto ciò che sono diventata, una somma di sensazioni e momenti che non posso nemmeno razionalizzare completamente.

Isotta Tom – C’est tout noir – YouTubehttps://www.youtube.com/watch?v=4bVYOnhqP4k

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